ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Settesoldi di Vecchiano (PI) - Interclasse

Parco, viaggio nella natura fantastica

Intervista al presidente dell’ente, Lorenzo Bani: «Divertimento, tutela, storia. E anche tre dromedari»

I ragazzi della I B, con una delegazione delle prime C,D,E, hanno intervistato il presidente del Parco, Lorenzo Bani, nell’auditorium della scuola Leopardi di Vecchiano.

Perché il Parco si chiama San Rossore? «Le ipotesi sono varie. Luxurius era probabilmente un funzionario romano, arrestato e condannato a morte, le cui spoglie furono portate in San Rossore ai tempi della Repubblica marinara. Il nome Rossore sarebbe proprio una contaminazione. Bella anche l’ipotesi che derivi dal rossastro dei pini al tramonto».

In che anno è stato fondato e il primo presidente? «Nel 1979, in seguito a numerose battaglie a tutela del meraviglioso patrimonio naturale. I primi presidenti furono Giacinto Nudi e Tiziano Raffaelli».

Di chi è la Villa del Gombo? «Edificata tra il 1956 e il 1959 dal presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, è oggi proprietà della Regione Toscana e gestita dall’Ente Parco. Ospita convegni ed eventi e in occasione delle giornate del Fai viene aperta al pubblico attraendo visitatori, italiani e stranieri. E’ stata visitata dai nostri presidenti della Repubblica, Pertini, Mattarella, ma anche da molti ministri francesi e l’ex primo ministro inglese Tony Blair».

Ci sono attività pensate per persone disabili? «Sì, vi è un percorso titolato a “Sabrina Bulleri”, campionessa paraolimpica dei 100 metri in carrozzina, che permette di sperimentare la bellezza dei vari ambienti. Poi vengono organizzati i campi estivi a cui partecipano tanti ragazzi disabili». Sappiamo che ci sono moltissime specie di animali nel parco: quali le più importanti? «Ognuna svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema: daini, cinghiali, volpi, scoiattoli e una straordinaria varietà di uccelli migratori, garzette, aironi, cormorani e il piccolo fratino, una specie protetta».

E il lupo: qual è la storia? «I lupi, che io amo particolarmente, arrivarono autonomamente dalla Val di Cecina e dalla Garfagnana molto tempo fa.

All’inizio erano pochi, oggi se ne contano 11 e sono specie protetta dal 1979. Non aggrediscono l’uomo, ma contribuiscono a mitigare la presenza dei daini».

Ci sono anche i cavalli. Come vengono utilizzati? «C’è un centro di equitazione “Equitiamo” e l’ippodromo, frequentato e importante per l’economia della zona».

I dromedari? «È una storia particolare: furono introdotti nel ’600 dai Medici, grandi appassionati di animali esotici. Prosperarono grazie al clima mite fino a fine ’700, ma poi furono decimati nella Seconda guerra mondiale per sfamare le truppe naziste. Oggi ve ne sono solo tre donati dagli scout nel 2014».

 

L’estate scorsa, andando al mare a Marina di Vecchiano, abbiamo notato che non si poteva accedere liberamente verso la riva, ma si dovevano seguire dei sentieri indicati e già battuti. Incuriositi ci siamo chiesti il motivo e abbiamo scoperto con stupore che si trattava di un accorgimento, a cura del Centro ornitologico toscano, per non calpestare le uova deposte dal fratino. Ma chi è il Fratino? È un piccolo uccellino dal corpo tozzo, con piumaggio ocra, marroncino e bianco che gli permette di mimetizzarsi tra le dune. Il maschio ha macchie nere tra il becco e gli occhi che somigliano ad una mascherina. Si muove velocemente sulle zampe lunghe e sottili. Durante la bella stagione nidifica sulle dune, vicino al bagnasciuga. È infatti un piccolo limicolo, una di quelle specie che vivono in ambienti umidi e si nutrono d’insetti che si trovano nel limo. L’erosione costiera e il turismo balneare limitano oggi lo spazio in cui è solito nidificare per cui la specie è a rischio d’estinzione. Per salvaguardare questo fragile uccellino dobbiamo mantenerci nei sentieri indicati, tenere pulita la spiaggia, non spostare legnetti e altri elementi naturali perché sono una protezione. La sua presenza è un buon indice della salute dell’intero ecosistema costiero.

