ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. Cesalpino di Arezzo (AR) - 2D

Tutti insieme sportivamente

Una mattina al campo di atletica per una sfida con gli altri e con noi stessi. Concentrazione, tecnica, l’importanza del tifo

Venerdì 31 marzo tutte le classi seconde e terze della nostra scuola si sono ritrovate allo Stadio di Atletica di Arezzo per una giornata di attività sportiva, con gare maschili e femminili di velocità (80m), lancio del vortex e salto in lungo. Nell’aria si sentivano l’euforia per una giornata diversa, fuori dalle aule scolastiche, ma anche il timore di non essere all’altezza, per quelli che avrebbero gareggiato. La partecipazione degli alunni è stata volontaria: le insegnanti di educazione fisica si sono limitate a consigliare la disciplina più adatta. Arrivati al dunque l’emozione si è presentata in tutta la sua forza: alcuni ne hanno ricavato una carica positiva, altri si erano quasi convinti a non voler più partecipare.

«E se cado, correndo, e faccio una figuraccia davanti a tutta la scuola? E se faccio dei lanci nulli e poi mi prendono in giro?» Qui è stato fondamentale il sostegno delle professoresse Milanini, Vellutini e Chiarini, che ci hanno spronati garantendoci che ci saremmo comunque divertiti. Così è stato: una volta scesi in campo la paura è svanita e ci siamo ritrovati concentrati e pronti a gareggiare.

Molti di noi affrontavano per la prima volta delle prove di atleti-ca nel loro contesto e il supporto delle insegnanti è stato fondamentale per superare alcune difficoltà tecniche, come il posizionamento sui blocchi di partenza o il conteggio dei passi per il salto in lungo.

È stato bello confrontarsi sportivamente con noi stessi e con gli altri, anche con gli alunni con cui non ci capita di interagire quasi mai.

Qualcuno si è reso conto del fatto che la sua gara di corsa non è stata delle migliori perché ha sbagliato la partenza.

Per alcuni è stata l’occasione per apprezzare le capacità fisiche e tecniche degli altri, che in qualche caso hanno riportato risultati notevoli (ad esempio, nella gara del vortex maschile è stata raggiunta la distanza di ben 50,7 m).

Anche partecipare dalla tribuna è stato divertente: fare il tifo gli uni per gli altri ci ha fatto sentire parte di un gruppo, uniti nello sport. Chi ha gareggiato (parola del vincitore della gara di salto in lungo!) sostiene che proprio grazie al sostegno dei compagni è riuscito a dare il meglio di sé.

Al termine delle gare si è svolta la premiazione degli alunni vincitori. Tutti, poi, sono scesi all’interno della pista. Allora tanti che all’inizio avevano scelto di non gareggiare non hanno più resistito e hanno voluto provare anche loro l’emozione di correre partendo dai blocchi di partenza. Anche questa è la magia dello sport!

 

L’atletica leggera occupa un posto di riguardo tra gli sport: le sue varie discipline sviluppano movimenti naturali (correre, saltare, lanciare) e per questo vanta una storia lunghissima. Gli atleti hanno spesso caratteristiche fisiche molto differenti, adatte alle diverse specialità.

A tutti, in generale, l’atletica permette di migliorare l’elasticità delle articolazioni, di aumenta-re la forza dei muscoli, di sviluppare la coordinazione. Avere a disposizione un moderno stadio di atletica è sicuramente una risorsa per la nostra città, sia per praticare questo sport che per seguirlo da spettatori.

L’impianto di Arezzo, che sorge in un contesto paesaggistico bellissimo, con vista sulle colline, è provvisto di otto corsie, doppie pedane per tutte le specialità di lancio e di salto, una tribuna da 1200 posti in gran parte coperti, locali tecnici funzionali.

È stato inaugurato nel 2014 e dal 2016 è intitolato ad Enzo Tenti, una persona che ha dato molto all’atletica locale, già presidente del comitato provinciale della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e socio fondatore e presidente della società sportiva Alga (Atletica Leggera Giovanile Arezzo).

 

Il vortex è un attrezzo sportivo realizzato in plastica, poliuretano e spugna. Ha una forma aerodinamica, con un corpo centrale allungato a forma di piccola palla ovale e una coda con tre rifiniture; è lungo 32 cm e pesa circa 150 gr.

La sua storia è piuttosto curiosa. Nel 1969 l’inventore di giocattoli Reyn Guyer, creatore an-che del noto gioco di società “Twister”, ideò una palla in schiuma di poliuretano con cui i bambini potessero giocare in casa evitando incidenti. L’idea originaria fu poi sviluppata da due giocatori di football americano, Fred Cox e Peyton Manning.

Nel 1972 Cox suggerì di realizzare in poliuretano anche una piccola palla ovale, sempre per il gioco in sicurezza; nel 1996 Manning applicò alla palla ovale le scanalature e la coda, per darle velocità e stabilità e permettere anche ai bambini di realizzare lanci molto lunghi.

Oggi il vortex è usato nelle competizioni delle categorie giovanili dell’atletica leggera in preparazione al lancio del giavellotto, con la stessa pedana, la stessa rincorsa e le stesse regole di lancio.

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