ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Papini di Castelnuovo Berardenga  (SI) - 3A

Tra gabbie esteriori e interiori

«Mare Fuori», il respiro dei ragazzi in prigione fa sentire la presenza del mare

Molte sono le gabbie interiori che spingono soprattutto i giovani a rinchiudersi dentro sé stessi, come mostra la famosa serie tv «Mare Fuori». Il telefilm ha riscosso un grande successo ed è diventato un vero e proprio fenomeno sociale che parla della vita di adolescenti detenuti nell’istituto penitenziario minorile di Napoli. In ogni puntata, vediamo le storie di giovani che svolgono una vita normale ma, ad un certo punto, compiono azioni e gesti estremi per difendersi. All’inizio della storia i personaggi sono buoni ed hanno un animo positivo ma crescono accerchiati da esempi negativi e, per questo motivo, scambiano il bene con il male fino a ritrovarsi rinchiusi in un carcere. Detto questo… perché la serie tv ha riscosso un gran successo? Molti ragazzi si identificano con i sentimenti e le sensazioni dei personaggi della serie, si emozionano come loro, amano come loro. Soprattutto quando i ragazzi diventano fan del telefilm comprendono tutto il loro dolore, la loro rabbia, la loro felicità e sperano di vederli uscire dal penitenziario come delle persone migliori. Inoltre, vorrebbero che il carcere fosse per i protagonisti solo un passaggio irripetibile e fuori dal comune, verso una vita totalmente diversa fatta di azioni educative e giuste. La speranza è il filo conduttore che unisce i personaggi della fiction ai giovani reali. La speranza in un futuro da scrivere ancora tutto da zero, fatto di opportunità inaspettate e di una vita colma di affetto e positività. L’amore, insieme alla speranza, costituisce un ulteriore elemento unificante che consente ai lettori di identificarsi con i protagonisti. Questo amore, che come affermato da Dante Alighieri “muove il sole e le altre stelle”, ha il potere straordinario di guarire l’animo umano e trasformare le vite degli individui. La forza dell’amore consente a Rosa Ricci e Carmine Di Salvo, i moderni Romeo e Giulietta, di porre fine al sanguinoso conflitto tra i loro rispettivi clan mafiosi, legati da antiche e profonde rivalità. Nonostante le loro differenze sociali Filippo, ricco milanese, e Naditza, giovane Rom sfruttata dal padre, trovano l’amore che poi li spinge a fuggire insieme. L’amore finalmente non ossessivo unisce il cantante Cardiotrap a Gemma, la sua persona speciale. Tutti con la forza dell’amore, dell’unione e della speranza, cercano di costruire un futuro migliore per sé e per gli altri, affrontando insieme le incertezze della vita.

Ecco tutti i nomi della redazione della 3A della scuola secondaria di primo grado di Castelnuovo Berardenga, «G. Papini»: Bernardi Matilde, Berni Elia, Di Cocco Costanza, Di Leva Francesco, Galardi Sophia, Galassi Mireille, Galgani Giovanni, Gelardis Nicole, Krasniqi Ermal, Montomoli Tommaso, Panichi Lorenzo, Pitzeri Andrea, Sampieri Andrea, Trifogli Francesco. Dirigente scolastico: Maria Antonia Manetta Docente tutor: Mariarosaria Tecchio

Matteo Paolillo nella famosa serie tv interpreta il personaggio di Edoardo Conte ma è anche l’autore della canzone «O mar for» sigla dell’omonima serie. Certificata disco d’oro, è riuscita nel giro di pochissimo tempo a raggiungere numerosi ascoltatori nonostante sia stata scritta interamente in dialetto napoletano. E allora l’uso del dialetto non ha rappresentato un limite nella comprensione di questa canzone? Sembrerebbe proprio di no, dal momento che il messaggio di speranza e di riscatto grazie ad un mare fuori, ad un posto diverso, ha unito persone di lingua diversa, con accenti e dialetti diversi. Del resto il compito della musica è proprio questo, abbattere ogni forma di barriera e creare unione e armonia. La musica napoletana rappresenta proprio questa unione, la somma dei tanti stimoli musicali lasciati dai diversi invasori nel corso della storia che hanno dato origine a un nuovo caleidoscopio di suoni ed emozioni che valicano i confini. Oramai riconoscibile il ritornello: Nun te preoccupa’guaglio, c sta o mar for. Lo sguardo musicale dei giovani appare così rivolto all’orizzonte verso un mare a volte increspato, arrabbiato, nero, altre volte calmo ed accogliente come un abbraccio (foto di Giovanni Galgani).

La visione della serie tv Mare fuori ci ha spinto, come adolescenti, a porci alcune domande sulla presenza dei penitenziari in Italia e sulla loro funzione sociale. il carcere, come previsto dall’articolo 27 della Costituzione, ha lo scopo di rieducare il condannato, non quello di punirlo. Il detenuto all’interno del carcere dovrebbe essere inserito in un percorso di riabilitazione che lo faccia poi diventare una persona migliore, consapevole del reato commesso, in modo da potersi reinserire nella società. Abbiamo compreso gli sforzi degli educatori nel prospettare ai giovani detenuti possibili vie d’uscita, legali e libere. Ma nella vita reale cosa ne pensano i giovani di Castelnuovo di questa tematica? Che funzione credi debbano avere le case di reclusione Sicuramente dovrebbero aiutare il detenuto a migliorarsi, a capire la differenza tra il giusto e lo sbagliato. Cosa pensi svolgano i detenuti in carcere? Secondo me sono obbligati a svolgere mansioni faticose e ripetitive. Conoscevi la realtà carceraria minorile prima di vedere mare fuori? Si, ma non ho mai approfondito l’argomento.

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