Il disorientamento scolastico Paura della scelta sbagliata
Hai deciso la scuola? Hai fatto l’iscrizione? Domande assillanti come le zanzare nelle notti d’estate

Hai scelto la scuola? Hai fatto l’iscrizione?. Queste sono le domande che noi alunni di terza media sentiamo continuamente dal mese di settembre al mese di febbraio dell’ultimo anno della scuola Secondaria di primo grado. Da febbraio in poi si passa a «pronto per gli esami?». Sono domande per noi molto assillanti come il fastidioso ronzio delle zanzare durante le pacifiche notti estive. Domande che non ci aiutano ad affrontare con maggiore tranquillità questi importanti passaggi delle nostre vite.
La scelta della scuola superiore mette in difficoltà tutti noi studenti che inevitabilmente ci sentiamo disorientati. Non conoscendo noi stessi e ciò che vogliamo diventare, ci facciamo influenzare da genitori, professori, amici, social. Qualcuno si affida a Dio, qualcuno ai Santi, i più scettici al Caso.
Secondo quanto riportato dal sito del Gruppo Mondadori, il 52% degli alunni ha deciso in autonomia, il 23% ha chiesto consiglio ai professori o ha preso una decisione dopo aver partecipato agli open day organizzati dagli Istituti superiori. Il parere delle famiglie ha condizionato il 20% dei ragazzi e delle ragazze, mentre il restante 5% ha scelto dopo un confronto con gli amici.
Ma gli adulti lo sanno che a 13/14 anni è molto difficile scegliere la scuola Secondaria di secondo grado perché non sappiamo bene chi siamo? Il problema non è non conoscere le opzioni, i vari indirizzi e istituti, ma non conoscere noi stessi e quello che desideriamo per il nostro futuro e forse è giusto così a 13/14 anni.
Per scegliere la scuola bisogna tenere conto di vari fattori: i nostri interessi, i nostri sogni, le caratteristiche dei diversi istituti. Non solo, bisogna considerare gli aspetti logistici e pratici: la distanza da casa, i collegamenti con i mezzi pubblici, la disponibilità dei genitori.
Così ci barcameniamo tra mini-stage, fiere dell’orientamento, open day, colloqui con ex alunni, sperando che arrivi l’illuminazione. È una scelta che influenzerà i cinque anni successivi della nostra vita e se decidiamo una scuola per la quale non siamo portati, o nella quale non ci troviamo bene, nel peggiore dei casi rischiamo di abbandonare gli studi perché ci convinciamo che lo studio in generale o quel percorso in particolare non facciano per noi. Invece, abbiamo solo fatto una scelta sbagliata.
Un’altra conseguenza è il rischio di bocciare subito e quindi di perdere uno o più anni perché semplicemente non eravamo pronti per fare una delle scelte più importanti della nostra vita. La dispersione scolastica è forse il frutto di queste difficoltà?
Assessore Francesco Mori può descriverci la sua giornata tipo? «Quando esco da scuola, mi reco in municipio, per coordinare il lavoro dell’Ufficio Scuola e seguire le necessità dei vari plessi scolastici. Partecipo a riunioni di programmazione con i dirigenti scolastici, con realtà di impresa e Istituti di alta formazione. Dialogo con i cittadini. Ci sono riunioni pressoché quotidiane della giunta comunale».
Come coinvolgere i ragazzi nel territorio di Pontedera? «In questi anni, con il sindaco, abbiamo aperto un tavolo di ascolto, il ’Tavolo del Villaggio Scolastico’ che riunisce i rappresentanti degli studenti nei consigli d’istituto delle scuole superiori. Tra i vari progetti, oltre alle tante iniziative della nostra biblioteca Gronchi, cito la valorizzazione di uno spazio di promozione dell’incontro rivolto ai giovanissimi da 14 a 19 anni al centro Poliedro, chiamato Youth Lab».
I giovani di oggi sono poco interessati alla politica? «La poca partecipazione dei giovani alla politica non si traduce in disinteresse verso le questioni sociali e culturali. Se la politica si avvicinasse al linguaggio dei ragazzi, sarebbe in grado di cogliere le frequenze attraverso le quali provano a osservare il mondo. Qualcuno sostiene che i giovanissimi sono indifferenti e si preoccupino solo di sé stessi. Non credo sia così. Sui temi ambientali hanno una consapevolezza che la generazione dei genitori non aveva».
Classe 3^ C Scuola secondaria di primo grado Istituto comprensivo Gandhi di Pontedera: Cosimo Arcangioli, Niccolò Arcangioli, Lara Baglioni, Ellade Baldanzi, Giovanni Bellacci, Daniele Bellone, Ilaria Bendinelli, Gloria Borgherini, Dennis Borrelli, Gianluca Brembati, Niccolò Brogi, Viola Ceccanti, Filippo Dal Canto, Giada Di Sacco, Tommaso Fabris, Lara Galiberti, Caterina Ghilli, Giulio Guglielmi, Dalesjo Lulja, Vittoria Malacarne, Giada Ricci Luca Tonsa.
Professoressa tutor Nunzia Sofia. Dirigente Scolastico Vito Civello.