ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Altiero Spinelli di Scandicci (FI) - 2C

Sos: la generazione “ben-essere”

Rinnovamento/svecchiamento: la sospirata onirica speranza della scuola italiana

La scuola di oggi o la scuola di ieri? Capita spesso di sentire genitori, insegnanti, nonni lodare la scuola di un tempo denunciando gli errori di quella odierna con frasi come “ai miei tempi c’erano regole! Vi manca la disciplina!”. Ma siamo davvero sicuri che ci sia stato un reale cambiamento? Partendo dalla storia, ricordiamo le lotte studentesche del 1968 che portarono un rinnovamento del sistema scolastico.

Rinnovamento, una parola che dà speranza per un percorso nuovo e migliore, a cui sarebbe necessario associare la parola benessere. In qualità di studenti ci siamo chiesti quale sia il tipo di benessere vissuto dai ragazzi e quali le regole che ci aiutano a star bene. Serpeggia tra gli studenti un malumore al punto da spingere all’abbandono scolastico, anche per la cosiddetta fobia scolare. Quali sono le cause? La risposta non è semplice: da una parte ci sono ragazzi che hanno vissuto negativamente la pandemia lasciando che generasse effetti sfavorevoli alla socializzazione; dall’altra, però, sempre più spesso, noi studenti ci lamentiamo dell’indifferenza e violenza che riceviamo dai coetanei, vittime di quella parola roboante che è “bullismo”.

Sembra che il primo punto sia strettamente legato al secondo, dal momento che noi ragazzi abbiamo avuto maggiori difficoltà a riprendere contatti con altri dopo un periodo di isolamento.

Frustrazioni, ansia, emozioni soppresse sono sfociate spesso in violenze verbali e fisiche. La scuola interviene con l’educazione civica, il confronto tra studenti e docenti, lo sportello di ascolto che sono un utile luogo di sfogo e di ricerca del benessere scolastico. Un altro modo per dar voce a noi studenti sarebbe quello di introdurre il consiglio di classe. Ma è tutto qui? Abbiamo tantissime regole da rispettare sia dentro che fuori la scuola, come alzare la mano prima di parlare, rispettare il silenzio durante le lezioni, chiedere il permesso di andare in bagno, giustificarci prima di un’interrogazione. Tali regole servono a dare un ordine e a far sì che tutti siano rispettosi dell’ambiente e delle persone, ma ci fanno star bene? La ricerca del benessere deve essere improntata al rinnovamento, il che vorrebbe dire ad esempio studiare nel senso etimologico del termine, appassionarci senza la paura di essere giudicati da un voto, di sentirci inferiori ai compagni, di subire passivamente le spiegazioni, ma di utilizzare attivamente tutti gli strumenti che i docenti ci offrono. Forse questo potrebbe essere un buon principio di benessere.

 

Cuius regio eius religio, ovvero “paese che vai usanze che trovi”. Con questa frase ricordiamo la critica rivolta da una famiglia finlandese all’istituzione scolastica italiana. Chiedendoci quali siano le differenze tra le due scuole, dalle ricerche è emerso che quella finlandese inizia a sei anni, con un anno di pre-scuola e le ore sono di 45 minuti, intervallate da pause di 15 in cui gli studenti escono all’aperto per ritrovare energie.

In Italia, invece, noi studenti ci lamentiamo spesso delle poche ore di svago e delle ore interminabili senza pausa. In Finlandia le lezioni si alternano a momenti di gioco, le classi hanno banchi e sedie, ma non mancano attività in terra. In Italia, le ore sono consecutive, eccetto due ricreazioni. Le scuole finlandesi sono dotate di un Pc all’avanguardia per classe, strumenti musicali e biblioteche; il materiale scolastico è gratuito, come la mensa.

Da noi, invece, l’istituto non garantisce strumenti musicali o biblioteche, i Pc sono vecchi e con problemi di connessione, il materiale scolastico è acquistato dalle famiglie. Come ci insegna la storia, il cambiamento mette in discussione strutture preesistenti, ma perché sia realizzato occorre che tutti noi siamo partecipi.

(Disegno realizzato di Giulia Garavaldi e dalla classe II C)

 

Come nasce il suo impegno nel mondo della scuola? «Nasce fin da piccola e si è sviluppato durante l’università di psicologia. È importante per me aiutare i ragazzi a stare bene».

Descriva la scuola italiana con un aggettivo.

«Complessa, costituita da tanti mondi diversi tra i quali può essere difficile comunicare». Basandosi sui colloqui con i ragazzi, cosa proporrebbe di cambiare? «Maggiore attenzione ai bisogni dei ragazzi. Agli adulti è richiesto di mettersi nei panni dei ragazzi. Tutto ciò potrebbe contribuire al loro benessere».

Qual è la differenza tra la scuola italiana e quella europea? «Credo che la scuola italiana sia molto più inclusiva».

Scuola di ieri o scuola di oggi? «Scuola di domani».

I voti influiscono sul benessere dei ragazzi? «Sì, tantissimo, soprattutto quando prendono un brutto voto perché si sentono giudicati e trovano poi meno interesse per lo studio».

Il benessere dei ragazzi può contribuire al rinnovamento della società? «Il benessere della società dipende dai ragazzi e questi hanno bisogno di sentirsi capiti, accolti, stimolati».

Classe II C, Altiero Spinelli (Scandicci): Vittoria Alì, Irene Bardazzi, Giorgio Barbeglia, Mario Bongini, Agata Cecconi, Arianna Chiaverini, Alessandro Laerte Corsi, Neri Dellerba, Martina Di Coste, Marco Espodito, Christian Fuscooni, Rebecca Gabbrielli, Lorenzo Gandolfi, Giulia Garavaldi, Federico Grazzini, Marta Guarnaccia, Giada Innocenti, Devid Mehmetah, Edoardo Moretti, Niccolò Napolitano, Margherita Peri, Costantin Tararai, Gianmarco Torrini, Giuliano Veltri, Elisabetta Maria Vinci.

Tutor: professoressa Maria Di Puorto.

Dirigente scolastica: Leandra Negro (Il disegno qui sopra è di Vittoria Alì)

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