Sos per le tartarughe marine
Missione… possibile! La tutela della Caretta Caretta parte da Lammari. Anche noi possiamo essere utili
Potrà sembrare strano, ma la salvaguardia delle tartarughe marine parte proprio dal nostro territorio, anche se lontano dal mare, e in particolare da noi ragazzi che molto possiamo fare per l’ambiente. Ecco perché nel mese di febbraio, dal nostro Istituto ci siamo mossi per salvare la specie di tartaruga del Mediterraneo Caretta Caretta. E’ bastato spostarci poche centinaia di metri per fare qualcosa di importante per la tutela dell’ecosistema marino. Venuti a conoscenza del progetto di Legambiente «Salviamo le tartarughe marine» grazie al Consigliere Comunale di Capannori Guido Angelini, abbiamo scoperto che la lotta all’estinzione di queste tartarughe comincia dai fiumi e ancor prima dai canali, quelli che incontriamo ogni giorno tornando a casa da scuola. Insieme a Guido Angelini, responsabile del settore Report Canali per Legambiente e con alcuni volontari di Legambiente (Sara, Michele e Narciso) ci siamo recati vicino alla nostra scuola per dedicarci alla pulizia del canale Rio Nocella di Lammari. Prima di agire, però, abbiamo incontrato a scuola la dottoressa Katiuscia Filippeschi del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, la quale ci ha spiegato come avviene la manutenzione dei corsi d’acqua e l’importanza di mantenerli liberi dai rifiuti che inevitabilmente, in un modo o nell’altro, finiscono in mare uccidendo insieme alle altre specie anche quella della bellissima tartaruga Caretta Caretta, i cui esemplari vengono rinvenuti pieni di plastiche e microplastiche nello stomaco. Basti pensare che nel Mar Mediterraneo, sebbene rappresenti solo l’1% delle acque mondiali, si concentra il 7% delle microplastiche di tutto il mondo. Abbiamo avuto poi l’opportunità di fare una lezione di Educazione ambientale con la biologa Angela Giannotti, vicepresidente di Legambiente Capannori e Piana di Lucca, la quale ci ha molto parlato dell’inquinamento marino presente anche lungo le nostre coste, che colpisce la nidificazione estiva delle tartarughe – nonostante l’impegno per la messa in sicurezza attraverso recinzioni apposite nelle aree di ovo-deposizione – spesso a causa dei danneggiamenti provocati dai bagnanti e dai turisti che affollano le spiagge, inconsapevoli o incuranti.
Venerdì 17 febbraio 2023, noi ragazzi della Secondaria Nottolini ci siamo recati con i volontari di Legambiente al canale Rio Nocella per liberare dai rifiuti le acque. Una volta sul posto, armati di stivali di gomma, guanti, pinze raccogli rifiuti, sacchi e con tanta voglia di darci da fare, ci siamo divisi in piccoli gruppi; alcuni di noi sono andati a segnalare con una bandierina appositamente preparata un’area di nidificazione, mentre altri si sono immersi nel Rio e con l’acqua ai polpacci hanno iniziato a pulire. Alla fine, dopo circa un’ora siamo tutti rimasti sorpresi dalla quantità di rifiuti che abbiamo rinvenuto nel breve spazio di circa 300 metri: bottiglie e bicchieri di vetro, batterie, occhiali, sacchi di plastica, lattine, indumenti, e molto altro… per non parlare dell’inquinamento liquido dato dai reflui delle lavorazioni industriali. Dopo aver suddiviso negli appositi sacchi i rifiuti, abbiamo purtroppo constatato che gran parte degli elementi inquinanti presenti non possono essere smaltiti. La compilazione del nostro report ci ha infatti messo davanti al fatto che un gesto sbagliato come quello di gettare una lattina di alluminio nell’acqua, compiuto senza pensarci e con indifferenza verso l’ambiente, fa sì che quello stesso rifiuto rimanga lì per centinaia di anni se non a tempo indeterminato… per sempre. Allora, immaginando chi verrà dopo di noi, la nostra domanda è questa: Che cosa penseranno di noi? Come ci giudicheranno?
Il Fratino è una specie appartenente al gruppo di quegli uccellini a zampe e becco variabilmente lunghi, che vivono e nidificano in ambienti fangosi e della riviera, e presenti anche sulle nostre belle spiagge della Versilia. La popolazione di questi piccoli trampolieri si sta però riducendo e oggi questo uccellino acquatico è a rischio di estinzione. Tra le principali cause c’è da ricordare il turismo; il Fratino, infatti, per nidificare crea delle piccole fossette, dove depone le uova che, proprio perché molto piccole e dello stesso colore della sabbia, rimangono invisibili e per questo rischiano di essere rotte da animali selvaggi o molto più frequentemente dai turisti che camminando confondono le uova con i detriti e i ramoscelli ai quali si mescolano, e pestandole ne determinano la morte. Cosa possiamo fare noi per salvaguardare questa specie? Per esempio non calpestare le dune, non lasciare i cani liberi nei momenti di nidificazione (tra aprile e giugno-luglio), evitare di avvicinare i Fratini spaventandoli e, soprattutto, se vediamo zone con cartelli delimitanti un’area protetta, rispettarli perché l’amore per gli animali e per l’ambiente dev’essere una priorità!
Redazione: Asia Bertolucci 1D, Dodì Menesini 1D, Galileo Giovacchini 1D Jacopo Biagioni 1A, Ariel Lazzareschi 1A, Sofia Taddeucci 2A, Cecilia Ugazio 1E, Beatrice Ciucci 1E, Emanuele Pera 2E, Filippo Scardigli 2E, Ylenia Inserillo 2E, Francesco Cecchini 3C, Michael Cozzoli 3C, Giulia Frugoli 3C, Marta Giammattei 3C, Alice Cerri 2C, Mattia Pera 2D.
Docente tutor: Anna Lisa Del Carlo.
Dirigente: Nicola Preziuso. CRONISTI IN CLASSE