Disagio giovani: empatia la chiave Serve un punto di incontro
Volontari per un giorno per aiutare i nostri coetanei? Ascolto, supporto emotivo, inclusione
Quali sono le difficoltà dei nostri coetanei? Nell’affrontare questo tema, in classe siamo partiti da questa domanda, perché non tutti hanno gli stessi problemi, ed è emerso che ciò che maggiormente ci mette in crisi è il dubbio se potersi fidare delle persone, è l’essere giudicati, ma anche la paura di deludere i nostri genitori e saper gestire la rabbia. In molti abbiamo timore per il futuro: di non essere in grado di poter vivere da soli o trovare un lavoro.
Abbiamo notato, però, che nel nostro ambiente parliamo soprattutto di difficoltà psicologiche ed emotive, ma che non abbiamo citato problemi ‘materiali’. L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) invece fa presente che il disagio economico tra i nostri coetanei è diffuso: il 13,4% vive in povertà assoluta e questo porta anche alla povertà educativa, ovvero alla perdita del diritto di apprendere e di sviluppare le proprie capacità, quindi di avere un futuro lavorativo.
Una curiosità. Oltre ad averne parlato in classe, abbiamo chiesto ai nostri genitori quali siano, secondo loro, i nostri disagi per sentire un altro punto di vista: secondo loro passiamo troppo tempo sui social e questo ha molte conseguenze, come il cyberbullismo, perché sono strumenti che non danno la possibilità di conoscere bene le persone, con il rischio di dare confidenza a sconosciuti. Hanno parlato in molti anche delle difficoltà nelle relazioni, sottolineando che ai loro tempi non c’erano dispositivi elettronici e avere un gruppo di amici che ascoltasse era più facile di oggi.
Queste risposte ci hanno fatto riflettere sul fatto che gli adulti forse hanno una visione ‘dall’esterno’ delle nostre problematiche, ma ci hanno anche aiutato a rispondere alla domanda iniziale: cosa faremmo noi se fossimo volontari, per aiutare i nostri coetanei in difficoltà.
Pensiamo che in questo momento abbiamo molto bisogno di tornare alle relazioni reali, all’ascolto e all’empatia: ci piacerebbe organizzare un punto di incontro per i ragazzi, per ascoltare i loro pensieri senza essere egoisti ed egocentrici come avviene nell’amicizia virtuale, e cercare di aiutarli concretamente, in modo che in futuro possano fare altrettanto.
Rimangono le difficoltà materiali.
Nel nostro piccolo possiamo ogni giorno aiutare i nostri compagni di classe stranieri a integrarsi, imparare la nostra lingua, vivere attivamente e con soddisfazione la scuola. Un modo concreto di aiutarli a superare un disagio che per loro si aggiunge a quelli che abbiamo già citato.
Ci siamo chiesti come mettere in pratica le riflessioni fatte per per questo Campionato: cosa potremmo fare noi per poter aiutare concretamente un nostro coetaneo? In classe abbiamo un compagno straniero, di origine pakistane, che è arrivato in Italia nel gennaio 2022. Save The Children sottolinea che, alle difficoltà emotive comuni, un adolescente straniero aggiunge quelle materiali, che rendono difficile superare i problemi.
Noi ci siamo posti un obiettivo: aiutarlo nell’apprendimento dell’italiano, che per lui rappresenta la difficoltà maggiore, in questo momento, per vivere serenamente la scuola. Conosciamo l’articolo 3 della Costituzione, che parla di eliminare gli ostacoli che impediscono il conseguimento della libertà e delle pari opportunità. Includere vuol dire accogliere una persona in un ambiente diverso da quello di provenienza e quindi aiutarlo a entrare attivamente nella società. Inclusione significa appartenere a qualcosa, un gruppo di persone o un’istituzione, ma tra gli individui possono esserci differenze di etnia, sesso, religione, abilità e lingua, che causano discriminazioni ed esclusione. Il nostro progetto consiste nell’aiutare il nostro compagno a seguire le lezioni in maniera più facile, riscrivendo per lui dei testi semplificati tratti dai libri delle varie materie, storia, letteratura, scienze, geografia, tecnologia, arte, in maniera che possa seguire, esattamente come facciamo noi, durante la lezione. In questo momento il nostro amico è in Pakistan: quando tornerà troverà un libretto fatto apposta per recuperare e concludere con noi l’anno scolastico.