ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC De Gasperi di Norcia (PG) - Redazione

«Dopo il sisma si riparte dai giovani»

Intervista al sindaco di Norcia Nicola Alemanno. «Ragazzi, siate pronti a prendere in mano le redini della città»

E’ un compito difficile amministrare una città durante uno degli sciami sismici più violenti degli ultimi anni in Italia e in Europa. Il sindaco Nicola Alemanno ha avuto l’onere e l’onore di essere la guida di una delle città più colpite dal terremoto del 2016 che flagellò il Centro Italia.

Lei era sindaco nel 2016, cosa ricorda di quei tragici momenti? «Ricordo ancora il sapore della polvere; ho scritto addirittura un libro per fissare i ricordi che stavano svanendo. Il dolore più grande è stato quando il 30 ottobre ho chiesto ai cittadini di andarsene da Norcia. Mi chiedevo se sarei stato capace di affrontare il domani: ero preoccupato per la situazione e per quello che avrei dovuto fare per aiutare la mia gente».

Come ha saputo conciliare il ruolo di sindaco con quello di padre in quelle ore? «Mio figlio era fuori città, non riuscivo a comunicarci poiché nel momento del terremoto il mio telefono era impazzito. In quei momenti avrei voluto sdoppiarmi per stare con la mia famiglia e con i miei cittadini allo stesso tempo. Ognuno cercava delle risposte, tutti cercavano risposte».

Come si immagina la Norcia del futuro? «Norcia è il cuore dei Monti Sibillini, quando sarà nelle vostre mani sarà un paese migliore.

Spesso si dice che Norcia non è un luogo per giovani. Ma non è così, abbiamo tante attrattive, spazi aperti per i giovani. La città sta rinascendo e presto ci sarà un passaggio di testimone essendo voi il futuro di Norcia. Dovete quindi essere pronti a prendervi cura della vostra città. Una città che stiamo ricostruendo per voi».

Cosa consiglia a chi si vuole avvicinare al mondo dell’impegno sociale e della politica? «La politica è il modo migliore per mettersi in contatto con la comunità, tutto ciò che si è appreso attraverso la propria esperienza in mezzo alle persone poi si restituisce alle persone stesse. Politica è poter e saper interpretare i bisogni degli altri, soprattutto dei più bisognosi e impegnarsi per riuscire a trovare delle soluzioni consone a tutti. È la più nobile delle arti e la più difficile perché in politica devi trovare il modo per far sì che gli altri condividano con te queste tue ragioni e farle diventare concrete al fine di offrire risposte.

Una delle frustrazioni più grandi che vive un amministratore è quella di ricevere tantissime istanze che richiederebbero risposte ma che non sempre si riescono a dare. La politica regala molto e si prende tutto, essa ti permette di vivere la grandissima gioia di veder sorridere qualcuno che ha ricevuto risposte delle quali aveva estremamente bisogno. La politica è la cosa più bella che potete fare crescendo». Abbiamo interpellato il nostro docente di matematica, il professor Claudio Ferrari, che svolge anche la professione di geologo, per chiarire alcuni aspetti inerenti alla sismicità del nostro territorio. «Un terremoto – spiega – consiste in una serie di rapide oscillazioni del suolo dovute a un brusco rilascio dell’energia accumulata in una zona sotterranea che può essere compresa tra poche decine di metri e centinaia di chilometri di profondità, l’ipocentro. Dei terremoti possiamo prevedere il dove e la magnitudo stimata ma non è prevedibile il quando. I principali strumenti utilizzati per registrare i terremoti sono il sismografo e una serie di sismometri.

Per quanto riguarda le faglie del nostro Appennino hanno un tempo di carica ciclico che può durare circa 20/30 anni. I comportamenti da tenere in caso di terremoto – suggerisce l’esperto – sono riportati nel piano di protezione civile ma è bene utilizzare anche il buon senso. Un ottimo metodo per ovviare alle conseguenze catastrofiche dei sismi è quello di realizzare strutture antisismiche che riducono i danni potenziali. I materiali che si utilizzano sono legno, acciaio e cemento armato impiegando isolatori e dissipatori sismici. Un paese che gestisce i terremoti in modo eccellente è il Giappone». La Valnerina da sempre è una tra le zone più sismiche d’Italia come ci testimoniano molti terremoti che si sono susseguiti nel corso della storia fino ai nostri giorni. Norcia, nello specifico è stata danneggiata dai sismi più volte. Terremoti che in alcuni casi hanno portato morte e tanta distruzione. Uno tra i primi eventi sismici che possiamo ricordare è quello del 1328: crollò gran parte della città e morirono circa 400 persone. Epocali furono i numerosi terremoti che colpirono la città nel 700. Il secolo si apre con il terribile sciame sismico del 1703 che colpì la Valnerina, il Lazio e l’Abruzzo nei primi mesi dell’anno. Norcia fu gravemente danneggiata e si registrarono circa 800 morti solo in città. La terra tornerà a tremare violentemente nel 1719 e nel 1730. Quest’ultimo terremoto fece registrare danni gravissimi a Norcia, Campi e Ancarano anche a causa delle cattive condizioni degli edifici già danneggiati dagli altri sismi. Nel 1859 si registrano una serie di sismi che faranno contare numerosi crolli e circa un centinaio di morti. Infine, prima di quello del 2016, il sisma del 1979 che ancora in molti ricordano: Norcia fu quasi completamente rasa al suolo e si registrarono una decina di vittime. Studenti reporter: L. Agostini, V. Ansuini, E. Asani, M. Bibiani, A. Di Giovambattista, A. Ez Zahar, F. Funari, A. Di Giovambattista, D. Hernandez, A. Mustafi, B. Nicoli, A. Novelli, G.

Onori, G. Silvestri, M. Sommei, F. Spanicciati, L. Ulivucci, D. Zagaglia, N. Ajrulai, D. Alesi, V. Amici, R.

Azizi, D. Battilocchi, L. Bellanca, A. Boamah, A. Cela, M. Corbi, M. Desantis, M.

Funari, D. Loretucci, D. Marasigan, G. Marsano, L. Marucci, D.Nardi, S. Rasi, M.

Sgriccia, R. Zaromba. Docenti tutor: M. Luzzi, C.

Procacci, C. Minelli. Le illustrazioni sono di A. Di Giovambattista. Dirigente scolastico: Rosella Tonti. LA REDAZIONE

Votazioni CHIUSE
Voti: 73

Pagina in concorso