ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Poggi Mantegazza di Lerici (SP) - 2A

Vero e falso sul web: fuga dalla realtà

Isolamento e incertezza inducono le nuove generazioni a cercare su Internet alternative alla realtà

Il mondo della rete sempre di più sta diventando uno spazio dove ognuno cerca di essere, mostrarsi o vivere esperienze lontane dalla realtà. Molte persone si servono dei social e della rete per apparire come non sono e venire apprezzati per come vorrebbero essere. Le foto dei profili sui social sono spesso falsate e in alcuni casi le informazioni personali non sono vere. I rapporti tramite la rete risultano così, spesso, fasulli non solo per i motivi appena detti, ma anche perché se non ci si conosce di persona non si sa con chi si sta condividendo la propria idea. Le conversazioni possono essere falsate dal mezzo anche conoscendosi. Spesso, nonostante l’uso degli emoji che cercano di sostituire le espressioni, è facile fraintendersi. Il mezzo elettronico inoltre può diventare un filtro che permette di esprimersi sia con parole che con immagini portando a dire cose che in presenza non si direbbero. Chi scrive sui social inoltre spesso non si rende conto di parlare a un pubblico molto vasto che interpreta a suo modo i messaggi pubblicati. Con lo stesso criterio si scrivono anche informazioni di cronaca commentate con opinioni personali. La conseguenza è che le notizie non vengono più solo dai canali specializzati. Questo porta alla diffusione di informazioni potenzialmente false, le ben note fake news.

Anche la cultura può essere danneggiata da questo fenomeno perché le informazioni messe in rete possono diffondere dati sbagliati. Si pensi se venisse messa sulla rete una data sbagliata di un fatto, prima che si accorga qualcuno dell’errore, l’informazione si è già diffusa con pesanti conseguenze per il racconto della storia. Uno dei  risvolti più gravi della diffusione di notizie potenzialmente false è il complottismo. Ci sono infatti alcuni che mettono in giro idee ben articolate per dimostrare l’esistenza di complotti contro la società. Il rischio è che si perda fiducia  nelle istituzioni con conseguenti disordini. A questa forma di manipolazione del pensiero si aggiungono quelle che coinvolgono soprattutto i giovani. I videogiochi hanno contribuito a costruire realtà virtuali in cui i ragazzi spesso si rifugiano, creando propri mondi. La rete inoltre amplifica ogni discorso e moda, così sono tanti quelli che vengono coinvolti anche solo dalle creepypasta, le leggende metropolitane, oppure suggerendo metodi per manipolare la mente come le challenge o anche promettendo esperienze eccezionali. Il mondo del web però non è solo negativo, anzi è il luogo in cui tutti possono parlare e questo è segno di libertà. Occorre però conoscerne i pericoli per poterli evitare.

 

Internet ospita varie forme di svago e media, tra cui gli SCP, Reality Shifting, Creepypasta e Backrooms. Questo tipo di contenuti risultano affascinanti e divertenti, ma in realtà nascondono pericoli indiretti che non possono essere trascurati.

Le Creepypasta sono un genere di narrazione horror diffuse sulla rete che creano leggende o miti. Queste storie sono immaginarie, ma basate sulla vita rea-le. Le Creepypasta non devono seguire uno stile e un universo condiviso, nascono in modo indipendente e non sono legate a un sito in particolare.

La Fondazione SCP è uno delle creepypasta più seguite. L’idea nasce da alcuni scrittori che nel 2007 costruirono un universo alternativo. SCP vuol dire Security, Contain, Protect, si differenzia dalle altre Creepypasta perché fanno parte di un’unica storia.

Il Reality Shifting invece è un fenomeno diffuso dalla rete diverso dai precedenti, viene definito come una forma di autoipnosi durante la quale il soggetto che la pratica si estranea dalla realtà per entrare in un mondo immaginario, che segue i propri desideri e le proprie fantasie. Il rischio di sperimentare queste forme di realtà alternativa è che si tende ad isolarsi e diventare dipendenti, cambiando il modo di vedere il mondo.

 

Il tutto è iniziato con un’immagine caricata sul sito 4chan per caso nel 2019, su cui un utente ignoto aveva inventato una storia. Le backrooms sono una realtà immaginaria che rappresenta spazi inquietanti, chiusi, privi di arredamento e illuminati da una luce al neon (livello 0) con un ronzio di sottofondo. Le pareti sono coperte da carta da parati gialla e sul pavimento si trova moquette umida. Nascono come frutto di sogni condivisi da più persone fino ad ipotizzare l’esistenza di questi luoghi, accessibili attraverso la mente, ma anche con atti casuali.

Questo spunto ha dato luogo sulla rete a prodotti nelle varie forme di media e fenomeni culturali, inclusi videogiochi, wiki di narrativa collaborativa e video di YouTube. A quella prima situazione iniziale se ne sono aggiunte altre inventate da utenti interessati che hanno ricreato le dinamiche del videogioco. Il web ha così trasformato un Creepypasta in un fenomeno molto seguito e potenzialmente occasione di manipolazione, istigando all’isolamento, a compiere rituali e gesti che possono allontanare dalla realtà e danneggiare la mente.

La redazione dell’Isa 10 media Poggi Mantegazza di Lerici, classe 2A: Mattia Baudone, Gemma Bonsignorio, Anita Dedaj, Emma Del Bianco, Emma Girola, Giulia Grasso, Gabriele Grillo, Martin Benedetto, Maria Lembo Bolognini Cobianchi, Maya Machì, Filippo Maricanola, Platon Menovshchykov, Kelly Olivieri, Vanessa Shurbaj, Tommaso Siano, Lorenzo Specchia, Christian Terzi, Sara Uriano, Andrea Zerbola. Professoressa tutor: Bianca Zanardi.

Dirigente: Vanda Zurrida.

Nella foto di repertorio, una precedente edizione del campionato di giornalismo

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