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Scuola Secondaria I grado Don Milani di Orbetello (GR) - 3A - 3B - 3C

Bartali, storia di un vero campione

Vittorie, modestia e bontà di un uomo che non si vantò mai di ciò che aveva fatto. Ma fu davvero un eroe

Gino Bartali, storico ciclista italiano, è nato a Ponte Ema il 18 luglio 1914 ed è morto a Firenze il 5 maggio del 2000.

Esordì come ciclista dilettante negli anni Trenta con la società «Aquila divertente». Edel 1936la grande vittoria del Giro d’Italia di Gino in 19 tappe, dal 16 maggio al 7 giugno, per un percorso totale di 3766 chilometri.

Un anno dopo il campione rivinse la competizione; anche questa corsa si svolse in 19 tappe, per un percorso di 3840 chilometri.

Bartali conquistò subito la maglia rosa e la tenne per tutta la durata della gara. Sempre in quell’anno diventò capitano della Nazionale. Nel 1938 Gino andò, con propositi di vittoria, al Tour de France dove ottenne un successo strepitoso arrivando primo.

Due anni dopo Bartali si sposò con Adriana Bani e da lei ebbe tre figli. Nel 1944 Bartali iniziò la sua missione umanitaria a favore degli Ebrei perseguitati durante la Seconda Guerra mondiale, che lo fece riconoscere come «Giusto tra le Nazioni» nel 2013 dallo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria della Shoah) grazie anche alla testimonianza di Giorgio Goldenberg, un ebreo fiumano da lui nascosto.

Partendo dalla stazione di Terontola e arrivando fino ad Assisi, fece molti giri in bici trasportando documenti e foto tessere all’interno dei tubi del telaio, necessari agli ebrei rifugiati. Tutto ciò non insospettiva le autorità perché Bartali si poteva spostare, per allenarsi, lungo grandi distanze. Per fare in modo che non gli toccassero la bici diceva che era calibrata per ottenere la massima velocità. Solo dopo la sua morte si è venuto a sapere quello che aveva fatto.

A testimoniare la sua grande impresa c’è Giulia Donati, a cui Gino consegnò i documenti falsificati che salvarono tutta la sua famiglia. Con la sua azione Bartali ha contribuito al salvataggio di 800 persone. Il ciclista non informò mai sua moglie dei suoi viaggi per gli ebrei e quando lei gli chiedeva dove andasse sempre con quella bici lui le rispondeva: «Adrianina mia, certe cose si fanno e basta, senza bisogno di parlarne».

Nel 1945, dopo la fine della guerra, Bartali riprese la sua carriera ciclistica e vinse il Giro d’Italia del 1946, composto da 17 tappe, per un percorso di 3049 chilometri. Un’altra vittoria importante fu quella del Tour de France nel 1948, che rimase un’impresa storica perché Gino è stato l’unico atleta al mondo a vincere due Tour de France a distanza di dieci anni.

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