ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Tifoni di Zeri (MS) - Pluriclasse 1 - 2 - 3

Cambia strada, scegli l’autobus

Viaggio alla scoperta della realtà di Autolinee Toscane. Numeri, curiosità e servizi al pubblico

Lunedì 6 marzo ci siamo collegati in video-conferenza con l’azienda del trasporto pubblico regionale: Autolinee toscane. Erano presenti il coordinatore comunicazione e marketing del dipartimento Nord Riccardo Nannipieri e il capo movimento per la provincia di Massa Carrara Giancarlo Pianini. Abbiamo rivolto loro alcune domande. Quando è stata fondata questa azienda di trasporti? «Autolinee Toscane nasce nel 2007, dal 1° novembre 2021 gestisce il trasporto pubblico su gomma in tutta la Toscana». Quanti lavoratori ci sono? «Oltre 4800 in Toscana». Quanti autobus possiede la vostra azienda? «Nella provincia di Massa i bus sono più di 100». Cosa vuol dire fare marketing? «L’attività del marketing racchiude tante funzioni, principalmente si può definire come la maniera tramite cui un’azienda pianifica l’incremento del proprio brand e convince i consumatori a fare un acquisto; nel caso di un’azienda di trasporto, l’obiettivo è quello di invitare i cittadini ad utilizzare il bus, partendo dalle fasce più giovani della popolazione, creando così una cultura del mezzo pubblico». Quali obiettivi avete? «Aumentare il numero delle persone che usano l’autobus, rinnovare il parco bus, innovare il servizio grazie ad una nuova app e a fermate intelligenti con paline elettroniche(geolocalizzazione), portare avanti il progetto “Accademia” che offre gratuitamente ai giovani la possibilità di diventare nuovi autisti e nuove autiste (pagando loro i corsi di formazione e aggiornamento), ripetere il servizio “Lungomare by night” che ha avuto molto successo». Cosa fa la vostra azienda per aiutare l’ambiente? «Per aiutare l’ambiente sostituiremo tutti gli autobus con altri mezzi più ecologici e più sicuri».

Il suo compagno è un autista di autobus. E’ un bel lavoro? «50 e 50 perché da una parte è bellissimo essere a servizio della comunità, aiutare la gente, vedere come crescono i bambini e diventare amico di molte persone. Ma negli anni è diventato un po’ meno bello perché i ragazzi hanno cambiato comportamento… Adesso socializzano poco, non sono sempre rispettosi nei confronti degli altri». Secondo lei gli autobus sono ecosostenibili? «Sì perché le persone che lo usano non devono usare la macchina e così facendo evitano gli incidenti e creano meno inquinamento, anche acustico». Come dovrebbe essere il suo autobus ideale? «Mi piacerebbe aggiungere musica di sottofondo, servizio di bevande gratis, postazioni per lavorare col Pc e pareti con dentro dei libri. Mi piacerebbe vedere l’autobus come una zona di relax e un luogo confortevole per lunghi viaggi. Vorrei anche qualcosa per le stazioni d’attesa: la possibilità di ripararsi sempre, indipendentemente dal meteo, stazioni localizzate, per esempio al mare capanne di paglia, sedute per gli anziani o i disabili e un tabellone elettronico di partenze, arrivi e il meteo del luogo dove ci si sta dirigendo».

Nel terzo libro della saga di Harry Potter si parla anche del Nottetempo, mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficoltà. «Allungate la bacchetta, salite a bordo e vi portiamo dove volete». È un autobus a tre piani di un viola intenso, anche il controllore/aiutante di nome Stan Tiracorto ha l’uniforme viola. L’autobus ti porta ovunque (basta che ci sia una strada), dentro al posto dei sedili ci sono una mezza dozzina di letti d’ottone, vicini ai finestrini chiusi da tende e accanto ad ogni letto c’è una candela accesa. Il conducente si chiama Ernie Botto ed è un vecchio mago anziano con gli occhialoni spessi. L’autobus va velocissimo e fa anche molto rumore, ma nessun babbano si accorge che passa. Il Nottetempo non urta mai niente: file di lampioni e bidoni si ritraggono al suo passaggio e tornano al loro posto subito dopo. Il biglietto costa undici falci (soldi magici), con tredici c’è la cioccolata calda e con quindici anche la borsa dell’acqua calda e uno spazzolino del colore che vuoi. Ti porta dappertutto nel minor tempo possibile! Secondo noi, questo autobus è molto bello e utile perché aiuta tutti i maghi in difficoltà e li fa dormire al caldo nella notte. E poi non può fare incidenti, quindi non fa danni.

COS’È L’OMNIBUS

Il termine “Omnibus” deriva dal latino e significa “per tutti”. Fu il primo autobus della storia. Nacque nel 1662 da un’idea del celebre filosofo Pascal. Era trainato da cavalli ed era chiamata carrozza da cinque soldi perché quello era il costo. Fin dalla sua creazione la vettura poteva trasportare diciotto passeggeri che si sedevano sulle panche ai lati. In Italia nel 1835 fu inaugurato il primo servizio di omnibus che collegava Torino e Rivoli, mentre a Roma una prima linea di omnibus fu aperta nel 1845, con un tragitto che collegava piazza Venezia alla Basilica di San Paolo. A Milano a metà Ottocento un servizio di Omnibus trainati da un solo cavallo assicurava il trasporto dei passeggeri dal centro alla stazione ferroviaria. Nel 1865 le linee urbane erano già undici e nel 1893, sempre a Milano, la Edison sostituì gli omnibus con i primi tram a trazione elettrica. Per il primo autobus a motore(Fiat) bisognerà aspettare il 1906.

La pagina, la scelta dei temi e delle fotografie a corredo degli articoli giornalistici, è stata pensata e realizzata a cura della scuola secondaria di primo grado di Zeri – Istituto Comprensivo “Tifoni”. In redazione si sono riuniti per lavorare ai testi gli alunni pluriclasse di prima, seconda e terza. A seguire le operazioni e l’iter realizzativo dei testi oltre che la scelta delle immagini, c’erano i docenti tutor Donatella Balloni, Arianna Diamanti, Lucia Mancini e Patrizia Mastroleo. La dirigente scolastica che ha coordinato tutto è Lucia Baracchini.

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