ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giovanni XXIII di Terranuova Bracciolini (AR) - 1A

I buoni prodotti della porta accanto

La piattaforma che permette buone pratiche per la distribuzione delle specialità locali: l’esperienza dell’Alveare

L’Alveare che dice Sì! è una piattaforma online che permette una distribuzione efficiente dei prodotti locali, favorisce gli scambi diretti fra produttori e comunità di consumatori, creando piccoli mercati temporanei a Km0 (gli Alveari). A tal proposito ecco alcune informazioni date da Valeria Alberti, vicepresidente dell’Associazione Conkarma, che gestisce l’Alveare di Terranuova..

Perché è stato scelto questo nome che ricorda la “casa” delle api? «Come le api che vivono in una realtà cooperando in modo costante e continuo alla vita del gruppo, così la nostra comunità vive e si sviluppa grazie alle relazioni che si creano nel nostro territorio, favorendo la crescita dell’economia locale. Possiamo anche pensare a ogni singolo Alveare d’Italia come una delle tante celle esagonali che vanno a comporre la struttura dell’Alveare, riconosciuta come “Alveare Madre”, la colonna portante che gestisce tutta la rete come un’ape regina».

Con quali criteri vengono scelti i produttori locali? «I produttori vengono scelti in base a due criteri: quello che propongono alla comunità e la condivisione di valori etici: proporre prodotti in linea con la stagionalità territoriale, rispettare il principio della filiera corta, comunicare l’origine del prodotti, le caratteristiche, i prezzi e fare sforzi per sostenere la nascita di nuovi Alveari».

Quali persone si rivolgono a voi? «Solitamente si rivolge a noi chi vuole sostenere il territorio e mangiare bene e sano. Gli ordini si fanno online, la spesa poi si ritira nella vita vera ed è questo che fa la differenza! Il segreto è tutto qui: nella combinazione dei mezzi tecnologici con la socialità e la convivialità che si crea nella comunità di ogni Alveare».

Quali sono i prodotti maggiormente richiesti? «Frutta e verdura, che costituiscono circa il 70% della spesa dei membri dell’Alveare, al secondo posto sicuramente la carne e le uova, anche questi con la garanzia della qualità del prodotto e di vita dell’animale, evitando proprio la produzione da allevamenti intensivi. A seguire pasta, formaggi, pesce, ma anche prodotti ecologici ed ecosostenibili per la pulizia della casa e la cura del corpo».

Quale obiettivo vi guida nella gestione dell’Alveare? «Fra i nostri obiettivi c’è quello di creare una relazione con il territorio e sostenere un modo migliore di mangiare, dove chiunque possa accedere ai piaceri del “cibo locale” e possa connettersi alle persone che lo producono. Crediamo in un’economia cooperativa e siamo costantemente alla ricerca di migliorare la rete, combinando tecnologia e agricoltura sostenibile».

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