ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado L. Valli di Narni (TR) - 3E

I social? Una nuova dipendenza

Il doppio volto: aiutano a socializzare e a mantenere vivi i contatti, ma spesso diffondono messaggi dannosi

Ultimamente si parla sempre più spesso delle dipendenze tra i giovani. Alcol, fumo, droghe leggere sono solo tra gli esempi più comuni delle cattive abitudini che si sono diffuse nel corso degli anni. A ciò si aggiunge anche la nuova dipendenza dai social. I giovani di oggi trascorrono molto tempo su questi canali sviluppando una vera e propria dipendenza.

La vera domanda è: “Perché un giovane dovrebbe spendere la maggior parte del proprio tempo davanti ad uno schermo invece di svolgere attività alternative?” La risposta è da cercare nei modelli della società odierna.

Molto spesso gli adolescenti prendono esempio dagli stereotipi che il mondo dei social propone. Infatti non c’è più distinzione tra il mondo reale e quello virtuale. Tutto ciò è stato sicuramente enfatizzato dalla pandemia, un momento in cui si è smesso di socializzare, i contatti umani sono venuti meno e dove l’unica forma di comunicazione era quella offerta dal digitale. L’uso di questi social, talvolta, non è legato ad un vero e proprio bisogno, ma ad un desiderio sempre maggiore di seguire il gruppo e la società. Social, socializzare, società, socievole sono termini che richiamano la parola latina socius. Socius, in latino, vuol dire compagno. Le parole elencate precedentemente fanno riferimento all’inclusione, alla compagnia e al gruppo.

Queste piattaforme servirebbero a favorire la socializzazione con l’aiuto della tecnologia. Sembra un paradosso, ma a causa di un utilizzo non consapevole e misurato di questi canali ci stiamo isolando sempre di più dalla realtà e il significato profondo della parola latina sta venendo meno. Generalmente noi adolescenti utilizziamo questi social come rifugio da complicazioni e problematiche varie: problemi adolescenziali, problemi in famiglia e problemi amorosi.

A volte si trascorre molto tempo dietro un dispositivo per cercare di attirare le attenzioni che mancano altrove. Non bisogna dimenticare che i social sono ampiamente usati anche dagli adulti, che non sempre danno il buon esempio. Parliamo di dipendenza perché non possiamo fare a meno di condividere alcuni momenti della nostra vita quotidiana, anche quelli che all’esterno possono risultare scontati. I social hanno un doppio volto perché possono aiutare la socializzazione, l’integrazione, il senso di appartenenza ad un gruppo e contribuire a mantenere contatti anche in parti del mondo molto lontane.

D’altra parte, però, diffondono anche messaggi e video negativi e in alcuni casi pericolosi se non usati con responsabilità.

Proprio per questo è necessario usare i social, la tecnologia, le piattaforme virtuali come uno spazio destinato allo svago.

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