ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado B. Buricchi di Prato (PO) - 3A

Un concerto per ricordare la Shoah

Musica ma anche monologhi e dialoghi per coinvolgere tutti gli studenti dell’istituto comprensivo

“Concerto della Memoria e del Dialogo” è l’appuntamento che ha organizzato la docente di educazione musicale della scuola media Buricchi, professoressa Teresa Bellucci in ricordo delle vittime della Shoah, con l’intento di promuovere e approfondire momenti di riflessione collettiva su temi civili della storia passata e presente, attraverso letture e musica.

Il programma è stato presentato in occasione della Giornata della Memoria, ma visto il successo, verrà riproposto con delle repliche il giorno 29 marzo e il 30 marzo , in modo da permettere a tutto l’istituto di partecipare. «Quando il fumo saliva lento. Voci e suoni per non dimenticar» ha come tema «L’infanzia e la musica».

La memoria coinvolgerà i bambini che sono stati vittime dell’Olocausto e che della musica in quei luoghi hanno fatto esperienza diretta. Gli alunni delle classi 3A, 3B, 3D, metteranno in scena attraverso monologhi e dialoghi, testi estratti da opere significative come «Il Diario di Anna Frank» , «Se questo è un uomo» di Primo Levi, e opere anonime ritrovate e scritte da ragazzi che hanno vissuto l’Olocausto in prima persona. Il tutto, sarà tutto armonizzato non solo con un sottofondo musicale, ma anche con la «prosodia» dei testi.

Una vera e propria «lettura sonorizzata», oltre che con la recitazione, con l’integrazione della musica perché ogni testo è accompagnato da un alunno e da uno strumento. Ci sono dei testi accompagnati da tre Ukulele, dal pianoforte, o da violini, e testi accompagnati dal canto, composto dalle sole voci soliste e corali: la musica è presente in tutto lo svolgimento dello spettacolo. La musica diventa anch’essa protagonista, tant’è che poi è presente in tre momenti con tre brani d’insieme.

Lo spettacolo si aprirà con il brano «Hallelujah» di Leonard Cohen, a metà ci sarà l’esecuzione di «La canzone del bambino nel vento» di Francesco Guccini e in chiusura «Blowin’ in the Wind» di Bob Dylan.

La rappresentazione si concluderà con una riflessione finale, con un unico filo conduttore: un segno di «riconoscimento» che gli alunni/attori , o meglio le anime dei giovani dell’Olocausto, porteranno per tutto il tempo dello spettacolo ovvero Il tatuaggio del terrore, i numeri e simboli della Shoah.

Ricordiamo che tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell’Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età, tra cui 4-6 milioni di ebrei e questo concerto ha voluto contribuire a mantenere la memoria di tutte queste persone.

 

La professoressa Teresa Bellucci (nella foto) spiega com’è nata l’idea del concerto: «E’ nata durante il periodo della memoria: avevo il bisogno di costruire qualcosa insieme ai ragazzi, un qualcosa dove si potesse lavorare, fondendo insieme la musica e la letteratura. Con l’obiettivo di riuscire a restituire l’emozione di questa di questa parte della storia che fa parte del loro corso di studi». Come nasce la sua passione per la musica? «Mi sono diplomata al Conservatorio in flauto traverso e poi abilitata per l’insegnamento della musica e del flauto traverso. Ho iniziato ad insegnare al nido, facendo percorsi che si chiamano “Suono di balocchi”, per poi insegnare musica alle superiori e alle medie».

In quanti hanno partecipato? «Hanno partecipato tutti gli alunni della 3A, 3B, 3D».

E’ stato difficile organizzare? «Diciamo che i ragazzi hanno partecipato con tanto interesse, la difficoltà è stata organizzare nei tempi scolastici, ma il team docenti è collaborativo e sono riuscita a fare prove e a mettere insieme il tutto».

Lo ripeterà il prossimo anno? Spero di si, per adesso ci concentriamo sulle repliche attuali, sono felice che sia piaciuta l’idea e ci sia stata tanta curiosità ed approvazione.

 

Gli studenti raccontano questa esperienza che ha unito musica e memoria.

Juri, com’è stata la partecipazione? «Inizialmente avevo un po’ di timore, poi la professoressa, mi ha spiegato il tutto, e sono stato davvero felice di partecipare, è stato emozionante , soprattutto recitare un’opera in lingua tedesca, proprio per questa occasione» Francesco, Alice e Ferdinando, essendo alunni di strumento siete abituati ai concerti, ma qui è stato diverso? «Si, ci siamo sentiti coinvolti particolarmente, soprattutto nel suonare opere che avevano un linguaggio e un messaggio importante».

Cosa vi rimarrà di questa esperienza? «La storia, che sembra così tanto lontana da noi, invece…è sempre attuale. Poi è grazie a ciò che abbiamo letto e interpretato che potremmo raccontare le crudeltà che ha prodotto la seconda guerra mondiale e mandare messaggi di ricordi e di pace, per non dimenticare.

Il concerto «Quando il fumo saliva lento» sarà replicato mercoledì 29 marzo alle 11,30 nell’aula magna del comprensivo Mascagni a Prato.

La pagina è stata realizzata dagli alunni della 3 A della scuola media «B. Buricchi» di Prato. Studenti-cronisti: Lucy Cao, Sara Capuano, Francesco Castronuovo, Alice Coppini, Chiara Du, Francesco Salvatore Esposito Nuzzo, Juri Haxhija, Noemi Hoxhaj, Vittoria Hsiang, Luna Hu, Vittoria Huang, Elisa Jiang, Valter Kodracaj, Wanshu Li, Ferdinando Giacinto Miraldi, Tommaso Miriati, Vittoria Parenti, Nicolas Ramacciotti, Angelo Ridolfo, Luisana Su, Giacomo Tang, Ingridionela Vatamanu e Tony Zhang.

Docente-tutor la professoressa Rosa Pelliccia. Gli alunni sono stati seguiti dalla docente musicista Teresa Bellucci.

Ha collaborato la professoressa Elisa Mascia. Dirigente scolastico è la professoressa Emanuela Lucirino.

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