ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado F. di Bartolo di Buti (PI) - 3A

Meglio informati che indifferenti

La donazione del sangue: la solidarietà è la medicina che può curare tutti e gratuitamente

Siamo sinceri: non sembra mai una questione che ci possa in qualche modo riguardare. Aver bisogno di sangue o l’atto di donarlo, non ci parevano tematiche che potevamo in qualche modo avvicinare. Sicuramente sono operazioni da adulti, che possono intimorire noi minorenni. Quindi, inizialmente, siamo rimasti attoniti quando l’insegnante ci ha proposto di farci carico di un percorso di approfondimento.

Parlando in classe abbiamo capito che, informandoci, potevamo tentare di aprire il nostro sguardo al mondo che esula da noi, per riconoscere a noi stessi quella sensibilità che rischiamo di perdere nella dimensione virtuale – e preponderante – della nostra adolescenza. Alla fine abbiamo accettato il lavoro di buon grado e abbiamo scoperto un argomento che è giustonon trascurare.

Innanzitutto la donazione di sangue rappresenta sicuramente un tema di interesse generale, perchè risponde a bisogni differenti: di sangue intero, di plasma, di piastrine, di emocomponenti. Altri tipi di donazione sono quella del sangue midollare, di organi e del sangue delcordone ombelicale. Tutte queste necessità riguardano pazienti in pronto soccorso, pazienti cronici, pazienti neoplastici e in chemioterapia. Le varie donazioni servono per interventi chirurgici, per pazienti sottoposti a trapianti di organi o di midollo osseo.

Pensando a questo lungo elen-co, riflettiamo sull’entità del coinvolgimento di tutti. Ciascuno dovrebbe essere consapevole di quanto potenzialmente questo scambio tra il «bisogno» e la «donazione» possa riguardare noi e i nostri cari. In Italia esistono 1,6 milioni di donatori.

Con 3 milioni di donazioni all’anno si permette di trasfondere 1800 pazienti al giorno. Il 92% dei donatori è iscritto ad associazioni apposite. Del totale dei donatori il 69% sono uomini e il 31% donne.

La nostra regione Toscana è risultata 7° tra le regioni italiane nel 2022; può, però, contare su 113.500 nuovi donatori che comportano un aumento dello 0.7% di donazioni. Alla luce di quanto abbiamo scoperto, abbiamo fatto un piccolo sondaggio interno alla nostra classe e ne è emerso che alcuni genitori sono o erano donatori, altri lavorano in ambito ospedaliero, ma nessuno di noi ha mai approfondito in dettaglio le motivazioni sottese a gesti generosi o scelte professionali di aiuto agli altri: forse è giunto il momento di diventare grandi e di conoscere, perchè non è possibile rimanere ignoranti e indifferenti.Le ragioni principali per cui i donatori di sangue si cimentano nei prelievi è senza dubbio la generosità verso tutti coloro che hanno bisogno di trasfusioni.

Ma analizziamo i pro e i contro della donazione, sia da parte del donatore, sia da parte di colui che la riceve.

I rischi del donatore sono praticamente nulli, poiché durante il prelievo si adottano norme igienico-sanitarie (come i materialimonouso), ma non si esclude una reazione emotiva, dovuta alla «belonefobia», ovvero la paura degli aghi, che può essere agevolmente fugata con un piccolo supporto psicologico.

Al donatore, dopo il prelievo, viene offerta un’abbondante colazione. Si consiglia solo di non svolgere attività che comportino particolari sforzi nelle 24 ore successive. Anche per colui che riceve la trasfusione i rischi sono ridotti, poiché prima vengono attuati una serie di controlli.

Per la legge italiana l’uomo può donare 4 volte all’anno, mentre la donna può donare solo 2 volte all’anno. Nel territorio nazio-nale e regionale le principali associazioni a supporto dei volontari sono Fidas, Fratres, Avis, Croce Rossa.

A noi ragazzi non rimane che diventare maggiorenni per poterci cimentare nella grande impresa di donare!Le associazioni cercano di incoraggiare le persone alla donazione, informando e assistendo tutti coloro che hanno voglia di aiutare il prossimo. In ogni città e in ogni piccolo centro d’Italia ci sono organizzazioni che accompagnano anche i più reticenti.

Anche Buti, sebbene sia un piccolo centro, ha un punto di riferimento.Si tratta dell’associazione Fratres. La sezione del nostro paese è attiva da ben 50 anni. Il suo principale obiettivo è invitare la gente alla donazione anonima, gratuita, periodica e soprattutto responsabile. Si prodiga a far conoscere la cultura della donazione del sangue e dei suoi componenti mediante feste dedicate alla comunità e incontri di sensibilizzazioni con i giovani e le scuole.

E noi? Quale può essere il nostro contributo per incrementare il numero dei volontari? Ci siamo inventati una «intervista a noi stessi» per fugare la paura e vivere la bellezza di un’azione altruistica di così grande importanza. Posso anch’io diventare un donatore? Perchè devo donare? Ciascuno dovrebbe trovare la propria risposta e non tirarsi indietro «perché in pochi minuti possiamo donare anni di vita».Classe 3^ A Secondaria di primo grado «Francesco di Bartolo» di Buti: Samanta Asslani, Alessio Barghini,TommasoBellucci,AlessandroBenedetti,Thomas Bernardini, Davide Bertoni, Diego Bini, Samuele Carraro, Cesare Filippi, Carlotta Gorelli, Flavia La Terra, Doria Landi, ClarissaLippi,VittoriaMarrucci, Federico Matteucci, Michele Mintrone, Emma Nuti, Elena Pelosi, Filippo Picardi, Mattia Pratali, Ylenia Preda, Pietro Rodella, Matilda Stefani, Niccolò Vaiani. Docente tutor Paola Marcone. Dirigente scolastica Maria Rita Agata Ansaldi.LA REDAZIONE

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