Ecco «il tempo del cerchio» La parità assoluta dei bambini
L’uguaglianza dei diritti e delle opportunità indipendentemente dal genere: i punti di vista
La nostra classe ha deciso di sperimentare il Circle Time affrontando come tema la parità di genere.
Bambini e maestra ci siamo disposti in cerchio seduti su sedie in un’aula spaziosa senza banchi. Per la prima volta ci potevamo guardare tutti in faccia! Per iniziare la maestra ci ha spiegato a grandi linee che cosa fosse il Circle Time poi ci ha chiesto cosa sapessimo sull’argomento «parità di genere». A questo punto è iniziata la prima fase del Circle Time in cui alcuni di noi hanno spiegato come si sentivano in quel momento, se eravamo ad esempio preoccupati per qualcosa. Qualcuno era sereno, qualcun altro agitato e/o emozionato. È iniziata poi la seconda fase, ovvero quella della consegna del testimone (nel nostro caso abbiamo scelto un segnalibro).
Durante tutta l’attività potevamo prendere la parola passandoci a turno il testimone, e solo chi lo aveva in mano poteva parlare. La maestra ci ha spiegato che questa modalità serviva ad organizzare e moderare il dibattito.
Si è creato sin da subito un clima piacevole ed accogliente adatto ad instaurare un dialogo aperto e spontaneo per far emergere e condividere opinioni personali. Dalla condivisione, in classe, sono emersi alcuni stereotipi di genere legati, ad esempio, al mondo dei giocattoli e dei mestieri.
La maestra ci ha posto alcune domande, una di queste è stata: «Indosseresti pantaloni e/o maglietta rosa?».
A questa domanda le bambine e alcuni bambini hanno risposto in maniera affermativa, mentre alcuni maschi hanno risposto negativamente. Abbiamo discusso sul fatto che ci potessero essere mestieri e sport più adatti ad un genere e meno all’altro, condividendo ognuno il proprio punto di vista.
Sono emerse molte riflessioni, tra cui il fatto, per alcuni di noi, di sentirsi a volte inadeguati rispetto all’altro genere. In conclusione, il nostro primo Circle Time ci ha aiutati a capire che chiunque possiede determinate caratteristiche e si impegna, può svolgere qualsiasi professione seguendo sogni e aspirazioni (indipendentemente che si tratti di maschio o di femmina). Ci siamo salutati augurandoci che questo sia solo il primo di tanti altri futuri «tempi del cerchio».
La cosa certa è che, attraverso il contesto scolastico, è sicuramente possibile promuovere una cultura di genere capace di valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile, educando bambini e bambine ad una relazione autentica e positiva sperimentando l’incontro con l’altro come occasione di apprendimento e confronto reciproco.
Il Circle Time è un metodo di insegnamento nato negli anni ’70 come approccio educativo finalizzato a favorire lo sviluppo di capacità relazionali e comunicative nei bambini. Consiste nel disporre tutti i componenti della classe in un cerchio, insegnante compreso, per discutere di un argomento scelto insieme.
Durante il Circle Time l’insegnante assume il ruolo di mediatore tenendo le redini della discussione, coinvolgendo tutti e facilitando il dibattito che dovrà seguire specifiche regole precedentemente stabilite. L’obiettivo principale è imparare ad ascoltare gli altri senza sbeffeggiare o dare giudizi e approfondire la conoscenza reciproca.
L’insegnante aiuta i bambini ad esprimersi in modo efficace, incoraggia i più timidi se hanno paura del giudizio altrui e cerca di contenere i più «impetuosi», senza però mai limitarli. Gli studenti imparano così a raccontarsi e a rapportarsi agli altri riuscendo ad acquisire una certa familiarità con nuovi mezzi di comunicazione. Questo tipo di condivisione li aiuta a poter vivere in un contesto di gruppo senza sentirsi a disagio. Si stabilisce un clima di classe positivo che favorisce lo sviluppo della capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Questa metodologia aiuta a valorizzare le risorse e le differenze individuali educando all’uguaglianza e alle pari opportunità di genere. In conclusione si può definire il Circle Time come un’attività di gruppo a basso impatto gerarchico utile a promuovere l’inclusione.
Studenti Vittoria Alberti, Gabriele Amorosi, Denisa Belciu, Leonardo Berti, Ludovica Burresi, Beatrice Bonini, Mirko Cacchiani, Valentina Ceccolini, Cora Ciabatti, Emma Cordovani, Gabriele Fabbri, Gaia Fabbri, Fabio Ghelli, Francesco Gori Kadri Nejazi, Elena Magliocca, Alessio Natale Damiano Orlandi, Angelo Palumbo, Arjanit Ramaj Luckian Grant Sa Onoy Kaynat Saleem Diego Tassini Alessandro Vestrucci. Insegnanti: Claudia Alberti, Tatiana Bendoni Preside: Alessandra Mucci