ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il piatto della salute: noi a tavola

Mangiare bene per vivere bene. I giovani e i disturbi alimentari: tante iniziative che partono dalla scuola

La scuola è un luogo formativo: si occupa non solo di cultura, ma anche di educazione civica.

È un luogo dove i ragazzi e le ragazze imparano a comportarsi correttamente sia nei rapporti con gli altri sia verso se stessi.

Uno degli ambiti in cui la nostra scuola ha scelto di essere formativa riguarda l’alimentazione, perché i disturbi alimentari, come ad esempio anoressia, bulimia e obesità, sono in continua crescita e sono la seconda causa di morte in età adolescenziale. Con i professori di scienze, tecnologia ed educazione fisica noi alunni parliamo e studiamo in classe tutto ciò che sta all’interno del cibo e ciò che mangiamo tutti i giorni. Inoltre, da alcuni anni, la nostra scuola organizza incontri di gruppo e colloqui individuali con l’associazione Frida onlus durante i quali ci viene spiegato cosa sono i disturbi alimentari e l’importanza di instaurare un corretto rapporto con il cibo.

Dallo scorso anno abbiamo a nostra disposizione uno «sportello alimentare»: ogni alunno può prenotare, con il consenso dei genitori e attraverso il referente del progetto, un appuntamento per parlare dei propri problemi con un esperto dell’associazione Frida. Questi incontri avvengono in privato, durante un’ora scolastica qualsiasi, e sono gratuiti.

La scuola ci offre quindi la possibilità di capire in modo approfondito il rapporto tra alimenta-zione, stile di vita e salute: si può dunque imparare a dire «no» al cosiddetto «cibo spazzatura» e a introdurre nella nostra quotidianità una alimentazione equilibrata. Questa è alla base di una vita sana, mentre un’alimentazione non corretta, oltre ad incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di varie malattie.

Una dieta sana è una dieta che mantiene o migliora la salute generale. Durante il percorso viene evidenziato anche il rapporto tra alimentazione e aspetti emotivi e psicologici della persona. Abbiamo fatto un’indagine statistica sul territorio di Lamporecchio riguardo all’alimentazione fra gli adolescenti. Sono state intervistate 111 persone di età compresa tra gli 8 e i 16 anni.

Durante le interviste sono state raccolte le risposte e abbiamo scoperto che solo il 9,9% dichiara di avere un’alimentazione per lo più scorretta. Anche la scuola con il suo insegnamento contribuisce a questo risultato.

 

Come tutti sappiamo, avere un’alimentazione equilibrata e corretta è fondamentale per una vita sana. La parola «dieta» nel suo significato originario indica il modo di vivere. Chi mangia o beve troppo viene indicato con termini dispregiativi, come «crapulone», «gozzovigliatore», «beone», «golosone», «mangione». Ma mangiare troppo significa ingrassare e oggi il mondo contemporaneo ci propone un modello estetico basato sulla magrezza.

Da qui il prolificare di «diete dimagranti» che fanno perdere rapidamente peso. Ma, come ci ha detto la dottoressa Lisa Guidi, medico neuropsichiatra dell’associazione Frida onlus, le parole «sano», «rapidamente» e «perdita di peso» non stanno bene insieme.

Questo significa che queste diete possono nuocere alla salute, se utilizzate male. Sono diete, come la ketogenica, la Scarsdale o digiuno intermittente e altre tutte basate sullo stesso principio, accelerare il metabolismo.

Possono essere usate in pazienti obesi sotto controllo medico, ma è assolutamente sconsigliato affidarsi a internet e utilizzare beveroni di vario genere.

Possono portare ad un’assunzione eccessiva di proteine sovraccaricando i reni e, a lungo andare, possono causare insufficienza renale, oppure possono ridurre fortemente l’assunzione di alcuni principi nutritivi o limitare le fasce orarie durante la giornata in cui è possibile alimentarsi. Not born to diet.

 

Noi e gli adulti abbiamo un’opinione molto diversa in merito all’alimentazione. I nostri genitori spesso ci dicono di mangiare meno cibo spazzatura, ma noi non siamo d’accordo. Cosa ci piace? Schifezze varie, per esempio hamburger, patatine fritte, caramelle, merendine industriali, bibite zuccherate. Ma arriviamo al punto: sono tutti ali-menti poco sani che dovremmo limitare, come vediamo dalla piramide alimentare che oggi troviamo ovunque. Ecco un dialogo che spesso avviene nelle case dove ci sono bambini e adolescenti che non amano la verdura. «Mamma, cosa mangiamo oggi?». «Polpette!». «Ma polpette normali?». «No. polpette vegane!». «Uffa… Le volevo con la carne e fritte!».

La dieta vegetariana, lo sappiamo, è buona se vengono inserite le proteine vegetali. Inoltre, è sicuramente una scelta etica, in quanto rispettosa degli animali.

Molti genitori oggi la seguono.

Ma noi vorremmo dire loro che mangiare è uno dei piaceri della vita e noi vorremmo, crescendo, imparare sì a limitare i consumi dei cibi schifezze che tanto ci piacciono, ma senza eliminarli. Insomma, usare buon senso e equilibrio, qualche volta concedeteci il cibo spazzatura.

La classe 1 B: Brian Francesco Anselmi, Lorenzo Bargi, Abde El Rahman Barraoui, Yassmin Barraoui, Aurora Bolognesi, Lisa Falorni, Melissa Lecini, Giulio Montoneri, Lorenzo Ortigni, Filippo Vescovi.

Classe II° B: Federico Beconcini, Federico Bruni, Dennis Girolami, Tommaso Jin Lishuo, Adriano Lini, Cristian Quattrocchi, Andrea Storai, Dario Alejandro Tavarez Matos, Michele Vita. Classe 3 B: Riccardo Amorusi, Giulio Primo Bonaccorsi, Beatrice Crepaldi, Marta De Luca, Marko Dervishi, Arianna Forti, Giancarlo Iozzia, Serena Kaja, Humberto Giacomo Laura Rivera, Claudia Mariani, Andrea Mirti, Ruffo Neri, Alessandra Ponziani, Letizia Santoro.

Professori: Daniela Cresci, Monia Leone, Elena Montomoli, Lidia Cammarata, Alessandro Biagini. Docente tutor: Monia Leone. Dirigente: Giulia Iozzelli

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