ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Sandro Pertini di Scandicci (FI) - 5A

Parità di genere tra i banchi Che genere di futuro immaginiamo?

Nella società di oggi la parità tra uomini e donne è un obiettivo da raggiungere insieme

L’obiettivo 5 dell’Agenda 30 mira ad ottenere la parità di genere, a cancellare ogni forma di violenza a danno del femminile e a promuovere ugual valore tra uomini e donne. Il programma per lo sviluppo sostenibile, firmato dai Paesi delle Nazioni Unite nel 2015, sottotitola anche «trasformare il nostro Mondo» ma, per quanto ideale e prossima questa scadenza, nel leggere le notizie di cronaca il cambiamento da fare ci sembra, per ora, ancora molto grande. Davanti alla complessa realtà delle questioni di genere, abbiamo pensato di iniziare a informarci, interrogandoci e cercando di capire per essere, noi stessi, semi di novità. Perché la nostra società, evoluta sotto diversi punti di vista, è ancora così indietro su questo tema? E’ sempre stato così? La Storia che studiamo ci insegna come, al di là di alcune eccezioni ad esempio gli Etruschi presso i quali le donne godevano di una maggiore partecipazione alla vita sociale, sin dalle civiltà più antiche il quotidiano femminile è risultato difficile. Una storia caratterizzata da esempi di donne che hanno dovuto lottare per ottenere autonomia e spazi all’interno di una società spesso al maschile. Cosa c’è, profondamente, alla base di questa disparità di genere? Per cerca-re risposte abbiamo dovuto esplorare due parole per alcuni di noi nuove: stereotipo e pregiudizio.

Abbiamo iniziato ad intravedere che, alla base di quanto è successo in passato e succede ancora oggi, ci sono atteggiamenti, discorsi e opinioni che non si fondano sul valore della persona ma che, invece, si ripetono meccanicamente concentrandosi su stereotipi culturali e pregiudizi sociali che, spesso, impongono a chi sta crescendo come noi modelli predefiniti. In questa azione ripetitiva di definire il singolo, al di là delle proprie irripetibili caratteristiche, ritroviamo la radice della violenza. La nostra personale intenzione, dunque, come futur* cittadin* di questa società vuole essere quella di imparare, ogni giorno, a dialogare prima di tutto con noi stessi per conoscerci e riconoscere le emozioni che viviamo. Una conoscenza autentica di se stessi e del valore dell’altro come antidoto alle idee preconfezionate, ad ogni forma di stereotipo per vedere ogni persona, con pregi, difetti oltre che sogni, al di là delle differenze.

Scrive un nostro compagno: los hombres y las mujeres son iguales porque sentimos las mismas cosas; somos humanos. E noi la pensiamo proprio così.

 

Che genere di lavoro vi piacerebbe fare da grandi? Con questa domanda è iniziato l’incontro con Marianna Grazi e Teresa Scarcella, giornaliste del quotidiano Luce!. Accogliendole nella nostra classe, abbiamo conosciuto il progetto editoriale per il quale lavorano, dedicato ai temi della diversità, dell’inclusione e della coesione. Nel sito si legge: questo canale informativo parte dall’attualità per analizzare i fenomeni di una società fluida, facendo delle persone il suo principale focus di dibattito. Marianna e Teresa, infatti, incontrandoci è proprio da noi come persone che sono partite. Chef, veterinaria, ballerina, ingegnere e altro ancora.

Ascoltate le nostre risposte, ci hanno chiesto: «Esistono, secondo voi, lavori adatti solo agli uomini e altri solo alle donne?» Questa insolita domanda è servita per introdurre due esempi, due storie di vita: quella di Chiara Montanari, ingegnera del Politecnico di Milano, prima donna italiana a capo di una spedizione in Antartide. Lei è arrivata a questo risultato grazie alla propria perseveranza e dopo aver scartato proposte che la vedevano semplice assistente in un ambiente prevalentemente maschile. La seconda storia: Giorgio Minisini, sportivo romano, che dall’infanzia ha iniziato a praticare il nuoto sincronizzato. Lui stesso ha raccontato, in un libro, la propria determinazione ad arrivare e anche i continui pregiudizi e le offese subite per la propria scelta: «cose da femmine!». Plurimedagliato, oggi è pioniere della disciplina al maschile. In conclusione: storie di vita, diverse passioni, ma non generi impossibili di lavori.

 

Ecco i nomi dei protagonisti della VA della scuola primaria Pertini di Scandicci: Adamo Francesca, Bacherini Matteo, Baldini Federico, Cicia Lorenzo, Faberi Giada, Freschi Pietro, Gilardetti Bianca, Guasti David, Iavarone Salvatore, Luli Avana, Mekshaj Ginevra, Monto-ci Matteo, Mugnai Viola, Orlandi Alice, Panichi Rebecca, Salva Jimenez Maximiliano Sebastian, Sambataro Andrea, Tovoli Azzurra. Insegnante: Barbara Fanti

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