ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Busoni di Empoli (FI) - 1B

Guerra: perché non si parla di pace? In Toscana la scuola di Rondine

Struttura dove si fanno incontri e lezioni per trasformare i conflitti in occasioni per la società

Al momento nel mondo ci sono 59 guerre ma alla televisione o sui media negli ultimi mesi sentiamo parlare solo della guerra fra la Russia e l’Ucraina e quella fra Israele e la Palestina. Le guerre sono degli scontri violenti fra due gruppi armati. I motivi per cui scoppia una guerra sono molteplici: l’economia, il possesso di energia e risorse, la cultura, la pressione demografica, i cambiamenti nel contesto politico e la crisi climatica. Comunque sia, pensiamo che non esista mai un valido motivo per fare la guerra!

Infatti, ogni volta che scoppia una guerra, i bambini vengono privati dei beni di prima necessità e corrono il rischio di morire o mettere a rischio il loro futuro, questo perché la natura dei conflitti è cambiata molto. Le zone di combattimento sono sempre più ampie e urbanizzate e in alcuni Paesi i bambini sono stati introdotti nell’esercito.

Si parla, infatti, di bambini soldato, ovvero di minorenni che fanno parte di un gruppo armato e che svolgono ruoli diversi come il cuoco, il facchino, il messaggero, il combattente.

L’Unicef da anni osserva questo fenomeno e ha calcolato più di 105.000 bambini arruolati. Inoltre ha cercato di scrivere un programma per assistere i minori e ha scritto un protocollo secondo il quale i bambini soldato non possono partecipare agli scontri armati. Per questo noi ragazzi della 1^ B sosteniamo la pace!. La pace è una trasformazione del conflitto che diventa un’occasione di sviluppo per la società.

La pace non si crea da sola, ma si costruisce credendo nei valori e promuovendo nella società il rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno.

Ma lo sapete cosa abbiamo scoperto? Nella nostra regione, ad Arezzo è nata 25 anni fa una scuola di pace chiamata Rondine. Il suo fondatore è Franco Vaccari che ha avuto l’idea di far convivere dei giovani «nemici» tra i 22 e i 28 anni, provenienti da Paesi in guerra.

Ciò che viene insegnato è vedere l’altro non come un nemico, ma come una persona da conoscere e con cui vivere due anni di studio in Italia.

Inoltre, appena sette anni fa, l’esperienza di Rondine è stata aperta anche agli studenti italiani di 17 anni delle scuole Secondarie di secondo grado con il Quarto anno di Rondine, un anno speciale in cui i ragazzi imparano e riflettono sul conflitto e sulla relazione, approfondendo temi di attualità.

Realtà come questa ci fanno capire che non dobbiamo temere l’altro e che è possibile far convivere diversi popoli e diverse culture, basta essere disponibili all’incontro e avere la mente aperta.

 

A Empoli i cittadini hanno iniziato a sentire il dovere di far qualcosa per la pace da quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina. Infatti, si è formato un comitato che ha deciso di lanciare, prima un appello, poi di organizzare alcune iniziative per avere più «follower» possibili. Così il 27 maggio 2022 è stata organizzata la «Notte per la pace» poi è stata istituita la «tenda della pace» in piazza della Vittoria per dire «Noi non ci stiamo alla guerra!». La tenda viene presidiata ogni giorno da un volontario dalle 18 alle 19 per dire stop all’invio delle armi e per chiedere una soluzione diplomatica. Infatti, nelle zone di guerra come l’Ucraina e la Russia o Israele e Gaza, molti Paesi intervengono, mossi dai costruttori di armi, ma finiscono solo con il far continuare il conflitto. Ecco perché è così difficile far cessare una guerra! Anche quest’anno il comitato per la pace di Empoli ha organizzato diverse iniziative per sensibilizzare la popolazione e far fare rete: l’intervista a Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, a dicembre 2023 e la proiezione sulla parete del palazzo Ghibellino di Empoli della scritta «Cessate il fuoco ora» il 21 gennaio 2024. La scritta è stata proiettata anche in altre città del mondo e il messaggio si sta diffondendo sempre di più. Cessate il fuoco ora e aprite al dialogo, è il nostro messaggio!

Classe 1^ B della scuola Secondaria di primo grado Busoni dell’Istituto Comprensivo Empoli Ovest: Sasha Bardini, Kevin Berthamzaj, Lisa Campetti, Emma Caselle, Lorenzo Dana, Abdellah Elharif, Davide Luca Ferrini, Rachele Fortini, Alex Garini, Xuhan Huang, Antonio Ianuario, Mario Jin, Lance Mallorca, Marta Mazzetti, Dionis Pone, Corrado Michele Porta, Camilla Portovenero, Bianca Ragionieri, Youssef Saidi, Monica Singh, Nick Xu Boyi, Gabriele Zeqo.

Professoresse tutor Monica Neri e Maria Concetta Evangelista.

Dirigente scolastica Maria Anna Bergantino.

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