Tanti auguri a “La Nazione” Quest’anno compie 165 anni!
Scopriamo insieme le origini e la storia del primo quotidiano italiano fondato nel 1859
Proprio 165 anni fa, esattamente la sera del 13 luglio 1859, a Firenze, a seguito di una riunione a Palazzo Vecchio, nacque il quotidiano La Nazione, per volere del barone Bettino Ricasoli, allora capo del governo toscano, insieme ai patrioti italiani: Carlo Fenzi, Piero Puccioni e Leopoldo Cempini, che nell’arco di poche ore scrissero dei testi politici.
Non a caso, il giorno prima, era stato firmato l’armistizio di Villafranca tra Napoleone III di Francia e Francesco Giuseppe I d’Austria, con cui si concludeva la seconda guerra d’indipendenza. In quella circostanza Leopoldo II, Granduca di Toscana, aveva lasciato il trono e a Firenze era rimasto un governo provvisorio con a capo Bettino Ricasoli.
In questo contesto storico, il giornale fu concepito come strumento di unificazione nazionale e divenne il primo giornale politico d’Italia, un mezzo per collegare politicamente tutti coloro che in quegli anni stavano lottando per unificare l’Italia prendendo parte agli eventi storici del Risorgimento italiano; dunque, come buon auspicio per lo stato unitario, il giornale prese il nome “La Nazione”.
La mattina del 19 luglio 1859 venne stampato presso la tipografia di Gaspero Barbèra, in formato mezza pagina, il primo numero del quotidiano e le 3000 copie venne-ro distribuite su tutto il territorio italiano. Il primo direttore fu Cempini; poi nel 1869 Giuseppe Civinini diede al quotidiano una nuova impaginazione. La sede della testata rimase a Firenze anche quando nel 1871 la capitale venne spostata a Roma, annessa al Regno d’Italia con la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870.
Quale fu l’innovazione apportata da La Nazione rispetto ai giornali dell’epoca? La Nazione fu il primo quotidiano italiano, cioè una testata giornalistica pubblicata ogni giorno e distribuita sul territorio nazionale. Inizialmente vennero trattati temi storico-politici legati al Risorgimento, tra i primi l’unità d’Italia conseguita nel 1861 e il discorso tenuto dal re Vittorio Emanuele II durante la prima seduta del parlamento italiano.
Successivamente cambiò veste grafica ed assunse un’impronta culturale, accogliendo articoli di scrittori stranieri; nel 1871, col direttore Celestino Bianchi, vennero ampliati gli argomenti: sport, moda, costume, ecc, proprio come oggi. In questi 165 anni il giornale, che ha dato più spazio alla cronaca locale, si è evoluto di pari passo con la tecnologia e ora lo si può consultare anche in formato digitale.
Fino a 200 anni fa gli uomini, per comunicare, dovevano affidarsi a mezzi molto lenti, come le lettere. Il primo passo avanti nel 1840 con l’invenzione del telegrafo da parte di Samuel Morse: si basava su un codice di linee e punti inviati premendo un pulsante. Venne affiancato, per un certo periodo, dal telefono ideato da Antonio Meucci nel 1871. A fine Ottocento inoltre nacque il cinema, grazie ai fratelli Lumière; all’inizio era un mezzo di intrattenimento popolare, poi venne utilizzato anche come mezzo di propaganda, strumento di educazione e forma d’arte. Nel XX secolo la radio portò informazione e intrattenimento nelle case delle persone. L’avvento della televisione aggiunse l’elemento visivo, trasformando radicalmente il modo in cui le persone potevano seguire notizie e spettacoli.
Alla fine degli anni ’60, negli Stati Uniti, venne sviluppato Internet, un sistema che permette il dialogo tra computer a distanza: nato come progetto militare, in seguito venne reso di pubblico dominio. Ciò ha aperto le porte a una nuova era di comunicazione globale. Negli ultimi decenni lo sviluppo della telefonia mobile ha trasformato i telefoni in dispositivi multifunzionali, che consentono di comunicare, navigare su Internet, scattare foto e essere informati in tempo reale. I mezzi di comunicazione, dal 1800 a oggi, hanno creato una rivoluzione senza precedenti, trasformando radicalmente il modo in cui le persone interagiscono e sono informate su ciò che accade nel mondo.
Gli alunni della classe 3B della media dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Follo e Calice al Cornoviglio: Jostin Abreu Rodriguez, Dalila Ambrosi, Marina Baratta, Nora Barbieri, Giada Maria Bartoli, Giulia Battini, Ludovica Bianchi, Asia Bioli, Kevin Borrini, Giulia Carozzo, Antonio Castiello, Barbara Pia Elena Cavaliere, Iacopo Ciampi, Matilde Del Bello, Giuseppe Eduard Dinu, Sara El Fakhri, Aurora Ercolei, Serena Lanzoni, Gabriele Neri, Giovanni Saggiomo, Daniel Senesi, Giulia Terribili, Dennis Tomai Pitinca, Giulia Trovato, Caterina Vergassola. Tutor del progetto: prof.ssa Laura Gianelloni, prof.ssa Debora Landi Il Dirigente Scolastico: prof. Marcello Lupo