ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Giano di Bastardo (PG) - Redazione

A scuola contro la violenza «L’ultimo rifugio degli incapaci»

Incontro con il luogotenente Vinicio De Luca. «Ragazzi, impariamo a rispettare le donne»

Il 22 novembre, nel nostro Istituto si è tenuto l’incontro con il Luogotenente De Luca della Stazione dei Carabinieri di Giano dell’Umbria il quale ha trattato del tema del femminicidio, un problema di grande attualità che si presenta in maniera frequente, il quale anche se non sembra, coinvolge un terzo delle famiglie italiane. Il maresciallo, per introdurci a questa problematica, ci ha mostrato un video dove in una coppia la donna subiva violenza fisica e psicologica.

Questo cortometraggio è finito con la morte della donna la quale nonostante tutto, ha sempre giustificato le azioni violente di suo marito. Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, che sono quasi sempre quelli che sostengono di amarle. Moltissime famiglie vengono distrutte e quasi sempre la donna viene maltrattata, quando invece deve essere amata e rispettata. L’uomo deve prendere la donna sotto la sua ala non per sottometterla, ma per proteggerla.

Dottor De Luca quali le sue considerazioni a riguardo? «Noi siamo l’Italia del domani, dobbiamo quindi aprire la mente ed il cuore verso questi argomenti, perché un giorno i maschi diventeranno padri di famiglia, i quali devono imparare a rispettare le donne e a rivolgersi loro sempre in modo educato. Dobbiamo guardarci ne-gli occhi e cambiare il mondo». Infine ha sottolineato, rivolgendosi alle ragazze, che devono denunciare qualsiasi forma di violenza e non credere mai a chi dice: “E’ stata la prima e l’ultima volta, te lo giuro”. Speriamo che con la nostra generazione la situazione cambi e che i femminicidi non avvengano più, sappiamo che siamo in grado di farlo. Ad oggi, in tutta Italia, siamo a 106 vittime (donne) dall’inizio dell’anno. Questo vuol dire che ogni tre giorni una donna è vittima di un uomo non degno di chiamarsi tale, rendendo sbigottito il cuore di tutta l’Italia.

In questi giorni, domani si celebra la Giornata Internazionale dei diritti delle donne, si discute tantissimo di violenza di genere e bisogna comprendere quanti progressi sono stati fatti per debellarla, ma soprattutto quanto di moltissimo resta da fare per scrivere pagine diverse ed essere protagonisti della propria storia. Personale e collettiva. L’uso del linguaggio aiuta a sconfiggere i pregiudizi e scrivere una nuova storia. E il ruolo dell’informazione e dei giornalisti, accanto ovviamente a quello dei legislatori e delle forze dell’ordine, è molto importante. La battaglia per la parità, comunque, è anche una battaglia culturale.

 

Parità di genere vuol dire assicurare pari opportunità a tutti, maschi e femmine per poter studiare, lavorare e realizzare i propri sogni. Essa è affermata in vari documenti legislativi; basti pensare all’articolo 3 della Costituzione italiana, alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, nonché all’Agenda 2030 il cui obiettivo n° 5 è appunto la Parità di genere. Molti sono stati i progressi avvenuti a partire dalla seconda metà dell’Ottocento con l’evolversi della società moderna; infatti le donne hanno gradualmente preso consapevolezza dei loro diritti e lottato per essi attuando un processo di emancipazione nell’ambito familiare, sociale e politico. Le disuguaglianze di genere sono ancora molto forti in tutto il mondo, specialmente nell’ambito del lavoro, dove esiste ancora un enorme divario con difficoltà di accesso, di fare carriera e con retribuzioni inferiori rispetto agli uomini. Un altro aspetto grave riguarda la violenza contro le donne, per cui lottano sia organismi internazionali come l’ONU, che movimenti femministi, come “ Non una di meno”. Infatti purtroppo ancora oggi in 49 Paesi del mondo, non esistono leggi che proteggono le donne dalla violenza. A tal proposito, noi crediamo che occorra un maggior impegno a livello istituzionale, con l’adozione e il rafforzamento di politiche concrete e una formazione di noi giovani volta al superamento degli stereotipi e delle disuguaglianze.

Bakkassi Ali, Bicchi Sofia, Emili Giacomo, Ferhadnderim, Maataoui Yassin, Medzitovska Mevludije,Osmani Ubejd, Pascaru Jessica Elena, Placidi Mattia, Reali Leonardo, Sciurpa Fogliani Simone, Shefki Xhelil, Spalletta Beatrice, Tagliavento Francesco, Valecchi Edoardo, Voidoc Elisa Maria, Zaki Ilyass, Ademi Blerim, Azizi Atif, Cerquera Navarro Juan Jose, Di Benedetto Denise, Foresi Aurora, Gullotto Saro, Imeri Albin, Lilli Niccolò, Marzouq Bilal, Olmi Luca, Pimpinicchio Matteo, Pisaru Carina Stefania, Pugnali Viola, Rapastella Ilaria, Rapastella Simone, Ricci Daniele, Rigorini Sofia, Terzini Adelisa.

Prof. Piter Foglietta, Etiziana Baciucco, Stefania Melani. (Nella foto De Luca).

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