ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Macchiavelli di Firenze (FI) - 2A - 2C

A scuola di solidarietà alla Machiavelli

La lotta allo spreco alimentare passa attraverso l’altruismo e la sensibilità di ognuno di noi

Quest’anno, come da programma scolastico, abbiamo parlato di educazione e lotta allo spreco alimentare. Secondo i dati della FAO, circa 1/3 del cibo prodotto per il consumo umano finisce nella spazzatura, la metà del quale sarebbe ancora commestibile. Al fine di sensibilizzare i nostri ragazzi a queste tematiche e a comportamenti responsabili abbiamo invitato a scuola il Prof. Luigi Pernice, ex medico all’Università di Firenze, oggi presidente dell’associazione Pane quotidiano, una delle più importanti organizzazioni di volontariato di Firenze. La sua fondazione risale al 1898, creata da ricchi benefattori, tra i quali Federico Stibbert, che misero a disposizione i loro soldi per aiutare il prossimo e combattere la povertà che in quel periodo storico era dilagante. Il Prof. Pernice ci ha raccontato di cosa si occupa oggi l’associazione: il suo impegno è rivolto ai bisognosi per offrire loro ogni giorno un pasto, un sostegno economico per famiglie indigenti, un sostegno alla salute, allo studio, al lavoro e all’integrazione. Pane quotidiano è fatta di volontari, circa duecento che hanno deciso spontaneamente di dedicare una parte del loro tempo all’aiuto al prossimo. Una delle loro attività è quella di recuperare il cibo che viene scartato e successivamente buttato via dai negozi, utilizzandolo per donarlo alla mensa dei poveri. Le eccedenze dei negozi sono una quantità enorme di spreco giornaliero. Gli studenti sono intervenuti chiedendo al Professore quali potevano essere le piccole azioni che ognuno di loro poteva fare nel quotidiano per evitare sprechi inutili. Il Professore risponde che uno degli sprechi più diffusi nella collettività è quello dove il consumatore, tende ad acquistare più beni di quelli che usa, perché non istruito ad una spesa consapevole. Un’altra causa collegata, è quella che vengono buttati via alimenti non consumati perché nell’etichetta trova la scritta “da consumare preferibilmente entro il” questo non vuole dire che dopo la data di scadenza non è più buona, ma che perde le qualità organolettiche. Infine, il Professore ha parlato dello spreco causato, nei supermercati, dall’invenduto per motivi estetici: le confezioni ammaccate e prodotti che alla vista non si presentano bene restano invenduti. Una lezione intensa, quindi, che ha fatto conoscere agli studenti il mondo del volontariato e che ha centrato l’obiettivo di sensibilizzare i nostri ragazzi alla lotta allo spreco alimentare, passando anche attraverso la solidarietà.

Abbiamo intervistato il professor Pernice, presidente associazione Pane quotidiano di Firenze per chiedergli quali sono state le esperienze più significative che ha dovuto affrontare. Professore, a Firenze quante persone vivono sotto la soglia di povertà e si rivolgono a voi? «Al momento a Firenze ci sono 25.000 persone che vivono sotto la soglia di povertà, il 2021 a causa del covid è stato l’anno più difficile». Quante persone Pane quotidiano assiste a Firenze oggi? «Nel 2022 abbiamo sostenuto 941 nuclei familiari per un totale di 2860 persone, oltre la metà italiane». Quali sono le situazioni più delicate che avete dovuto affrontare? «Le famiglie monogenitoriali o numerose, abbiamo avuto un nucleo familiare che era composta da otto figli, che sono quelli che hanno più costi. I pannolini sono il costo più rilevante». L’associazione si occupa anche di immigrati che non hanno un posto dove stare? «Sì, attualmente stiamo sostenendo una famiglia ucraina proveniente dalla regione di Zaporizia, arrivata in Italia solo con una valigia, abbiamo dovuto dare sostegno totale alla famiglia».

Abbiamo deciso di chiudere questa edizione 2023 di Cronisti in classe con un ricordo delle vittime della strage di Via dei Georgofili (tra pochi giorni ricorre l’anniversario dei 30 anni). Nell’eccidio morirono due bambine: Caterina Nencioni di 40 giorni, la più giovane vittima di mafia e Nadia Nencioni di 9 anni, a cui è intitolata la scuola Primaria “Nencioni”, che fa parte del nostro comprensivo. Il 27 maggio 1993, pochi minuti dopo una del mattino, in Via dei Georgofili, una bomba piazzata dentro una vettura (in quel luogo oggi si trova l’albero della vita) distrusse la Torre del Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili; morirono tutti i componenti della famiglia Nencioni e uno studente di architettura, Dario Capolicchio. L’attentato provocò gravi danni al corridoio vasariano nella Galleria degli Uffizi e alcuni dipinti di grande valore furono distrutti. Dopo trent’anni anni dalla strage, la famiglia chiede verità su questo attentato di mafia, un atto che aveva lo scopo di sovvertire l’ordine democratico colpendo uno dei punti chiave di Firenze. La scuola Nencioni non dimentica.

Istituto Comprensivo Oltrarno. Dirigente scolastica: Antonella Ingenuo. Docenti: prof. Daniele Guidi, prof. Stefano Bartalesi.

Classi 2C, 2A: Khady Ba, John Bagtas, Parat Barsotti, Margherita Bianchi, Diego Burgassi, Cecilia Panerai, Amelia Chiriac, Cosimo Croci, Giulio D’Amora, Asmaa El Hasnaoui, Majdi Abdelaziz, Giovanni Femia, Giacomo Fineschi, Linda Gagliano, Lorenzo Gorgoni, Bianca Greco, Enis Ibrahimi, Elia Magistro, Marta Mastrosanti, Pietro Mazzanti, Agostino Mochi, Lapo Moriani, Jacopo Munaò, Alessandro Mustacchio, Mattia Padoin, Leonardo Rullani, Kathren Veniluxan, Giordano Zani, Niccolò Bercigli, Ammar Diouane, Arlina Hajdari, Cosimo Ianni, Camilla Iommi, Aleksandr Korobeinikov, Rosa Ramona Mitrovic, Luca Mattia Sava.

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