ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Franca Papi di Viareggio  (LU) - 3A

Esperienze e proposte “di viaggio”

Da una nostra gita didattica abbiamo ricavato considerazioni sul trasporto pubblico a bordo dei pullman

Poco tempo fa avevamo in programma un’uscita di mattina. A noi il trasporto in pullman torna benissimo perché la fermata è vicina a scuola e, senza il pullmino, è la soluzione migliore per passare una mattinata diversa.

Solo che… Quella mattina (molto fredda) il pullman ci ha “lasciato a piedi”, nel senso che non si è visto all’ora prevista.

Con la temperatura sottozero siamo stati costretti ad aspettare per più di un’ora il pullman successivo e a stravolgere il programma della nostra gita perché abbiamo dovuto farla molto più in fretta.

Passato il dispiacere (e anche l’influenza per alcuni), ci siamo chiesti: come vorremmo il nostro pullman ideale? Abbiamo cercato una risposta e pensato a questo: per prima cosa un autobus dovrebbe essere sicuro.

Ciò significa essere equipaggiato con tutte le caratteristiche necessarie, come cinture di sicurezza funzionanti, spacca vetro e un sistema di frenata affidabile. Inoltre, l’autista dell’autobus dovrebbe essere altamente qualificato e attento alla sicurezza dei passeggeri, soprattutto dei bambini. In secondo luogo, l’autobus dovrebbe essere un po’ più confortevole: gli studenti/lavoratori trascorrono spesso molto tempo sui pullman ogni giorno; quindi, è importante che l’autobus sia dotato di sedili comodi e spazio sufficiente per le gambe, ben riscaldato d’inverno e ben ventilato d’estate. In terzo luogo, l’autobus dovrebbe essere efficiente dal punto di vista energetico. Ciò significa avere un motore a basso consumo di carburante o essere alimentato da energia pulita, come l’elettricità. Ciò ridurrebbe l’impatto ambientale del pullman e anche i costi operativi, il che porterebbe a tariffe più basse. In quarto luogo, l’autobus dovrebbe essere dotato di servizi aggiuntivi utili. Ad esempio, potrebbe avere a bordo un sistema di intrattenimento, come un televisore o una radio, per tenere i passeggeri occupati. Inoltre, potrebbe avere un sistema di navigazione GPS per assicurarsi che l’autista dell’autobus trovi facilmente la strada.

In quinto luogo, l’autobus dovrebbe essere accessibile a tutti i passeggeri, inclusi quelli con disabilità o esigenze speciali.

Ciò significa avere una rampa di accesso per sedie a rotelle e spazio sufficiente per gli studenti con difficoltà di mobilità. Infine, l’autobus dovrebbe essere affidabile, puntale. Gli studenti e lavoratori ogni giorno dipendono dall’autobus per arrivare a scuola o a lavoro in tempo, senza ritardi o cancellazioni improvvise come è successo quella mattina.

 

Siamo andati a una delle fermate degli autobus a fare qualche domanda a ragazzi e adulti in attesa del loro pullman.

Cosa pensate del trasporto pubblico in generale? «Penso che i mezzi di trasporto siano una cosa positiva perché aiutano a contrastare l’inquinamento. Credo però che il sistema di organizza-zione non sia molto efficace».

Ogni quanto prendete il pullman e perché? «Quasi tutti i giorni per andare e tornare da scuola».

Quali problemi trovate? «Oltre ai ritardi, dovrebbero esserci più autobus nel giro di un’ora, per dare più flessibilità con i vari orari di lavoro, scuola e attività sportive. Un esempio è l’autobus per l’ospedale: ha solo due corse in un’ora, chi lavora lì non può prenderlo se l’orario non coincide con quello di lavoro.

E’ solo un esempio, ma credo che molte persone siano costrette a prendere la macchina perché non ci sono abbastanza corse. E questo vale anche per gli studenti, spesso costretti a uscire prima da scuola per prendere l’autobus, altrimenti dovrebbero aspettare un’ora».

Quali soluzioni? «Rispettare i tempi ed evitare i ritardi. Poi potrebbe essere aumentato il numero delle fermate per invogliare le persone a usare l’autobus».

 

Il “25 Tobino” è diventato un simbolo, quasi un nome di battesimo: si tratta dell’autobus che copre la linea che permette a studenti e lavoratori del quartiere di raggiungere il centro città.

Da lui passa il destino di tutti: se ritarda o, peggio ancora, se la corsa direttamente salta (è capitato anche in giornate in cui non c’erano scioperi), sono guai. Nel senso che, a quel punto, c’è da organizzarsi per conto nostro: qualcuno trova un passaggio da un amico o da un parente, sempre che ci sia una macchina; ad altri non resta che andare a piedi o aspettare il pullman successivo. Ma sulla scuola o sul lavoro possono sempre esserci dei problemi: specialmente per gli studenti le scuole superiori non sono molto disposte a concedere permessi di entrata posticipata, così capita di dover giustificare ore di assenza senza dare per valida la notizia che l’autobus non è passato.

Quali possono essere le soluzioni? Forse le due corse ogni ora non bastano, oppure sarebbe sufficiente conoscere un po’ prima se l’autobus non c’è, così uno può organizzarsi. Di certo un quartiere intero non può rimanere isolato!

La pagina è stata realizzata dalla classe 3^ A. In redazione: Alessandro Baldini, Salvatore Mario Balistreri, Gionatan Bresciani, Ayman Er Roudani, Margot Gasperini, Nicola Guidi, Martina Lazzarini, Ambra Lencioni, Kevin Leti, Nicolò Marianucci, Mattia Marlia, Maria Martinelli, Anna Mazzoni, Leonardo Pasquini, Lina Ranucci, Kevin Ratti, Alessio Simonetti, Daria Vairo.

Il disegno nella pagina è stato realizzato da Maria Martinelli.

Dirigente scolastico : prof.ssa Nella De Angeli.

Docente tutor: Barnaba Lucchesi.

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso