ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. di Cambio di Colle Val d'Elsa (SI) - 2H

Reciprocità del dare, circolo da coltivare

Il valore del dono, a partire da quello del sangue, tra legame comunitario e legame sociale

Quante volte nel corso della nostra vita ci siamo trovati a scegliere un regalo, a dedicare tempo agli altri e a essere compiaciuti nell’immaginare la felicità dell’altro di fronte al nostro dono. Lo scambio di doni inteso come l’alternarsi tra il dare e il ricevere, senza la stipula di nessun contratto di tipo economico e commerciale, porta alla nascita delle relazioni sociali e al mantenimento del sistema. Se il dono crea legami, vuol dire che cura l’incontro con l’altro. Conoscendo questo straordinario potere magico del dono, diviene fondamentale sensibilizzare le nuove generazioni e soprattutto i giovani verso una vita civile e solidaristica. La promozione del dono è in linea con l’educazione e la  promozione dei diritti del cittadino. Anche la donazione del sangue rientra nella cultura del dono infatti educa al dirit-to alla salute, sancito dalla Costituzione (art.32) e al diritto a cure e interventi in cui il sangue è necessario. Le donazioni di sangue in Italia sono ancora insufficienti a coprire il fabbisogno e si registrano, inoltre, notevoli differenze tra regione e regione. Il fenomeno si accentua e diventa critico specialmente durante il periodo estivo. Dal 2019 il numero dei donatori di sangue ed emoderivati è sceso infatti di circa 1,8%, inasprendo un dato tendenziale che ha segnato un calo del 5% negli ultimi dieci anni. A preoccupare maggiormente è l’invecchiamento progressivo della popolazione dei donatori, a cui non fa seguito un adeguato ricambio generazionale. Basti pensare che la fascia d’età dai 18 ai 45 anni rappresentava il 63% del totale dei donatori italiani circa dieci anni fa, mentre oggi è solo il 52%. E anche i più giovani tra i nuovi donatori sono diminuiti, dal 2012 ad oggi, di circa il 24%.

Occorre a questo punto dare una svolta attraverso un maggiore coinvolgimento dei giovani e un incremento delle azioni di sensibilizzazione attuate sul territorio e nelle scuole. Inoltre bisogna aumentare la fiducia dei cittadini verso la donazione del sangue, al fine di reperire non solo nuovi donatori, ma anche facilitare il contatto con chi è già donatore e incentivarlo alla partecipazione ad eventi e manifestazioni organizzate, per renderlo parte integrante di una comunità. Infine occorre promuovere attività sociali, al fine di combattere e ridurre il lassismo e lo scoraggiamento dei giovani verso un futuro incerto.

Infatti, mediante un coinvolgimento continuo ed una presenza attiva, si cercherà di tirar fuori dai giovani le loro migliori potenzialità e investire su di essi.

 

Con il passar del tempo non sono i giovani a cambiare, ma la società e le nuove tecnologie.

Oggi, proprio grazie a queste nuove invenzioni, sono nati altri interessi e altre professioni, ma questo non significa che sia una cosa negativa. Anzi, i giovani riescono a usare i dispositivi a loro vantaggio. Molti dicono che i ragazzi sono dipendenti dai telefoni e dai social. E’ vero, alcuni vengono investiti dal loro potere e dai loro vantaggi, di conseguenza si disinteressano di tutto e di tutti: scuola, amici, passioni, sentimenti altrui, i propri sentimenti. Quindi diviene fondamentale parlare ai più giovani del sapersi donare, proprio ora che viviamo nel tempo del narcisismo e dell’autoaffermazione.

Dobbiamo recuperare la dimensione della reciprocità e orientarci verso un percorso fatto di interesse reciproco, cooperazione, aiuto solidale, dono. L’attenzione all’altro è una potenzialità che i bambini e i ragazzi già possiedono: bisogna solamente offrire loro la possibilità di manifestarla, sviluppando la loro capacità di amare. In quest’ottica si attua una vera rivoluzione interiore, che porta a considerare la reciprocità come un nuovo orizzonte entro cui esprimere il senso vero di tutta la vita.

 

Importante sensibilizzare i giovani verso la “cultura della donazione”? «Sicuramente sensibilizzare i giovani verso la donazione è uno degli obiettivi fondamentali per il futuro delle nostre associazioni, senza il loro contributo nei prossimi anni avremo una grande carenza di sangue e plasma. Le associazioni presenti nel nostro territorio, grazie ai contributi di volontari, stanno cercando di muoversi in questa direzione intervenendo anche all’interno delle scuole e attraverso la distribuzione di volantini che facciano capire anche ai più piccoli l’importanza del dono».

In che modo le associazioni, come la vostra, che operano sul territorio riescono a coinvolgere le nuove generazioni? «Ci siamo rivolti all’ utilizzo dei social network FB e INSTAGRAM con post di sensibilizzazione verso la donazione e partecipando attivamente alle manifestazioni culturali e sportive del territorio».

I giovani come rispondono a queste iniziative? «Bisogna dire che negli ultimi due anni siamo riusciti a coinvolgere un buon numero di giovani, a differenza delle altre a generazioni queste ultime sono molto più sensibili alle attività sociali come la donazione».

Classe 2H: : Sara Allegretti, Francesco Balloi, Irene Barresi, Caterina Boschi, Agnese Calamassi, Fabiana Centrella, Paride Compagnone, Mihai Davide Dana, Vincenzo De Luca, Noè Ferrandi, Matilde Fiaschi, Francesco Giglioli, Kouahou Ngaindjo Mathias Marie, Carlo Lastrucci, Caterina Lauria, Serena Malandrini, Delia Malonni, Federico Moschini, Mattia Panti, Marco Pastori, Vittoria Provvedi, Elena Rinaldi, Arianna Rivetti, Emma Sommella, Benedetta Zeqo.

Docente tutor: Ida Sabatino Dirigente scolastico: Monica Martinucci

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