ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Carlo Cassola di Cecina (LI) - 2G

Come è la vita in un carcere minorile?

La legge regolamenta i diritti e i doveri dei detenuti, ma non sempre questi riescono a essere rispettati

Le carceri minorili nascono a Roma nel 1703 con lo scopo di “correggere attraverso l’insegnamento, e la pratica della religione”, mentre il sistema di giustizia minorile nasce in Italia nel 1934. Dal 1988 il sistema penale italiano ha per i minori le stesse strutture degli adulti. Gli Istituti Penitenziari Minorili(I.P.M.) prevedono stanze per due o tre persone e degli spazi comuni dove svolgere attività di svago in gruppo. Le cause principali per cui si viene reclusi sono reati contro il patrimonio come furti o rapine, lesioni volontarie o uso di sostanze stupefacenti. Ospitano giovani tra i 14 e i 25 anni, anche se la fascia d’età maggiore è quella tra i 14 e i 17 anni. Con la Legge 117 del 2014, la permanenza si può prolungare fino ai 25 anni per i soggetti che hanno commesso un reato quando ancora minorenni. Le regole che i minori devono rispettare hanno come scopo principale la responsabilizzazione e la rieducazione per prepararli alla vita una volta fuori dal carcere e per prevenire la recidività. La legge assicura ai detenuti l’uso adeguato e sufficiente di servizi igienici e docce con acqua calda per favorire la salute dei minori e altri oggetti per il benessere e la cura della persona. Le camere e i dormitori devono essere adeguatamente areati e collocati in spazi separati per la privacy. Ci sono poi dei servizi che vengono svolti periodicamente, come le visite mediche e il taglio dei capelli. Per i detenuti è prevista una dieta volta a un’alimentazione sana e sufficiente e che, se richiesto, può variare per motivi di salute o religione. Ai detenuti e alle famiglie sono garantiti tra i sei e gli otto colloqui al mese della durata massima di un’ora. Ogni detenuto può inoltre ricevere un numero massimo di pacchi mensile, con un peso limite di venti chili, e piccole somme di denaro per provvedere a eventuali spese, dove gli scambi di oggetti di qualsiasi genere sono vietati.

L’Italia ha diciannove carceri minori, di cui uno solamente femminile: Torino, Milano (Beccaria), Treviso, Bologna, Firenze, Pesaro, L’Aquila, Roma, Airola (BN), Napoli, Nisida (NA), Bari, Lecce, Potenza, Catanzaro, Aci Reale, Catania, Palermo, Quartucciu (CA). Secondo i dati del Dipartimento della giustizia minorile relativi a inizio 2022, i detenuti minorenni sono circa 316, principalmentemaschi. L’istituto che ospita più detenuti è quello di Nisida, in provincia di Napoli, con 41 detenuti, in calo rispetto ai 66 del 2017. Non sempre però quello che prevede la legge riesce a essere messo totalmente in pratica e le condizioni di vita non sono sempre semplici.

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