ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Mascagni di San Vincenzo (LI) - 1C

Bambini e dispositivi elettronici Oggetti pericolosi in mani piccole

Sono i genitori che gli permettono di usare il telefono oppure i figli che fanno i capricci per averlo?

Oggi quando camminiamo per strada, o quando siamo al ristorante è frequente incontrare famiglie che hanno bambini con il telefono in mano. Ai tempi dei nostri nonni i bambini, invece di usare il telefono avevano piĂą fantasia o perlomeno i genitori, quando si annoiavano, gli davano qualcosa da fare come disegnare, leggere, andare al parco etc. La domanda sorge spontanea: sono i genitori che gli permettono di usare il telefono oppure i bambini che fanno i capricci per averlo? La risposta a questa domanda risiede in quello che accade nel cervello e, in particolare, nel funzionamento del sistema dopaminergico. Semplificando, ogni volta che proviamo una sensazione positiva e gratificante (un cibo buono, un video divertente, una notifica sul telefono…) il cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore che influisce sulla motivazione e sul comportamento teso alla ricerca di gratificazione (la dopamina è anche chiamata l’ormone dell’euforia). Nel momento in cui il bambino ha tra le mani uno smartphone e riesce con un tocco a far accadere qualcosa che gli piace e lo diverte, il cervello produce dopamina; la produzione di dopamina genera una sensazione positiva nel piccolo, che cercherĂ  sia di mantenere quella situazione a lungo, sia di ricercarla in futuro (ognuno di noi è predisposto a ricercare ciò che genera piacere!). PiĂą il bambino usa strumenti tecnologici, maggiore è la sua gratificazione. Il problema è che questo può generare una vera e propria dipendenza perchè il cervello si sarĂ  abituato al livello elevato di dopamina provocato dalle gratificazioni per il continuo uso dello smartphone e ne chiederĂ  sempre di piĂą per mantenere il livello di piacere a cui è abituato (con un meccanismo in parte analogo a quanto avviene quando un adulto assume droghe). Anche se non abbiamo dati relativi a bambini molto piccoli, è certamente un fenomeno preoccupante, che rischia di avere effetti sullo sviluppo cerebrale dei bambini e conseguenze sulle loro capacitĂ  cognitive, sulla loro intelligenza. Al problema della possibile dipendenza, se ne aggiungono però altri, fisici, psicologici e relazionali. La tecnologia ha certamente anche aspetti positivi. I bambini di oggi (definiti appunto nativi digitali) vivono in un contesto altamente tecnologico che è bene sappiano conoscere ed utilizzare. Bisogna però trovare un equilibrio fra tempi e modi di utilizzo ed essere soprattutto consapevoli dei rischi ai quali l’uso eccessivo della tecnologia può esporre i bambini.

 

L’utilizzo eccessivo della tecnologia porta i bambini a muoversi meno, il peso aumenta e si rischia l’obesità. Anche la riduzione delle ore di sonno è un pericolo, infatti i bambini con un dispositivo nella loro camera da letto rimangono svegli più a lungo con una discutibile qualità del sonno. Anche la vista può essere compromessa. Il mondo digitale insegna poi ad avere tutto e subito con un click ma nella vita non funziona così. Anche l’apprendimento ne può risentire. L’aspetto che però, a nostro avviso è più triste è ciò che si perde di un sano rapporto genitori-figli. Spesso sono proprio i genitori che, usando troppo i dispositivi, tolgono tempo ai piccoli negando loro la preziosa opportunità di crescere. L’importanza di questo argomento ci ha spinto a fare delle domande ai ragazzi della nostra scuola.

Chi di loro ha fratelli o sorelle piĂą piccoli ha affermato che passano molto tempo al cellulare.

In media hanno ricevuto il primo cellulare a dieci anni. Per quasi tutti il massimo tempo in cui si può stare con un dispositivo è sulle cinque ore. Per i più grandi il cellulare serve a comunicare soprattutto attraverso la messaggistica. Quasi tutti sono rimproverati dai genitori perché “stanno troppo al telefono”. Alcuni di loro pensano che l’età giusta per avere il cellulare sia sui dodici anni. Alla luce di questo abbiamo capito che questi dispositivi sono una minaccia per i ragazzini. Forse il problema potrebbe risolversi uscendo di più all’aperto con i genitori.

 

Ecco gli alunni che hanno elaborato questa pagina dedicata ai pericoli e ai danni che un prolungato uso del cellulare può provocare nei giovani.

Purtroppo anche molti genitori sono cattivi esempi per i loro figli in quanto utilizzano in maniera spropositata il cellulare.

Alunni: Barakat Rihanna, Coppola Delia, Elliouich Khaoula, Garosi Marco Fabrizio, Ginanneschi Viola, Grandi Annaluisa, Grandi Filippo, Machgoul Mehdi, Poggiali Martina Prof.ssa: Sabina Sgorbini Dirigente Scolastica: Claudia Giannetti 

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