ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria L. Da Vinci di Montevarchi (AR) - 5B

Raccolta differenziata: tutti i segreti

Secondo la nostra inchiesta, solo il 54% dei cittadini intervistati ricicla correttamente e il 16% mai

Voi fate la raccolta differenziata? Noi ci siamo posti ed abbiamo posto questa domanda ad alcuni cittadini montevarchini. In seguito alla nostra inchiesta, abbiamo scoperto che la maggior parte delle persone intervistate, il 54%, ricicla tutti i giorni e in maniera corretta, differenziando ogni rifiuto. Il 30% invece ha dichiarato di riciclare ma in maniera saltuaria ed incompleta. Infine, la restante parte, il 16%, dice di non effettuare la differenziazione degli scarti.

Coloro che riciclano in maniera precisa e quotidiana riferiscono che è importante farlo per vivere in un mondo eco-sostenibile e per salvaguardare la salute di ogni ecosistema. Tra le dichiarazioni che abbiamo raccolto c’è chi dice che è importante farlo per il mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future e per la collettività, per ridurre il consumo di materie prime, dell’utilizzo di energia e della formazione dei gas serra e infine per sostenere l’ambiente ed avere meno rifiuti da smaltire.

Fare la raccolta differenziata, inoltre, serve per evitare che aumentino le discariche, cosicché non si inquina il territorio. Alcuni cittadini inoltre affermano che serve per ottenere oggetti riciclati e a loro volta riciclabili, tutto ciò è importantissimo per tenere pulito l’ambiente e per salvaguardare la nostra salute.

Tra gli intervistati c’è chi lavora in ditte specializzate nella lavorazione del legno e dichiara che in falegnameria si producono tanti scarti ed è importante che questi materiali abbiano nuova vita: creare nuovi prodotti senza sfruttare le materie prime.

All’opposto di queste buone abitudini, c’è invece una percentuale di persone che non realizzano la differenziazione dei rifiuti per diversi motivi: c’è chi non ha voglia, chi non ha spazi adatti a casa avendo un’abitazione piccola e chi non ha interesse a farlo. Alcuni, invece, riferiscono che non fanno la raccolta differenziata per mancanza di tempo o mancanza di informazioni su come si fa e sui benefici della raccolta.

C’è infine chi la raccolta la effettua ma saltuariamente, dichiarando che spesso i cassonetti sono pieni ed è impossibile lasciare i sacchetti di pattume. Tanti si rendono conto dell’impatto positivo che la raccolta avrebbe sull’ambiente, ma qualcuno, ad esempio, afferma che non tutti in famiglia la fanno in maniera corretta, oppure che è incompleta perché i bidoni sono distanti dalla loro abitazione, chi invece per pigrizia o superficialità. Qualcuno specifica che, se in casa riesce a differenziare in maniera precisa, in ufficio non sempre è possibile perché spesso mancano gli appositi contenitori. La sostenibilità ambientale è un tema di cui si parla molto, ma per capire bene di cosa si tratta abbiamo intervistato un esperto del settore, l’ingegner Leonardo Botti, dirigente aziendale della TE Connectivity. Quello che ha suscitato il nostro interesse è stato l’Overshoot day.

Con questo termine si intende il giorno in cui le risorse del pianeta terra si esauriscono. Se anni fa questa data coincideva con il31 dicembre, ora a causa dei cambiamenti climatici e di un uso irresponsabile delle riserve alimentari e delle materie prime, si è spostata al 18 agosto.

Vuol dire che, per evitare conseguenza dannose, è necessario mettere in atto buone pratiche al più presto, come: riciclare con attenzione, consumare meno carne, utilizzare con parsimonia l’energia elettrica e l’acqua, non lasciando ad esempio le luci accese se non serve, usare le energie rinnovabili, favorire l’utilizzo di mezzi pubblici e bici, limitando l’uso della macchina, e non sprecare il cibo.

Grazie ad un sondaggio fittizio sulle nostre abitudini, ci siamo resi conto che se ognuno di noi continua a consumare in eccesso e in maniera irresponsabile un solo pianeta non ci basta, ce ne vorrebbero tre delle dimensioni della Terra. Ma non c’è un “pianeta B”, dobbiamo prenderci cura di quello in cui viviamo. Lo spreco alimentare è sicuramente uno degli ostacoli per la realizzazione di una vera sostenibilità ambientale. Spesso il cibo che viene comprato, cucinato e messo sulle nostre tavole con uso di risorse, come acqua ed energia, viene buttato via.

Non si sperpera quindi solo cibo, ma anche questi altri importanti elementi come l’acqua o l’energia. Ci siamo accorti che anche noi, da questo punto di vista, non siamo così bravi: ci capita spesso, quando pranziamo a scuola, di lasciare nel piatto tanta parte del nostro pasto.

Abbiamo chiesto ad un’addetta della nostra mensa scolastica delle informazioni; ci ha confermato che il cibo che avanza riempie, in media, sei sacchi al giorno che vanno a finire poi nel cassonetto dell’umido.

Il tema del consumo e della produzione responsabile di cibo e risorse è così importante che l’Onu ha deciso di inserirlo come obiettivo da raggiungere, a livello mondiale, nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. «Forse – abbiamo riflettuto se iniziassimo a non buttare il cibo, mangiando tutto quello che ci viene dato, il mondo sarebbe un posto migliore». STUDENTI Bianca Adolmelli, Emmanuel Akhere Efuah, Yasmine Aydani, Elena Ciatti, Laura Dago, Giorgia D’Ambrosio, Giulia D’Ambrosio, Majd Et Tayea, Achille Fabbri, Cristian Farnetani, Edoardo Gioia, Camilla Guarducci, Giulia Lombardi, Carlos Mao, Deurys Mendez, Cloe Peruzzo, Thomas Pianigiani, Sandhu Navtej Singh, Jasnoor Singh INSEGNANTE Valentina Marasco PRESIDE Laura Debolini LA REDAZIONE

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