La ristorazione a km0 nelle scuole Sapori che rispettano l’ambiente
Il ruolo delle mense scolastiche per un’alimentazione più sostenibile
La questione ambientale rappresenta un problema urgente su cui ognuno di noi è chiamato a riflettere. Il futuro del nostro pianeta dipende in buona parte dalle scelte che facciamo come consumatori: avere un’alimentazione sana, fatta di ingredienti freschi e genuini, deve diventare una priorità per la tutela dell’ambiente e della nostra salute.
La ristorazione a km0 è una delle risposte possibili: questo approccio punta all’utilizzo di prodotti locali per ridurre al minimo, quasi a zero, la distanza che il prodotto compie «dal campo alla tavola».
Così, oltre a prediligere la freschezza dei prodotti, si riduce anche l’inquinamento dovuto ai trasporti, mentre si garantisce un supporto all’economia e alle tradizioni gastronomiche locali.
Questo modello di alimentazione viene accolto anche dalle scuole che, attraverso le mense scolastiche, promuovono un’educazione alimentare volta ad un futuro più sostenibile. Per questo, abbiamo deciso di intervistare Valentina e Alessio, i cuochi della nostra mensa, per sapere cosa ne pensano.
La nostra mensa utilizza prodotti a km0: da dove proviene esattamente ciò che mangiamo? «Tutti gli alimenti provengono dai diversi territori della provincia di Siena: la carne rossa è prodotta in una macelleria situata nel centro storico di Pienza; la frutta e la verdura provengono da Siena, i prodotti da forno da Castel del Piano». Chi struttura i nostri menù e con quale criterio? «I menù della nostra mensa sono pensati da nutrizionisti che elaborano piani alimentari completi e versatili tenendo conto della stagionalità dei prodotti, in modo da garantire piatti salutari con sapori autentici».
Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di prodotti a km0? «Il km 0 è un modo innovativo per rispettare la salute del nostro pianeta, oltre alla nostra. La qualità di questi prodotti è elevata perché risultano più freschi, con più nutrienti e un sapore migliore. Infine, acquistare prodotti locali vuol dire supportare l’economia del territo-rio, incentivando le piccole attività».
Che messaggio cercate di trasmettere attraverso la vostra cucina? «Il tentativo è quello di far apprezzare ai ragazzi cibi che non sono abituati a mangiare, in modo da garantire loro una dieta varia e sana.
Inoltre, ci preme trasmettere l’importanza di scegliere ingredienti freschi e di qualità, che non danneggino l’ambiente».
Queste ultime parole ci hanno colpito particolarmente: essendo noi i consumatori del domani, dobbiamo diventare un esempio cercando di preservare la salute del nostro pianeta.
Oggi basta andare in un qualunque supermercato per trovare tutto ciò che desideriamo: fragole e ciliegie d’inverno, arance d’estate, zucche in primavera, che vengono da paesi molto lontani. Li acquistiamo senza chiederci da dove provengano, con quali prodotti siano stati coltivati e quanto sia costato il loro trasporto.
Per salvare il nostro pianeta dovremmo invece riflettere, guardare al nostro passato e a ciò che facevano le nostre nonne, che ci hanno insegnato a ridurre gli sprechi e ad apprezzare quello che viene offerto dal terreno. Pensiamo ad alcune ricette tipiche del nostro territorio, ad esempio la ribollita: si cucina utilizzando ingredienti a km0 che possiamo trovare nel nostro orto o nei campi circostanti come bietole, cavolo, verza, cipolle; e, dato che non si butta via niente, il pane raffermo farà da base alla nostra minestra. Le sue origini risalgono al Medioevo: si racconta che questa minestra sia nata da una zuppa di recupero cucinata dalle massaie il venerdì, giorno in cui le regole della Chiesa proibivano di mangiare carne. Un’altra ricetta tradizionale e sostenibile è la panzanella, cucinata utilizzando verdure di stagione e genuine da noi coltivate. Protagonista del piatto è ancora una volta il pane avanzato, accompagnato da cipolle, pomodori e basilico. Si racconta che questo piatto sia nato dai marinai e dalla loro usanza di bagnare con l’acqua di mare il pane che portavano a bordo dei pescherecci nelle lunghe traversate.
Dovremmo quindi ascoltare gli insegnamenti delle nostre nonne ed imparare anche noi a non sprecare beni preziosi e ad utilizzare cibi a km0.
Classe 2 A: Agostini Emma Anselmi Anna Della Giovampaola Viola Di Mario Davide El Fatmi Amira Falciani Annamaria Mangiavacchi Michelangelo Mesisca Viola Raggi Christian Rappuoli Mattia Rocchi Valeria Rossi Pietro Sanguinetti Alessandro Sanguinetti Eva Tiezzi Mattia Classe 3 A: Cautis Francesco Andrei De Biasi Martina Fabbrizzi Adele Franchetti Eleonora Giuliacci Melissa Makovetska Katerina Mangan Mikee Massoni Ettore Nistor Paolo Gabriel Osorio Sajid Pierali’ Pacini Gabriel Pallecchi Aurora Panfili Andrea Pawlak Olivia Pesci Leonardo Raggi Gabriele Turbatu Emily Docenti tutor: Grazzi Ilaria, Andrei Beatrice Dirigente scolastico: Caterina Mangiaracina