ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Vanghetti di Empoli (FI) - 1C

Salviamo i ghiacciai! È arrivato il momento di agire

Ognuno di noi può fare la differenza: abbassare il riscaldamento, usare lampade a led e la bicicletta

Il 2025 sarà l’anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai; lo ha dichiarato l’assemblea generale delle Nazioni Unite che, con l’intento di rinnovare l’attenzione di tutti sul problema della loro progressiva fusione sotto l’effetto del riscaldamento globale, ha anche proclamato il 21 marzo Giornata mondiale.

Queste enormi masse di ghiaccio, che si formano ad alte quote e nelle zone polari dalla graduale stratificazione della neve, impiegano secoli a formarsi ma stanno diminuendo velocemente di spessore e superficie. Si tratta di un fenomeno globale iniziato alla metà del secolo scorso ed è considerato estremamente preoccupante dagli scienziati che ribadiscono a gran voce la necessità di azioni tempestive, se non per risolverlo, almeno per arginarlo. Questo perché i ghiacciai rivestono un ruolo importante per la vita dell’uomo, delle piante e degli animali.

Costituiscono delle fondamentali riserve d’acqua dolce che alimentano i fiumi, riforniscono le nostre città, consentono l’irrigazione dei campi e la produzione di energia alimentando i sistemi idroelettrici, sono fondamentali nel ciclo dell’acqua e nella conservazione della biodiversità. La causa principale della fusione dei ghiacciai è il surriscaldamento globale che riguarda anche le acque degli oceani, un processo legato alle attività umane che ha portato all’aumentata concentrazione di gas serra nell’atmosfera per l’uso di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale, all’urbanizzazione e alla deforestazione.

Lo scioglimento dei ghiacciai avrà, secondo gli esperti, gravi conseguenze: l’innalzamento del livello del mare, l’inondazione di zone costiere con la perdita di ecosistemi legati agli ambienti acquatici, la diminuzione di acqua dolce disponibile e avrà impatti economici influenzando molti settori, a cominciare da quello agricolo.

È arrivato il momento di agire! Per gli esperti non c’è più tempo da perdere, dobbiamo impegnarci perché non tutto è perduto, forse possiamo ancora salvare i ghiacciai contenendo l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi entro la fine del secolo. Raggiungere questo obiettivo è possibile solo diminuendo l’emissione di gas serra nell’atmosfera.

Ognuno di noi può fare la differenza, scegliendo fonti di energia rinnovabili o, semplicemente, cambiando qualche abitudine quotidiana come abbassare il riscaldamento, usare lampadine a led, muoversi in città utilizzando auto elettriche, biciclette, monopattini o il trasporto pubblico.

 

Situato tra Lombardia e Trentino Alto Adige a quota 3.530 metri con una superficie di quasi 17 chilometri quadrati e 240 metri di spessore, il ghiacciaio dell’Adamello è il più grande delle Alpi italiane. Alla fine dell’Ottocento la superficie del ghiacciaio superava i 3mila ettari, già agli inizi degli anni Duemila gli ettari si erano ridotti a circa 1.630. Negli ultimi decenni il ghiacciaio sta attraversando una fase di ulteriore ritiro a causa dei cambiamenti climatici che determinano temperature estive sempre più alte e una drastica diminuzione delle precipitazioni nevose nei mesi invernali. Gli scienziati che negli ultimi anni lo hanno monitorato non hanno dubbi: il ghiacciaio più grande d’Italia potrebbe scomparire entro la fine del secolo.

Alcuni dati: l’Adamello ha perso circa l’11% della sua superficie negli ultimi dieci anni, 3 metri di spessore e mostra gli effetti della fusione fino a 3.100 metri di altitudine. A questi ritmi, anche riuscendo a contenere il riscaldamento sotto i due gradi rispetto alle temperature attuali, l’estinzione del ghiacciaio sarebbe inevitabile entro il 2080.

Altri importanti ghiacciai mostrano un forte arretramento, altri più piccoli a quote minori sono completamente scomparsi.

L’impatto su ecosistemi e biodiversità è devastante, a subire maggiormente gli effetti del cambiamento di paesaggio sono soprattutto specie a rischio come il camoscio, la lepre bianca e l’ermellino.

Articoli e disegni sono stati realizzati dagli alunni della 1^C della Secondaria di primo grado Vanghetti, Istituto comprensivo Empoli Est di Empoli: Aurora Bianchi, Amedeo Borgianni, Emma Chiavacci, Lucrezia Cioni, Rebecca Conforti, Benedetta Craca, Gabriele De Rocchis, Farrukh Muhammad, Perla Giuntini, Vittoria Lubrano Di Diego, Andrea Lucarelli, Ester Marmugi, Marco Marongiu, Jacopo Morcaldi, Giacomo Papaleo, Azzurra Pellegrini, Kevin Pitimada, Alessio Popolo, Vittorio Salvestrini, Adele Sani. Docente tutor Serena Marrocchesi.

Dirigente scolastico Marco Venturini.

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