ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Don Milani di Massa Carrara (MS) - Classi Terze

Grazie musica! Il nostro rifugio virtuale

Gli adolescenti hanno bisogno delle canzoni per esprimere quello che sono e vogliono. Sono sempre un valido indicatore

E’ un periodo piuttosto difficile, l’adolescenza! Non siamo più bambini, ma neanche del tutto adulti. Proprio per questo motivo tentiamo di sfuggire alle regole e di opporci al modo di pensare dei nostri genitori. È in questa fase così complicata e delicata che la musica comincia a ritagliarsi uno spazio importante nelle nostre vite e ad assumere un grande valore. In pratica mette le ali alla fantasia, ci fa sentire liberi di immaginare e sognare, dà voce ad emozioni che non sappiamo ancora esprimere, allontana la solitudine o la riempie di senso. Inoltre consente di confrontarsi con i propri umori che spesso, proprio a questa età, risultano essere così faticosi da gestire quanto difficili da decifrare.

Quando noi ascoltiamo la musica ci sentiamo sicuramente meno soli: se un cantante ha scritto una certa canzone, che ci commuove e la sentiamo mille volte, significa che anche lui ha provato le nostre stesse emozioni. La musica è quindi di aiuto a noi adolescenti perché parla al posto nostro, dà voce a tanti pensieri e alle paure, ci aiuta a fare chiarezza dentro noi stessi e ha anche un grande valore sociale. Grazie a lei, infatti, ci sentiamo parte di un gruppo e il genere musicale che si condivide con gli amici ci identifica e favorisce anche la comunicazione tra noi adolescenti. Non è impor-tante avere gli stessi gusti degli altri oppure iniziare ad ascoltare un determinato genere di canzoni solamente perché lo fanno tutti. È questo il bello della musica: ce n’è di tutti i tipi e ognuno trova facilmente un genere adatto ad esprimere quello che sente in fondo al proprio cuore. Le canzoni che ascoltiamo non so-no le stesse che piacciono agli adulti (nostri genitori compresi), ma sono la nostra isola e il nostro mondo lontano dal loro.

Purtroppo troppo spesso i nostri genitori si preoccupano, perché pensano che un genere “trasgressivo“ che parla anche di alcool, droga, sesso possa esercitare un’influenza negativa sui propri figli.

Sarebbe invece utile per tutti soffermarsi ad ascoltare anche a musica che piace a noi giovani. Le parole delle nostre canzoni preferite sono una sorta di chiave in più per comunicare, un modo per capirci meglio.

Questo perché la musica esprime quello che non sappiamo ancora dire e definire in modo chiaro. Anche questa è un’esperienza nuova. In questo momento così complicato noi ragazzi avvertiamo dei limiti che non siamo capaci di affrontare da soli: siamo confusi, a disagio, o forse abbiamo solo paura. La musica diventa così la nostra risposta: la musica è il nostro mondo, un rifugio, un luogo virtuale dove, se non altro, ci sentiamo almeno capiti. Vari sono i generi musicali che viaggiano sui telefonini dei ragazzi della nostra età. Alcuni vantano una tradizione abbastanza lunga, altri sono apparsi più di recente sulla scena, spopolando tra la cosiddetta “Generazione Z“.

Dagli anni Cinquanta ad oggi abbiamo il POP, valido per ogni età e diffuso alla radio: musica ‘popolare’, dalle melodie orecchiabili, per un consumo di massa. Dal pioneristico Rock’roll di Elvis Presley si poi sviluppa il Rock, genere della “popular music“ nato e cresciuto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con sonorità caratterizzate dall’utilizzo degli strumenti elettrici.

Gli anni Settanta (e le comunità afroamericane residenti a New York) segnano la nascita del Rap, ovvero “Rhythm and poetry,“ con testi ‘parlati’ sostenuti da basi musicali molto ritmate. Un sottogenere (se così si può definire) della musica Rap è il Trap che, sviluppatosi negli anni Novanta sempre negli Stati Uniti, esprime la sofferenza e le difficoltà della vita degli ambienti degradati e malfamati attraverso testi cupi e piuttosto aggressivi, scanditi da una musica elettronica.

Influenzato dalla musica jazz e gospel, arriva il contemporary R’B con la voce di Mariah Carey, dai brani decisamente orecchiabili, ballabili, accompagnati da sax e chitarra elettrica. Infine molto amati sono i BTS, la cui musica rientra nel Kpop, ovvero il “Pop coreano“, sorto negli anni Novanta e caratterizzato dall’ibridazione di stili diversi.

IL SONDAGGIO

Passatempo preferito di tanti adolescenti è ascoltare musica con il cellulare su Youtube, Spotify, iTunes, dove ci sono i videoclip delle canzoni ed è possibile seguire il fenomeno del momento, dato che la musica tra i giovani è un’esperienza di gruppo, attraverso la quale ci si riconosce. Noi alunni delle classi terze abbiamo fatto un questionario dal titolo “Quale musica ascolti?” che dato ai compagni di scuola, ha fornito un quadro delle preferenze. Il pop prevale col 32,5%, in linea con le statistiche, cantanti gettonati Taylor Swift, The Weekend, Billie Eilish, Pinguini Tattici. Trap e rap sono al secondo e terzo posto, col 27,4% e il 20%, invertiti rispetto ai dati nazionali. Sfera Ebbasta, Rondo, Capo Plaza, Neima Ezza, Lazza e Shiva le voci più citate. Il rock è ascoltato dal 10,6% .

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