ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado D. Alighieri di Incisa Valdarno (FI) - 3A

Green economy: futuro alle porte

Sempre più città si avviano verso un’economia “verde“, più sostenibile e più inclusiva

Per salvaguardare l’ambiente e difendere la vita del Pianeta che ci ospita, è necessario vivere in modo sostenibile. Come potrebbe avvenire? Dovremmo intraprendere un cammino che riguarda molti aspetti della nostra vita: consumare meno e meglio (occorre rivoluzionare il nostro modo di produrre e consumare per non compromettere la sopravvivenza delle generazioni future), usare le risorse naturali in modo sostenibile, rendere le nostre città verdi, solidali e inclusive, cioè attente ai bisogni di tutti coloro che le abitano e sostenibili. La green economy è lo sviluppo attraverso investimenti che favoriscono la sostenibilità sociale e ambientale, riducono emissioni di carbonio e inquinamento, aumentano l’efficienza delle risorse, conservano l’ecosistema ed evitano la perdita della bio-diversità. La green economy crea occupazione nell’ambito dei «lavori verdi», accerta la crescita economica in modo sostenibile, previene e riduce l’inquinamento ambientale. Inoltre cerca di ottimizzare l’uso dei trasporti: a tal proposito è in via di sviluppo il progetto Hyperloop di treni a lievitazione lanciato nel 2012 da Elon Musk. Questi treni consu-merebbero un quarto dell’energia utilizzata dalle soluzioni esistenti, costo di installazione basso e netta riduzione dei tempi di trasporto. Un aspetto interessante della green economy è l’economia verde inclusiva, basata sui principi di condivisione, collaborazione, solidarietà, resilienza e circolarità. Immaginiamo che vi sia la necessità di potenziare il settore dei trasporti in una città: la migliore soluzio-ne sarà sicuramente quella che salvaguarderà il piano ecologico, creando una città più vivibile e meno congestionata e quello sociale, migliorando perciò la salute dei cittadini.

L’Agenda 2030 pensa a come creare città sostenibili e inclusive: le città di domani dovranno essere più verdi e autosufficienti, dovranno soddisfare i propri bisogni senza sfruttare il territorio, ma in armonia con esso, dovranno essere resilienti, cioè capaci di adattarsi ai cambiamenti. Tuttavia vi sono alcune criticità che rallentano la diffusione della green economy a livello globale come, per esempio, l’aumento dei prezzi, il greenwashing, ovvero le aziende che costruiscono un’immagine non vera per celare gli effetti negativi sull’ambiente causati dall’oggetto da loro venduto. Perché tutto ciò si possa avverare è necessario che l’economia non abbia come obiettivo quello della crescita fine a se stessa, perché le risorse naturali sono limitate, così come la capacità degli ecosistemi di assorbire i rifiuti che derivano dalle attività umane.

 

Il progetto «Smart City» nasce nel 2010 con Rio de Janeiro nel ruolo di città pioniera. La riorganizzazione della metropoli brasiliana e la modernizzazione del sistema di illuminazione pubblica ebbero un grande impatto sulla scena mondiale. Attraverso l’implementazione intelligente delle tecnologie, al fine di migliorare la vita dei suoi abitanti, il caso di Rio fece esplodere il fenomeno delle smart cities in tutto ilmondo. Da allora moltissime città ambiscono al titolo con progetti che puntano «all’ecosostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici e alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti». Dall’altra parte del mondo Singapore si è guadagnata il titolo di «smartnation», laboratorio sempre aperto dove vivono e lavorano oltre 5 milioni di persone e dove si sperimentano quotidianamente nuovi sistemi di controllo del traffico, modelli di analisi dei dati, hub specializzati che vanno dalla salute al commercio digitale. L’evoluzione del sistema dei trasporti, intrecciato con i benefici dell’intelligenza artificiale, è solo una parte del progressivo cambiamento che Singapore sta attraversando e che la rende una delle più avanzate smart cities al mondo.

 

Caro Italo Calvino, quali sono i temi affrontati ne “Le città invisibili“? «Il caos che caratterizza la realtà (il reale è un disordinato insieme di persone, situazioni, problemi); il sogno, la fantasia, la capacità di immaginare luoghi inesistenti in cui potersi nascondere; la memoria, il tempo e la morte ineluttabile».Che cosa l’ha spinta a scrivere questo romanzo? «La memoria, la fantasia, il caos, caratterizzano il groviglio spaventoso che è il mondo. Dalla possibilità che abbiamo di viverci dentro, deriva un consiglio: “Ci sono modi per non soffrire l’inferno che viviamo ogni giorno; uno è accettarlo diventandone parte, fino al punto di non vederlo più; l’altro è cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare“.

Quale significato intrinseco nasconde il racconto della città di Leonia? «Non è l’unica città a consumare rifiuti: attorno ad essa, molte città fanno lo stesso, occupando spazio prezioso con cumuli di immondizia. Come le risorse sono limitate, lo è anche lo spazio; perciò se continueremo a consumare e a buttare via, prima o poi la nostra sopravvivenza sarà in pericolo».

Gli studenti della III A della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Incisa, redattori di questa pagina: Yusef Mdh Al jajah, Beatrice Andreea Berdicchia, Daniel Bettini, Leonardo Bonechi, Jacopo Bucciardini, Giulio D’Ignazi, Riccardo Fattori, Ilaria Fibbi, Hana Marku, Aurora Paglierani, Giada Pinzani, Sarah Proietti, Cosimo Sammarchi, Maria Letizia Solcan, Sofia Spanò Docenti tutor: Paola Masciullo e Marco Giudice.

Dirigente scolastico: Antonio Restaino.

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