ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Mazzini di Porto Santo Stefano (GR) - 3D

Viaggiare virtualmente per includere

Il progetto Margherita ha coinvolto un compagno, con disturbo dello spettro autistico, amante della geografia

Abbiamo deciso di parlare del progetto Margherita, un’attività scolastica che svolgiamo dalla prima media grazie ad un nostro compagno con disturbo dello spettro autistico. I nostri insegnanti hanno aderito da subito a questo progetto, che ci ha visto crescere insieme. Il progetto Margherita è un progetto nato nel 2016, nel nostro territorio, da un’idea del dottor Ettore Caterino, per favorire l’inclusione a scuola di alunni con disturbo dello spettro autistico. Gli obiettivi del progetto Margherita sono molteplici: crescere insieme, per evitare fenomeni di discriminazione e bullismo; capire che nessuno di noi è perfetto, ma che tutti abbiamo un talento. Nel nostro caso il nostro compagno eccelle in geografia e la sua passione sono i viaggi. Per questo dalla prima media il nostro progetto Margherita ci ha portato a viaggiare virtualmente, prima in Italia, poi in Europa e quest’anno per il mondo.

In prima media abbiamo viaggiato virtualmente per diversi paesi e città italiane, tra cui: Siena, Firenze, Bologna e Bolzano. A Siena abbiamo parlato del famosissimo palio, che si svolge inPiazza del Campo. Dopo Siena siamo andati a Firenze, dove abbiamo visto il Ponte Vecchio.

Nel viaggio abbiamo incontrato diverse città come Bologna, dove abbiamo parlato della torre Garisenda e di quella degli Asinelli. Siamo passati per Verona, incontrando Romeo e Giulietta, fino ad arrivare a Bolzano, dove abbiamo visitato il museo di Öt-zi. In seconda media, invece, abbiamo viaggiato virtualmente per gli stati europei, girando per le città più importanti e famose come Parigi, Londra, Monaco di Baviera, Berlino, Amsterdam per poi arrivare in Polonia, da cui è originaria una nostra compagna. In queste città abbiamo visitato molte attrazioni importanti: il museo delle cere dove si trovano le statue di tantissimi personaggi famosi; la casa di Anna Frank; l’Oktober fest; la torre Eiffel ed il muro di Berlino. Durante questo viaggio abbiamo approfondito la conoscenza di diversi piatti come la paella spagnola, le crepes francesi, i bretzel, la torta di Linz e il famosissimo fish and chips inglese. Quest’anno faremo un percorso diverso, che non abbiamo ancora concluso: viaggeremo per i continenti, attraversando Paesi sempre più lontani e conoscendo nuove tradizioni, usi e costumi molto diversi dai nostri. Visiteremo luoghi che forse non avremo mai la possibilità di vedere veramente. E’ proprio questo che ci piace del progetto Margherita, ci permette di lavorare sull’inclusione ma ci apre anche a tante conoscenze che ci incuriosiscono molto. Sul tema dell’inclusione abbiamo intervistato il professor Mauro Corrieri, nostro insegnante di sostegno.

Perché, secondo lei, è importante il Progetto Margherita? «Questo progetto è davvero molto importante perché ha degli obiettivi che servono non solo a livello scolastico, ma soprattutto nella vita. L’obiettivo più importante è condividere il sapere di tutti per creare un’esperienza comune con tutte le persone che ci circondano».

C’è una frase significativa per rappresentare il Progetto Margherita? «Sì, è una frase di Einstein: se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui penserà di essere stupido. Il Progetto Margherita rovescia quello che è la società. Nella società siamo concentrati su noi stessi e andiamo avanti diretti e spediti, mentre in questo progetto avanziamo insieme».

Perché ha deciso di fare l’insegnante di sostegno? «Prima di fare l’insegnante di sostegno facevo il professore di matematica e scienze, così vedevo i ragazzi solo nell’ambito delle mie materie. Il sostegno è stata una svolta nella mia vita, vedevo e vedo ragazzi migliorare sempre di più in ogni ambito, non solo nella mia materia, questo crea molto entusiasmo dentro di me. L’Italia è uno dei Paesi dove le leggi sul sostegno sono tra le più complete e tra le più inclusive, ma non è sempre stato così.

Moltissimi anni fa addirittura esistevano le «scuole speciali», nelle quali erano presenti solo alunni con disabiltà. Soltanto nel 1977 furono abolite e vennero introdotti nelle scuole italiane gliinsegnanti di sostegno con varie leggi, tra cui la più importante è la legge «quadro» numero 104, introdotta nel 1992. Essa dichiarava che la scuola deve valutare ed individuare le potenzialità per facilitare l’apprendimento dei ragazzi disabili. Gli insegnanti di sostegno hanno, perciò, il compito di istruire i ragazzi con disabilità psichiche, fisiche e sensoriali, riuscendo a integrarli nella classe e facendo svolgere loro un intero percorso scolastico, proprio come qualsiasi altro loro compagno.

Per favorire un miglior apprendimento e una migliore interazione con i compagni, vengono fatti dei progetti o delle attività laboratoriali con le diverse materie curricolari, affrontando gli argomenti trattati in classe in modo diverso e collegando più materie insieme. La pagina è stata realizzata dagli studenti Canneti Cristiano, Capitani Barbara, Direse Giulia Antonia, Dubbiosi Riccardo, Gabrielli Jessica, Gaudioso Alexia, Giovani Alessio, Giovani Alessio, Infetti Francesco, Lombardo Giulio, Mazzeo Nicoletta, Olivari Simone, Palombo Nicole, Rosi Francesco, Schiano Mirko, Scotto Elena, Slama Ines, Terramoccia Francesco, Vongher Mathias, Vongher Nicolò della classe 3D.

Insegnante tutor Daniela Scotto. Dirigente Scolastica Rosa Tantulli. LA REDAZIONE

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