La scuola come dovrebbe essere Il nostro viaggio a Barbiana
Siamo andati alla scoperta del metodo di insegnamento di don Lorenzo Milani con una sua ex alunna
All’arrivo a Barbiama ci troviamo ai piedi di un sentiero in salita, anche per il suo significato: il sentiero della Costituzione. È seminato di cartelli che illustrano gli articoli fondamentali. In particolare l’articolo 3 è per noi legato a questo viaggio, perché ci ricorda che siamo tutti uguali senza distinzione di ogni tipo e afferma che lo Stato deve rimuovere ogni ostacolo che interferisce con l’uguaglianza.
Arriviamo in cima al paese, e ci dirigiamo nella chiesa dove una guida ci racconta la vita di don Lorenzo Milani. Nato a Firenze in una ricca famiglia di proprietari terrieri, conclude gli studi al liceo classico. Decide di diventare prete ed è ordinato sacerdote a Firenze. A causa della sua alta esposizione politica, viene trasferito a Barbiana, un paesino di montagna. Qui insegna ai ragazzi, rivoluzionando il metodo didattico. Accanto alla chiesa si trova una piccola officina, dove ci sono vari strumenti con i quali gli alunni di don Milani imparavano a fare diversi lavori manuali.
Poi in canonica, entriamo nell’aula dove c’è la scritta I Care, cioè «mi importa», che andava contro il motto fascista «me ne frego». Qui incontriamo una sua ex alunna, che ci ha parlato delle attività che svolgevano. I suoi alunni erano tutti ragazzi poveri, figli di contadini che, grazie a don Milani, riuscirono a inserirsi nel mondo industriale. Il metodo d’insegnamento di don Milani era diverso e criticato da molte persone. Si praticava la scrittura collettiva insieme alla lettura di quotidiani, con discussioni e commenti anche su argomenti importanti. Tutti gli alunni scrissero un libro, pubblicato nel 1967: «Lettera a una professoressa». Si tratta di un libro molto importante che ci ha aiutato a capire come all’epoca il sistema scolastico era poco inclusivo nei confronti dei ragazzi svantaggiati.
Purtroppo alcune accuse valgono ancora oggi e il libro ci fa ragionare sul funzionamento della nostra scuola attuale e come possiamo renderla migliore. Infatti resta il problema delle bocciature che, però, si è spostato dalle medie alle superiori, soprattutto nel biennio e soprattutto al professionale e al tecnico. Inoltre queste scuole sono frequentate dalle classi sociali più svantaggiate, perciò la scuola è ancora selettiva e non aiuta chi ha bisogno.
La scuola è come l’ospedale ma cura i sani e respinge i malati, diceva don Milani. In fondo don Milani ha avuto una influenza positiva che ha cambiato in parte la scuola odierna, e pensiamo che tutti dovrebbero conoscere quello che ha fatto. Questo viaggio dovrebbero farlo tutti.
Perché non cambiare alcuni aspetti problematici del nostro sistema scolastico? Prima di tutto i ragazzi che non parlano ancora l’italiano devono fare lo stesso esame di stato degli italofoni, mentre secondo noi dovrebbero svolgere un esame semplificato.
Un altro problema è per i ragazzi che non fanno religione che si devono dividere dai compagni per svolgere l’ora di alternativa. Perché invece non unire la classe per insegnare più culture religiose a tutti? Poi c’è la questione del voto che non valuta le nostre conoscenze e abilità, non ci aiuta a capire come e in cosa migliorare, e non ci motiva.
Inoltre crea competizione tra di noi. Vorremmo quindi abolirlo e sostituirlo con una descrizione.
Infine la scelta della scuola superiore a quattordici anni è prematura. Prendere una decisione così importante mette molta pressione in poco tempo. La scuola Secondaria di primo grado dovrebbe allungarsi di uno o due anni, oppure si potrebbe fare il biennio delle superiori uguale per tutti.
Questi, secondo noi, sono gli aspetti problematici principali che ha la scuola italiana.
Speriamo che nel futuro vengano accolte le nostre proposte per creare così la scuola che vorremmo.
Classe 3^ A scuola Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Leonardo da Vinci di Castelfranco: Alessia Antonini, Alberto Bachi, Rami Barmaki, Giulia Beconcini, Giada Bischeri, Alessio Bulluti, Sofia Caponi, Sofia Centoni, Dario Criachi, Bjordi Cypi, Vittoria Di Biasi, Zineb El Mazouz, Douaa Essafri, Hanae Fatmi, Giorgia Gaia, Aurora Kertusha, Papelo Lo Ngagne, Giulia Luongo, Giulio Manzi, Kristina Masha, Francesco Morgillo, Anna Mori, Nour Elhoda Samih, Fadal Sougou, Valeria Troisi, Meggy Turja, Adriano Volpe, Viola Volpi. Professori tutor Pietro Levato e Chiara Frassi. Dirigente scolastico Sandro Sodini.