ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado P. Ferrari di Marina di Massa (MS) - 3A - 3B - 3D

Un orto didattico per capire la vita

Alla scoperta di un modo diverso per comprendere il funzionamento di ogni cosa sul pianeta Terra

La realizzazione di un orto didattico è tra le opportunità formative più efficaci e coinvolgenti per bambini e ragazzi. Si tratta di un vero e proprio stimolo per rafforzare il lavoro di gruppo e per avvicinarsi alla natura.

Fare l’orto permette di conoscere i temi della biodiversità, della stagionalità, della cura del suolo e consente di riflettere sul problema degli sprechi.

L’orto costringe a guardare su tra le nuvole e giù tra le zolle.

Nella scuola, l’orto permette di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, di mettere in atto il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di collaborare per uno scopo comune e offre agganci reali con l’educazione alimentare e con il cibo. Anche noi abbiamo un orto, che si trova nel cortile della nostra scuola Paolo Ferrari, a Marina di Massa. Gli studenti della scuola secondaria partecipano a questo progetto dinamico, flessibile e aperto da ormai qualche anno.

Durante la realizzazione dell’orto scolastico, gli alunni hanno la possibilità di stare insieme, di familiarizzare con l’ambiente e d’imparare il rispetto per la natura, di imparare regole nuove, di pensare in termini di stagioni, di misurare forza e delicatezza e di prendersi cura dell’altro. Nel nostro piccolo orto, abbiamo imparato a coltivare diversi ortaggi come la bietola, l’insalata, i pomodori e altri. Per realizzare il nostro orto, come prima cosa, abbiamo sradicato l’erba e pulito il terreno da sassi e radici, poi abbiamo zappettato e infine spianato il tutto con il rastrello.

Dopo aver preparato e concimato il terreno, abbiamo messo una pacciamatura in plastica nera che serve da barriera per le erbacce, in seguito, forando la plastica, abbiamo piantato alcune piantine e abbiamo aspettato che crescessero.

Abbiamo, quindi, osservato le fasi di crescita delle piantine, che hanno poi prodotto ortaggi, e tutti abbiamo avuto la possibilità di portarceli a casa, cucinare deliziose ricette da condividere con i nostri famigliari e amici. Questo laboratorio sperimentale all’aperto ci ha insegnato il valore della coltura di ortaggi veri e abbiamo imparato a conoscere il loro sapore, a piantare semi che si sono trasformati in piante e frutti. Attraverso questa magnifica esperienza, abbiamo apprezzato di più la natura e ce ne siamo presi cura. L’orto ci ha insegnato a sporcarci le mani con la terra, ad avere pazienza, a sostenerci e a rispettarci di più tra noi.

 

L’agricoltura biologica è un tipo di coltivazione che si avvale di tecniche molto antiche, come quelle che usavano i nostri nonni, quando le sostanze chimiche ancora non esistevano.

Tra i consumatori di cibo green i Millennials (37%) sono i più propensi ad acquistare prodotti biologici, anche se spesso più costosi di quelli tradizionali, seguiti da Generation X (30%) e Baby Boomers (19%). I social, oggi imprescindibili strumenti di comunicazione tra i giovani, sono utilissimi per diffondere i principi della consumazione bio. I green food influencer con i loro profili Instagram e i blogger con le loro ricette motivano e aiutano il settore a crescere. Tra le influencer più famose in questo campo c’è “Cucinabotanica” che diffonde idee per preparazione di piatti e pasti biologici, o Tessa Gelisio, conduttrice del programma di cucina “Cotto e Mangiato”.

Paladina del ‘biologico’ è anche Raffaella Caso di BabyGreen; tra i suoi must, oltre all’utilizzo di prodotti bio, vegetali e di stagione, c’è anche l’obiettivo di ‘sprecare’ il meno possibile seguendo il metodo del ‘Mealprep” per preparare in anticipo cibi sani, poco elaborati, con tanto di ricette facili da realizzare. I social si dimostrano indispensabili per sensibilizzare i più giovani a una cultura green e dello sviluppo sostenibile.

 

Giuseppina Fasani, insegnante di sostegno alla scuola secondaria di I grado Paolo Ferrari, è ideatrice del progetto ’Dal seme alla tavola’, che coinvolge ragazzi dalle prime alle terze da 9 anni. Ci racconta di più su questo progetto.

Com’è nata l’idea dell’orto? «È nata per avvicinare i ragazzi alla terra e come laboratorio inclusivo. Partecipano anche ragazzi svantaggiati o con problemi a relazionarsi: l’orto unisce tutti insieme e ci si trova a proprio agio a fare un qualcosa per cui non serve un talento particolare. L’orto si impara. Si vede e si impara e si comincia ad amare: infatti imparano immediatamente e diventano autonomi».

Cosa vorrebbe trasmettere agli alunni? «La cosa più importante è educarli e farli crescere. Vorrei che sperimentassero la collaborazione e stessero insieme senza fare differenze. Avere la possibilità di includere ragazzi che hanno meno possibilità di sentirsi uguali agli altri mi fa stare molto bene. In più questo atteggiamento lo riportano anche in classe, quindi nessuno viene escluso. Ora gli alunni che lo fanno da più tempo fanno da tutor a quelli che iniziano quest’anno».

 

La pagina è a cura dagli alunni delle 3 A, 3 B e 3 D della scuola media “Paolo Ferrari”.

3A: Alisia Biundo, Mara Bonfigli, Anna Bordigoni, Chiara Fini, Anna Fiorillo, Matteo Ghiselli, Gabriel Guadagnucci, Giuseppe Marini, Samuele Mosti, Catalin Mutean, Francesco Panizzi, Angelica Pitanti, Luca Pollina, Niccolò Puliti, Anastasia Temrakevych.

Elisa Todor, Anna Yarmolovska. 3B: Mattia Bassi, Giada Bonacoscia, Elia D’Andrea, Nicole De Riz, Sophia Elena Duchi, Bianca Erpen, Alice Gozzani, Rebecca Mannini, Lorenzo Nebiu, Piercarlo Nicolini, Orlando Porzano, Greta Serra. 3D: Anna Andreazzoli, Ludovico Angeloni, Alehandro Ballart, Giacomo Bettarini, Gabriele Celli, Ginevra Comito, Beatrice De Stefano, Gianmarco Di Emidio, Miranda Francesconi, Iacopo Giannini, Gysel Guascho Sanchez, Viola Iraci, Riccardo Licciardi, Stella Maggiani, Jacopo Mariottoni, Christian Pitanti, Michael Quaranta, Mattia Ricci, Gabriele Vignali. Docenti: M. Luisa Baldini, Elio Provitina, Antonella Fazzi. Dirigente scolastico Marco Battella.

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