 

Il 2 dicembre 2022 l’Ente Parco ha ricevuto a Bruxelles la CETS CETS sta per «Carta europea del turismo sostenibile». È un prestigioso riconoscimento che il 2 dicembre 2022 il Parco ha ritirato a Bruxelles grazie al lavoro svolto negli ultimi anni di salvaguardia della natura, di fruizione collettiva e di educazione ambientale. «Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento – ha sottolineato il presidente Bani durante il suo incontro con gli studenti – perché il turismo sostenibile è il futuro ed è in questa direzione che bisogna lavorare».

Ma come fare per rendere il parco più fruibile nel rispetto dell’ambiente? Le strategie sono molte. Promuovere la conoscenza e il sostegno alle aree protette; sviluppare un turismo che rispetti il territorio cosicché nel tempo le risorse naturali, culturali e sociali siano utilizzate senza provocare danni; incentivare i prodotti locali; potenziare il trasporto pubblico e la costruzione di piste ciclabili in modo che tutti possano davvero partecipare alla vita del Parco senza danneggiare l’ambiente, valorizzando il territorio di cui questa riserva fa parte.

Ecco gli autori. I B: Aramu Tommaso, Biegi Matilde, Bigazzi Marco, Carmignani Anna, Cuka Fabio, Ferretti Giacomo, Francini Charlene, Giuffrida Lorenzo, Gueye Khadim, Koci Briselda, Lucania Leonardo, Masoni Virginia, Owusu Acheampong Esther, Palla Rita, Pellegrini Giulio, Puccinelli Adele, Quintavalli Alessandro, Salvatori Francesco, Simi Martina. I C: Balconi Tommaso, Bernardini Filippo, Bianucci Matteo, Biegi Marissa, Coppo Ranieri, Del Maestro Vittoria, Eder Quinn Maxim, Garau Benedetta, Hasanaj Erguena, Iliev Preslav Plamenov, Leonardo Martina, Lombardi Lisa, Marangon Ettore, Palla Lara, Puccinelli Anna, Ricci Ettore, Scarpellini Sveva, Selmanaj Azzurra, Venezia Yuri Alunni. I D: Ahmet l-Jalil, Amico Greta, Baglini Rebecca, Benedetti Giulia, Broux Charlotte, Cinacchi Alessio, Deri Sofia, Gabbriellini Sandro, Giannelli Sofia, Koci Angela, Kokaj Gabriele, Mariani Martina, Massai Caterina, MengaliAndrea,Meni-chetti Gabriele, Michelazzi Matteo, Saglibene Michael, Spiga Alice, Tabucchi Diletta Alunni. I E: Bacci Maddalena, Bartolini Enzo, Bonanni Mattia, Caprili Jonathan, Ciripan Maria Violeta, Donati Evaluna, Falorni Emma, Graziani Iacopo, Ilie Arianna Sofia, Manzoni Vittoria, Orsetti Giorgia, Panattoni Tommaso,PostiglioneMatteo,Santoni Leon, Saranfi Aya, SbranaDiego,SerraEdoardo, Tognetti Noemi, Vaselli Francesca, Verdigi Valentina.

Insegnanti di Lettere: Sara Baccioli, Serena Chicca, Ilaria Comar; insegnanti di Scienze: Giuseppina Chiaradonna, Marina Del Zoppo, Rachele Ferri, Valentina Mangano, Roberta Pagni, Luca Rossi, Clementina Venditti; insegnante di sostegno: Barbara Bertelli.

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