Il lupo, un nuovo vicino di casa Conoscerlo per imparare a convivere
Con i carabinieri forestali per scoprire come vive e si comporta il predatore
In giro per il paese o passeggiando in collina, sempre più spesso, ci imbattiamo in qualcuno che ci racconta di averlo visto, di notte o di giorno, in auto o da una finestra, nell’orto o mentre si passeggia col cane. Insomma, il lupo è diventato un vicino di casa, con il quale imparare a convivere. Nella nostra testa e forse in quella di tanti c’è però un po’ di confusione! Di chi stiamo parlando? Della lupa capitolina, del lupo cattivo ’mangia nonne’ o del lupo che va tutelato persino dalle parole? Alla formula ’in bocca al lupo’, non rispondiamo più con il crudele ’crepi’, ma con ’viva il lupo’ o con un semplice grazie.
Per conoscere il nuovo abitante delle nostre colline, è bene parlare con chi se ne intende, per questo abbiamo invitato in classe il Nucleo dei Carabinieri forestali di Figline Valdarno: il Brigadiere Sara Babazzi, Christian Morosin e Gaia Grillo. Il lupo italiano o Canis Lupus ha la stazza di un cane snello di media o grossa taglia, il suo mantello è rossiccio nel periodo estivo e grigio in quello invernale, si distingue per le bande nere sulle zampe anteriori; è carnivoro ’generalista e opportunista’, mangia quello che trova: ungulati selvatici, piccoli e medi mammiferi, animali di allevamento e in alcuni casi anche animali domestici. Ha una struttura sociale simile alla nostra, vive in branco, con i genitori e i fi-gli di più generazioni, ma come per noi, sono i genitori a decidere dove andare! I fratelli maggiori aiutano nell’accudimento dei cuccioli, quando non si possono spostare; di solito sono 4-5 individui ma esistono branchi più numerosi; le cucciolate sono di quattro lupetti ogni anno e i giovani adulti hanno di solito due possibilità: attendere di riprendere una posizione dominante o allontanarsi e con un nuovo branco colonizzare un nuovo territorio di circa 120-200 km.
Negli anni ‘70 del secolo scorso, era ormai una specie in via di estinzione: in tutto l’Appennino si contavano solo un centinaio di esemplari. Nel corso degli anni l’abbandono delle campagne, la rinaturalizzazione di vasti territori e una legge a tutela degli habitat hanno favorito l’aumento della popolazione «lupesca».
La situazione attuale della Toscana ci mostra una densità elevata, di oltre 600-700 individui; da zone isolate ha raggiunto colline, pianure, centri abitati, spiagge. Una recente disposizione europea ha modificato la Direttiva Habitat, abbassando il livello di protezione e permettendo il prelievo in natura in modo controllato. Purtroppo paura, poca tolleranza e un acceso dibattito seguono le orme del nostro vicino. Povero lupo o poveri noi?
Partendo dal presupposto che il lupo è un animale piuttosto schivo e non considera l’essere umano come un buon bocconcino, ci è sembrato utile conoscere le norme di comportamento più adeguate, rinforzando la paura che l’animale ha nei confronti dell’uomo, affinché non si abitui alla nostra presenza e tenga sempre un’adeguata distanza dalle aree urbane. Di sicuro non bisogna lasciarsi prendere dal panico e tantomeno scappare. Agitare le braccia, parlare a voce alta, fare rumore con gli oggetti che si hanno a portata di mano, se possibile, mettersi in una posizione elevata per apparire più grande, lo farà allontanare; non bisogna inseguirlo, né avvicinarsi alle tane dei cuccioli, non ululare. Non lanciare mai cibo ai lupi, né lasciare a disposizione cibo di animali domestici, o rifiuti organici all’esterno delle abitazioni, li terrà lontani dai centri abitati. Tenere sempre i cani al guinzaglio e non lasciarli vagare, proteggerà loro e voi. Se il lupo si avvicina troppo o volontariamente, è necessario segnalare questo comportamento anomalo. La Regione Toscana ha istituito la Task force Lupo, un gruppo di lavoro di persone competenti che rispondono al numero telefonico 3666817138 e alla mail lupo@regione.toscana.it, con finalità di ascolto, raccolta di dati e suggerimenti di buone pratiche e di comportamento. Come segnalare? Prima di tutto la segnalazione deve essere veritiera e verificata, vanno comunicate le coordinate geografiche, il numero di esemplari avvistati e il loro comportamento, con eventuali foto o video. Buona segnalazione a tutti!
La pagina è stata realizzata dalla classe 1 C della scuola Dante Alighieri di Incisa. Ecco i nomi dei giovanissimi giornalisti: Becattini Flavio, Bellini Loris, Caldini Gabriele, Catastini Emma, Crocchini Giulio, De Gregoris Aurora, Fantoni Sara, Kim Hynseok, Lei Andrea, Lini Kerim, Marchini Diletta Maria, Megera Lorenzo, Mele Matteo, Negri Vanessa, Toloni Nathan, Valoriani Matilde. Docenti tutor: Assunta De Ponte e Nicolina Prota. Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Rignano-Incisa: Ing. Antonio Restaino. I disegni sono stati realizzati da Matilde Valoriani.