ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Montanelli Petrarca di Fucecchio (FI) - 2G

Un pittore e il suo paese Bandinelli scopre Checchi

Il primo a rendersi conto delle capacità artistiche del fucecchiese fu il professore del professionale

«Quando finii la scuola, e ritornai al mio paese, avevo già dipinto per conto mio, fuori della classe che odiavo, ero un piccolo ribelle autodidatta. E la ribellione e la libertà furono il mio alimento». E’ una bella giornata quando, tutti insieme, saliamo verso il paese alto di Fucecchio alla ricerca di Arturo Checchi… del museo dove sono i quadri del pittore compaesano.

Arturo era un fucecchiese di nascita e, nell’anno 1886, nella casa situata nella strada a lui intitolata, fu data notizia del suo arrivo. Arturo muore nella sua seconda amata dimora, Perugia, nel 1971. Si, la nostra curiosità è molta ed Elisa, la nostra guida, ci trasporta nel salone o meglio nei saloni della Fondazione Montanelli-Bassi dove sono esposti i suoi capolavori.

Ci stupiamo e guardiamo i paesaggi di campagna, gli agricoltori, i ritratti, ma la notizia che ci colpisce è la scoperta del colore che lui attribuirà, nel suo racconto autobiografico, alle azzurre onde di Camaiore quando aveva circa quattro anni rimanendone profondamente impressionato.

Si rivela simpatico e ironico, attraverso il racconto percepiamo questo, soprattutto quando confessa che ha scoperto la «dimensione» grazie alla zia: grassa, grossa e baffuta. Sarà proprio della zia uno dei suoi ottanta ritratti tra i quali emerge, inconfondibile, il suo autoritratto egregiamente riprodotto in questa pagina dal nostro compagno Josuè. E’ soprattutto la natura a richiamare l’attenzione di Arturo, i campi del luogo natio, le distese agricole fucecchiesi. Ci siamo immedesimati , calati nei dipinti quasi fossero vivibili e abbiamo compreso la sua capacità di lasciare libero l’osservatore di decidere in quale luogo si trovasse. La duplicità di collocazione tra Fucecchio e Perugia, tra Toscana e Umbria, un connubio perfetto tra cuore e razionalità, tra infanzia ed età adulta.

La scuola scopre il talento del nostro concittadino; è un insegnante delle scuole professionali di Fucecchio a individuare nell’allievo Checchi delle doti e delle abilità che saltano all’occhio. L’alunno è immediato nel tratto e delinea for-me e contorni con estrema naturalezza.

Si chiama Torello Bandinelli, di Empoli. Da quel momento tutto sarà in divenire. Insieme alla madre, Bandinelli sarà il suo mentore. Arturo definirà entrambi «due modeste creature» che gli regalarono le gioie più belle dell’adolescenza.

La sua vita si alternerà tra Fucecchio e Firenze, luogo dell’Accademia.

Perugia la fase della maturità e della razionalità. «…Poi tutto si svolse e si snodò nella mia vita, come nella vita di tutti, ma la via principale era già stata scelta, la via degli amori della mia vita: il colore, il disegno, la buona poesia, e ultima si aggiunse, l’amore per la musica, amore che non restò ultimo. Non ho cambiato amori». Chissà se anche noi verremo scoperti…!.

 

È l’ora di Arte e noi attendiamo con impazienza il professor Marco Busato per fargli la nostra intervista. Siamo curiosi di scoprire qualche aneddoto della sua vita professionale.

Professore quando ha capito di essere predisposto all’arte e al disegno? Magari come Arturo Checchi? Il professore è emozionato per l’intervista. «Ero alla scuola dell’Infanzia, mi sono reso conto di saper disegnare, mi veniva anche detto, e dunque hanno cercato di mettermi in contatto con persone giuste, che potessero valorizzarmi».

Che cos’è per lei l’arte e quando e come si è artisti? «E’ un linguaggio che accomuna tutto il mondo, fa scoprire il passato senza limiti di tempo e di spazio.

Si è artisti quando l’arte diventa il principale mezzo di comunicazione che si possiede, quando si sostituisce all’istinto, diventa necessità, altrimenti rimane una pratica piacevole». Quali strategie ha usato per appassionarci all’arte e per appassionare? «Dell’arte racconto storie, aneddoti poco noti, intriganti, retroscena e dettagli tecnici.

Seduco e porto gli studenti in viaggi semplici e trasversali in letteratura, matematica, scienze, fisica, economia, ricordando loro che ciò che lega tutte le discipline è una sola cosa: il segno. Esso è la prima manifestazione dell’uomo, la scintilla del fuoco evolutivo».

Classe 2^ G scuola Secondaria di primo grado di Fucecchio: Sebastian Gonzalo Altamirano Zamora, Arisha Kae Banganan, Lorenzo Bonciolini, Rebecca Campo, Gabriele Carmignani, Josuè Chelini, Favour Chisom Chickwendu, Gabriele Costagli, Christian Della Maggiora, Ibra Mouride Diop, Annachiara Fadda, Enea Giglioli, Faik Hoxha, Elene Khvadagiani, Rihana Lila, Azzurra Micheli, Irene Miritello, Eva Montanelli, Diego Orsini, Francesca Palavisini, Emanuele Pisu, Pietro Poli, Sofia Rugolo, Sofia Taviani, Gioele Topalli. Docente tutor Barbara Billeri. Dirigente scolastica Angela Surace. 

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