ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Zipoli di Prato (PO) - 2B

Leggere fa bene: lo dice la scienza

I benefici per la salute del nostro cervello stanno tra le pagine di un libro: ma i lettori sono sempre meno

Leggere appassiona. Leggere accresce le nostre conoscenze. Leggere stimola il pensiero. Ma allora perché gli adulti non leggono? Da un recente sondaggio risulta che il pubblico più affezionato alla lettura sia rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 24 anni e che solo quattro cittadini su dieci abbiano letto almeno un libro. Un dato ancor più preoccupante ci segnala che il 9% della famiglie italiane non abbia alcun testo in casa. Ecco le ragioni che spingono gli adulti a non prendere in mano i libri. La causa principale è imputata alla mancanza di tempo. A ciò si aggiunge la propensione per altri tipi di svago. Seguono i motivi di salute e la stanchezza dopo una giornata di lavoro. La realtà è che col trascorrere degli anni aumenta in modo preoccupante l’indifferenza nei confronti della lettura e l’incanto svanisce. Leggere non è più un piacere e la lettura non sarà mai più l’amante di tutta vita. Ma leggere fa bene a tutte le età. Gli studi dimostrano che la lettura stimola la mente e aiuta a prevenire o rallentare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile. Quando leggi un libro migliori la memoria. Si devono ricordare i personaggi, ricostruire i loro retroscena e tutti i dettagli che s’intrecciano con la trama. Uno studio, che ha sottoposto a test periodici 294 anziani, monitorandoli fino al decesso, ha rilevato che le parti del cervello deputate alla memoria dopo la morte si erano preservate meglio nei lettori più assidui. Mantenere il cervello sempre attivo e impegnato serve a non fargli perdere colpi. Il cervello ha bisogno di fare esercizi per mantenersi in forma perché ’o lo usi o lo perdi’. La lettura cura anche i disturbi dell’ansia e dell’umore e permette di convivere con alcune patologie croniche. Leggere un libro o un giornale in silenzio per soli sei minuti rallenta la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, abbassa i livelli di stress del 68%, superando in questo altre attività, come passeggiare(42%), sorseggiare un tè (54%) o ascoltare musica (61%). Non solo. Aumentano l’empatia e la capacità di relazione con gli altri. Attraverso il libro e la lettura si esce dal proprio guscio e ci si libera dalla tendenza di isolarsi favorita dall’uso compulsivo di computer  cellulari. Sfogliare un buon libro o un bel giornale prima di andare a letto aiuta a dormire meglio, mentre gli schermi (e-book, tv, computer e tablet) hanno l’effetto contrario, riducendo il sonno di 20 minuti a notte. Dunque, leggere ci migliora, perché produce benessere al cervello. Senza lettura siamo destinati a essere più stupidi, più ignoranti e soli.

Allora cosa aspettate? Aprite un libro e … buon viaggio!

La dottoressa Francesca Becucci parla di libri, lettura e lettori. Come definirebbe la biblioteca? «Generalmente è la casa dei libri, in quanto li custodisce, ma in realtà è il luogo d’incontro tra il lettore e i libri». Come fate ad avere i libri? «Il Comune di Prato sostiene tutte le spese che sono necessarie per fare funzionare la biblioteca: manutenzione, luce e riscaldamento. Tra queste spese c’è anche quella per l’acquisto dei libri. Ogni anno acquistiamo nuovi libri, che poi andranno in prestito. Non acquistiamo solo novità, ma anche testi che negli anni si sono sciupati. Le biblioteche sono un servizio pubblico ed esistono perché ci sono i soldi dei contribuenti». Quali sono le attività di promozione alla lettura? «Propone attività gratuite alle classi per avvicinare alla lettura, fare conoscere la biblioteca e i suoi servizi e fornire strumenti ausiliari all’istruzione scolastica. Le proposte per le scuole comprendono: attività didattiche ludiche e interattive, letture animate, laboratori emotivi, laboratori di costruzione di libri e di invenzione di storie, visite guidate e progetti integrati in collaborazione con altre istituzioni culturali. Lo Spazio ragazzi della biblioteca è aperto al pubblico anche la domenica».

Il manga non è nient’altro che il fumetto giapponese, un fenomeno culturale dalle origini antiche che ha letteralmente invaso il mondo. L’arte giapponese ha da sempre influenzato le correnti artistiche europee: è risaputo che gli Impressionisti francesi fossero appassionati collezionisti di miniature e stampe provenienti dal Giappone. Queste stampe, che erano in voga tra i raffinati esteti dell’Ottocento, sono state le progenitrici del fenomeno manga. Oggi per manga intendiamo un genere di fumetto dalle caratteristiche ben definite. Innanzitutto si legge da destra verso sinistra. Il formato usato è leggermente più grande e le vignette seguono il medesimo ordine di lettura delle pagine, partendo quindi da quella più a destra. Lo stile è facilmente riconoscibile per alcuni tratti tipici del disegno orientale: gli occhi molto grandi o le acconciature particolarmente fantasiose, nonché per lo stile di narrazione attento all’espressività e ai dialoghi interiori dei personaggi. Dai manga sono spesso tratte anche serie animate, chiamate appunto Anime, che in Europa sono ancora più popolari dei manga stessi: basti pensare a fenomeni come Dragon Ball, Naruto o One Piece!

La pagina che pubblichiamo qui a fianco nell’ambito del campionato di giornalismo è stata realizzata dagli studenti della classe 2B della scuola Zipoli: Cheli Mattia, Chen Andrea Liangbo, Chen Meng Xian, Chirdo Emma, Cirillo Elia, De Matteo Alice, Di Dato Samuel, Di Gangi Sirya, Galano Stefano, Hazbardhi Endi, Landi Noemi, Matteoli Mirko, Montagano Sofia, Musardo Margherita, Nannini Francesco, Nardi Matilde, Reale Francesco, Rebiscini Gaia, Romei Mirko, Simonata Mattia, Vucaj Mateo. Il dirigente scolastico è il professor Mario Battiato e l’insegnante tutor che ha seguito i ragazzi nella raccolta delle notizie e nella realizzazione del lavoro è Barbara Semeraro.

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