ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado San Martini di Rapolano Terme (SI) - 3B

Dibattito sul voto esteso ai 16enni Maturità contro le influenze familiari

Gli Stati aprono al suffragio giovanile, ma le divisioni persistono: giovani più responsabili o condizionati dai genitori?

Ormai da anni si ripresenta la proposta di estendere il voto ai giovani al di sotto dei 18 anni. La questione è ciclicamente dibattuta, ma le argomentazioni non presentano particolari novità; perciò sarebbe forse utile considerare in generale la questione del rapporto tra diritto di voto e età, non solo in riferimento ai giovani.

Per quanto riguarda gli elettori molti Stati hanno acconsentito ad attribuire il diritto di voto anche ai sedicenni. Alcuni dei favorevoli ritengono che decisioni prese da persone più giovani sarebbero maggiormente responsabili di quelle prese da degli anziani. Questo perché agli ultimi rimane molto meno tempo per vivere e perciò meno tempo per subire le conseguenze delle loro azioni mentre i ragazzi hanno tutta la vita davanti per raccogliere i frutti delle loro decisioni.

Gli oppositori invece affermano che i ragazzi di quell’età siano ancora immaturi per una responsabilità di tale importanza.

Tuttavia non è scontato che un sedicenne abbia una propria idea politica e questo lo porterebbe ad essere influenzato dal voto dei genitori. Un’altra difficoltà da superare per estendere l’elettorato attivo e passivo ai giovani è la necessità di cambiare il codice civile del Paese.

Impegnarsi in politica è impegnativo, sia dal punto di vista fisico sia mentale. Una qualità fondamentale per questo ruolo è avere una memoria affidabile, aspetto che tende a venir meno nelle persone anziane. Inoltre questo ruolo richiede di viaggiare spesso, di partecipare a molte riunioni, di avere a che fare con molte persone e di dedicare molto poco tempo al riposo. Ovviamente quando il corpo invecchia non riesce a sostenere questi ritmi, perciò non è giusto affidare un carico così pesante a una persona anziana.

Al contrario c’è chi dice che non si dovrebbe giudicare la competenza di una persona solamente dalla sua età. Ognuno invecchia con un ritmo differente: ci sono persone che anche in tarda età rimangono sane e forti e adulti di mezza età che già iniziano a mostrare i sintomi dell’invecchiamento. Oggettivamente gli anziani hanno più esperienza rispetto ai giovani che magari ancora non hanno avuto il tempo per imparare dai loro errori. Essere un leader responsabile non dipende dall’ età ma dalla capacità dell’individuo di mettersi nei panni dei cittadini e di vedere le cose dal loro punto di vista. Perciò non va giudicato il libro dalla copertina ma conoscendone bene il contenuto.

 

Alle votazioni, in base a quello che prescrive la Costituzione italiana, gli elettori aventi un’età minima di 18 anni possono votare sia per la Camera, che per il Senato (un tempo l’età minima era 25 anni). In entrambi i casi bisogna presentarsi ai seggi e scegliere da una lista con diversi candidati di leghe o movimenti differenti. Se da un lato si crede che i ragazzi di 16 anni siano ’poco competenti in ambito politico’, dall’altro si sostiene l’inverso. Infatti, neanche agli adulti si chiede di essere super informati o molto preparati per affrontare le votazioni, motivo in più per rendere valida l’estensione del diritto di voto. Inoltre, nella maggior parte dei casi, gli elettori non nominano direttamente i candidati, ma ’affidano’ la loro scelta ai partiti, che occupano quindi una posizione intermedia fra chi va a votare e chi si propone alle elezioni. Quindi si parla di una competenza relativa, che però rende ancora acceso e aperto il dibattito. Oltre alla nostra penisola, l’argomento in questione riguarda anche il resto d’Europa e del mondo. Per di più, alcuni Paesi dell’UE hanno già abbassato ai 16-17 anni i limiti di età per votare, come l’Austria dal 2007, Malta dal 2018, la Grecia dal 2016, la Scozia dal 2014 e alcune regioni della Germania e dell’Austria. La stessa decisione ha influenzato anche l’Argentina, il Brasile, il Nicaragua, l’isola di Cuba, l’Ecuador, l’Indonesia, la Corea del Nord ed il Timor Est.

 

Classe 3B «S. Martini» di Rapolano Terme: Bismilja Balje, Senija Balje, Anna Bardelli, Niccolò Batti, Marina Bordoni, Azzurra Cenni, Lorenzo Corradeschi, Tommaso Cresti, Gaia Dei, Melania Frullanti, Nizar Gouda, Pietro Landi, Suela Koqinaj, Klara Kroni, Adele Marcocci, Arianna Mori, Alberto Nika, Klea Preci, Giacomo Roncucci, Tommaso Seri, Ludovico Vanni, Alessandro Venuti Docente tutor: Ruben Francischiello Dirigente scolastico: Luca Guerranti  

Votazioni CHIUSE
Voti: 14

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