ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giorgio Vasari di Arezzo (AR) - 2D

Ragazzi, uscite dal vostro guscio!

I problemi di una generazione di giovani raccontati da un’esperta: la psicologa Valentina Francini

Quali sono i problemi maggiori che ritrova oggi nelle persone? «Il lavoro dello psicologo – risponde Valentina Francini – è diverso a seconda della fascia d’età in cui è specializzato. Nel mio caso, infanzia e adolescenza, ci sono diverse “strutture” di problemi che possono essere tristezza, ansia e paura».

Quanti giovani vengono da lei? «E’ aumentato il numero di giovani che hanno bisogno dello psicologo, forse per il Covid e per la consapevolezza che lo psicologo non si occupa solo di matti, ma cerca di aiutare tutti».

Come un genitore può aiutare il proprio figlio? I ragazzi rispondono meglio alle emozioni che ai lunghi discorsi.

Bisogna capire che emozione si trova dietro ai comportamenti.

Nel corso delle sedute che fa con i ragazzi, nota qualche cambiamento? «Fortunatamente sì. Nei primi incontri provo a capire dov’è il problema, parlo con la famiglia e con la scuola per cercare di aiutare e trovare delle soluzioni alle difficoltà».

Come fa a far sentire le persone a loro agio quando parla con loro? «Ci sono delle strategie. Il primo colloquio è fondamentale, adoperiamo specifiche modalità di accoglienza, verbali e non verbali. Verbali per esempio è fare domande aperte (come mai sei qui?) e usare una gradevole tonalità di voce. Non verbali sono, per esempio, la stanza chiusa, cioè non incontrarsi in un bar; il guardarsi in faccia mentre si parla e comportarsi educatamente e apertamente nei con-fronti del paziente.

Come reagire al bullismo e al cyberbullismo? «Tutti e due cominciano pian piano, “in silenzio” crescono fino a diventare un grosso problema. Il caso del cyberbullismo è peggiore del bullismo, perché non c’è un rapporto diretto fra il bullo e la vittima, ed aumentano anche i danni successivi. Il bullo deve capire i sentimenti della vittima e comprendere perché è sbagliato il suo comportamento. Da parte della vittima, bisogna fornire sostegno per aiutarla ad uscire dalla situazione e dagli effetti del bullismo».

Come riconoscere quando c’è un rapporto di questo tipo fra due o più persone? «Te lo dice la pancia. E’ una cosa naturale, della quale uno si rende conto quando sente che c’è qualcosa che non va».

Che soluzioni propone? «Lo psicologo non propone soluzioni, fornisce un sostegno, far vedere le cose in un’altra prospettiva. La prima cosa che facciamo è condividere con chi aiutiamo le difficoltà, per prenderne consapevolezza e raccontarle. Le difficoltà vanno affrontate perché, se si evitano, dopo un certo periodo saranno un problema più grande».

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