ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Le Melorie di Ponsacco (PI)

Dentro l’arte, i tesori degli Uffizi

Tutti insieme alla scoperta di un museo che non finisce mai di stupire

31 ottobre 1737: segnatevi questa data! Perché? E’ il giorno in cui Anna Maria Luisa, ultima rappresentante dei Medici, firma il cosiddetto Patto di Famiglia. A Firenze arrivano i Lorena ma la nobildonna non vuole che tutte le opere d’arte accumulate finiscano in giro per l’Europa. Oggi questo preziosissimo tesoro è riunito alle Gallerie degli Uffizi, dichiarato da poco il miglior museo italiano al mondo, un vero e proprio libro di storia dell’arte da sfogliare… sala dopo sala.

Come vedeva lontano Anna Maria Luisa! Se oggi noi possiamo ammirare capolavori come «La nascita di Venere» di Sandro Botticelli, il «Tondo Doni» di Michelangelo o lo «Scudo con testa di Medusa» di Caravaggio è soltanto grazie a lei. E così in un piovoso giorno di dicembre anche la nostra classe è entrata nel mondo dell’arte dalla porta principale: piazzale degli Uffizi, numero 6.

Pensavamo che ci aspettasse la solita visita noiosa, invece la storia e la bellezza ci hanno travolto. Credevamo che il palazzo fosse più piccolo, di sicuro non ci aspettavamo un edificio a forma di ferro di cavallo! Nessuno di noi si era immaginato delle sale così belle, colorate e luminose: c’erano pareti rosse, verdi, grigie, blu, una più bella dell’altra. A scuola avevamo studiato e riprodotto alcune opere ma avere la possibilità di osservarle dal vivo è stato davvero emozionante.

Un’altra cosa incredibile è stato cercare e trovare il nome del nostro paese su una carta geografica di diversi secoli fa! La nostra visita è durata più di un’ora ma per vedere tutte le opere ci sarebbe voluta una settimana.

Insieme a noi c’erano tante altre persone affascinate soprattutto dai quadri più famosi: la guida ci ha detto che il 2021 è stato un anno record per numero di ingressi. Inoltre, il direttore Eike Schmidt ha intenzione di aumentare il numero delle sale di esposizione e di recente ha anche acquistato nuove opere.

Non sapevamo che anche Palazzo Pitti e la Loggia dei Lanzi facessero parte dello stesso museo. Sarebbe stato bello visitare anche il Corridoio Vasariano che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti ma purtroppo è chiuso e non si sa quando riaprirà al pubblico.

Come dice il nome è stato progettato dall’architetto Giorgio Vasari: dall’interno delle Gallerie ci hanno fatto capire come si snoda questo corridoio che permetteva ai Medici di spostarsi tra le due residenze senza essere visti da nessuno. Venite tutti a visitare gli Uffizi: non ve ne pentirete!

 

Bella, giovane ed elegante: così Eleonora di Toledo fece il suo ingresso a Firenze nel giugno 1539 per sposare Cosimo I de’ Medici signore della città. Dieci anni dopo le loro nozze terminò la costruzione di Palazzo Pitti, nuova residenza della coppia.

Eleonora, infatti, pensava che Oltrarno fosse un luogo più salubre per crescere i suoi figli.

Amava il verde e con il suo denaro comprò i terreni vicini al palazzo: sarebbero diventati il giardino di Boboli, tutt’oggi visitato da turisti provenienti da tutto il mondo.

Fino al 14 maggio proprio a Palazzo Pitti una mostra celebra questa donna di potere, ambiziosa e affascinante. Dipinti, disegni, arazzi, abiti e gioielli raccontano la vita e la personalità della duchessa. Il pittore Bronzino la ritrae così: ovale del viso perfetto, lineamenti delicati e fronte spaziosa.

Colta e appassionata d’arte, ebbe undici figli dal marito Cosimo al quale era attaccatissima. Spesso lo accompagnava nei suoi viaggi e fu proprio in una di queste occasioni che due dei suoi figli si ammalarono di malaria e morirono.

Poco tempo dopo, all’età di quarant’anni, anche la duchessa si spense.

 

Intervista a Lara Cecconi, guida degli Uffizi.

Da quanto tempo fai la guida? «Da circa venti anni».

Come definiresti il tuo lavoro? «Appassionante, ci sono sempre cose nuove da studiare».

Qual è il tuo quadro preferito? «La cosiddetta ’Lippina’, la Madonna col bambino e angeli di Filippo Lippi». Ci sono opere non esposte? «Certo, moltissime! Per motivi assicurativi o di tutela del bene stesso. Inoltre le opere possono essere concesse in prestito ad altri musei».

Quante sono quelle esposte? «Circa 9.000».

Quante sale ci sono in tutto? «45, ma il loro numero è destinato ad aumentare».

Qual è l’opera d’arte più ammirata? «Sicuramente ’La nascita di Venere’ di Sandro Botticelli».

Quali sono le più antiche? «Le statue di epoca greca».

E’ mai stato rubato o danneggiato un quadro? «Purtroppo sì, nel 1993 un attentato ha provocato danni ingenti.

Le opere più importanti sono protette da vetri antiproiettile».

Come è nata la collezione? «La collezione apparteneva alla famiglia Medici e grazie al Patto di Famiglia tutte le opere sono rimaste a Firenze».

Classe 5^ scuola Primaria Le Melorie, Istituto comprensivo «Niccolini di Ponsacco: Gabriel Attardi, Aurora Beccucci, Anita Catania, Francesco De Nisi, Gianluigi Eloquente, Alessandra Guiducci, Sara Maffei, Carla Mennella, Giacomo Marconi, Ilaria Meini, Ciro Iacopo Menale, Christian Muto, Dario Orazzini, Anna Pancrazi, Rebecca Passerai, Giulio Provinzano, Andrea Sagripanti, Lorenzo Salvadori, Viola Tilotta, Alessya Maria Troncea, Francesco Vangelisti, Gianni Wu Weiqi, Mia Zamparella. Docente tutor Marina Vagelli. Dirigente scolastico Floriana Battaglia.

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