ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Chelini di Lucca (LU) - Redazione

Da vicino nessuno è normale

Salute mentale a Lucca tra passato e presente. Dal Manicomio di Maggiano ai centri Ufsmia

“Lavorare in manicomio ha lasciato un segno nella mia vita” dichiara Alfreda Braschi, ex collaboratrice del Manicomio di Maggiano, intervistata e ascoltata da noi alunni, da cui abbiamo potuto ricavare queste informazioni. Il manicomio di Maggiano è stato fondato nel 1780, chiamato inizialmente Fregionaia. Aperto per ospitare e aiutare i malati di mente, medico primario era Mario Tobino che amava moltissimo il suo lavoro e i suoi pazienti e che viveva in una piccola stanza all’interno della struttura. Il manicomio è stato chiuso nel 1978 dalla legge n°180 “Basaglia” che obbligava la chiusura di tutti i manicomi, attuata solo nel 1990, che ha rivoluzionato l’approccio alla psichiatria.

Lavorare in manicomio era molto stressante a causa dei vari problemi e impegni che si presentavano nei reparti dei pazienti più “aggressivi”; l’intervistata ci ha raccontato che nonostante le difficoltà, ha amato moltissimo il suo lavoro e che qualche volta, grazie all’articolo n°4, che consentiva ai pazienti non problematici di uscire dal manicomio, portava a casa dei pazienti a cui era particolarmente legata.

E oggi? Come viene garantita la risposta sanitaria alle persone che soffrono di disturbi psichiatrici? Di cosa soffrono in particolare gli adolescenti? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Pias, neuropsichiatra infantile presso l’Unità di Salute Mentale Infanzia Adolescenza (UFSMIA) di Lucca ed alla dottoressa Puri, psicologa presso il SerD di Lucca, venute a scuola per rispondere alle nostre domande.

La legge Basaglia modificava la risposta sanitaria ai pazienti con disturbi psichiatrici garantendo cure e trattamenti ambulatoriali con l’istituzione di centri di salute mentale territoriali. Le UFSMIA rispondono ai bisogni di salute mentale nella fascia di età 0-18. Gli ultimi dati della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile riportano un crescente aumento degli accessi ai Servizi per disturbi psichiatrici in età adolescenziale. La pandemia ha comportato un ulteriore aumento dell’incidenza di disturbi d’ansia, disturbi dell’umore. Non è infrequente inoltre che ragazzi che presentano un disagio psichico abusino di sostanze.

Alla domanda se stanno peggio i ragazzi o le ragazze ci hanno risposto che la prevalenza maschile o femminile varia in base al tipo di disturbo. I disturbi della condotta alimentare, disturbi d’ansia ed affettivi sono più frequenti nel sesso femminile mentre il sesso maschile prevale nei disturbi della condotta. La maggiore conoscenza e attenzione che c’è oggi rispetto alla salute mentale può spiegare in parte la maggiore emersione di questi disturbi. Ma c’è anche altro e la pandemia, che ha condizionato pesantemente la vita degli adolescenti, ha peggiorato la situazione. L’isolamento conseguente alle misure di contenimento della pandemia Covid – 19 ha ‘slatentizzato’, l’emergere di disturbi psichiatrici.

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso