ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Social network: rischi e benefici

Generazioni sempre più connesse: molte preoccupazioni ma forse è possibile ’navigare’ in modo corretto

Un giovane con il cellulare in mano fa sempre riflettere: «tutto quel tempo trascorso a fissare uno schermo non potrebbe essere utilizzato per fare qualcosa di più utile?», si chiedono preoccupati gli adulti. È una realtà che le giovani generazioni sono sempre più connesse: che si tratti di tenersi aggiornati sulle ultime novità, condividere momenti della propria giornata o chattare con amici più o meno lontani, la maggioranza dei giovani fa uso dei social network tutti i giorni. D’altra parte, si tratta di adolescenti nati e cresciuti dentro un mondo dove la realtà si mescola costantemente con il web. Quindi, se è inevitabile che le nuove generazioni siano sempre più connesse, allora è opportuno tutelarle fornendo loro gli strumenti giusti per navigare sul web in completa sicurezza e in modo consapevole. È proprio il mese di febbraio, in cui ricorre il Safer Internet Day, a parlare di un uso corretto di Internet: la giusta formazione consente di evitare i rischi e sfruttare le opportunità che la tecnologia sa offrire. Per esempio, se pensiamo alla scuola, è possibile vedere nei social un utile supporto alla didattica. Quest’ultima sta cercando di aggiornarsi e diventare il più possibile inclusiva e accessibile a tutti, integrando l’uso di internet alla lezione tradizionale. Usare i social più diffusi come Facebook, Instagram e Youtube nell’insegnamento può consentire di avere notizie dal mondo in tempo reale, di creare gruppi di dibattito, di approfondire un tema o svolgere una ricerca cercando in rete informazioni su vari argomenti attraverso il loro #hashtag; di essere sensibilizzati su temi di attualità (come le raccolte fondi); di partecipare a progetti collettivi (come i gruppi di lettura); di guardare video tutorial per approfondire le spiegazioni, oppure di coltivare un hobby come il disegno.

Se utilizzati in modo corretto, i social possono essere visti come una finestra che, dalle aule di scuola o dalle proprie case, si apre sul mondo circostante.

Quando si parla di social e usi didattici non si può non citare la rivoluzione che Mark Zuckerberg ha avviato con lo sviluppo del cosiddetto metaverso, una realtà virtuale in cui è possibile accedere attraverso tecnologie specifiche. Nella scuola del futuro una lezione sui Romani potrebbe essere svolta camminando dentro la riproduzione 3D dell’antica Roma. Insomma, i lati positivi dei social esistono e potrebbero dare vita a un modo di apprendere più inclusivo e divertente. Ma i rischi sono dietro l’angolo: tutto questo deve essere accompagnato da una solida educazione digitale.

Votazioni CHIUSE
Voti: 10

Pagina in concorso