ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado L. Valli di Narni Scalo (TR) - 3C

Siamo noi il centro d’Italia! Narni lo rivendica con orgoglio

L’esatta ubicazione è stata individuata dallo studioso Giuseppe Angeletti nel marzo del 2006

Dove si trova il Centro d’Italia? Molte cittadine rivendicano di essere il centro geografico d’Italia; Rieti, Monteluco, Foligno, Orvieto e Narni. Negli ultimi anni tanti geografi si sono scontrati sulla questione ed i calcoli esatti, considerando anche le isole maggiori d’Italia, ci riportano invece a Roma Capitale. E’ a Roma, in via Marcio Rutilio di Torre Spaccata il centro geografico d’Italia nazionale! Ma in realtà il vero centro geografico dell’Italia peninsulare si trova a Narni (escludendo le due isole maggiori). L’esatta ubicazione è stata individuata dallo studioso Giuseppe Angeletti nel marzo del 2006, coinvolgendo l’Istituto Geografico Militare di Firenze. La zona è stata individuata vicino al percorso dell’acquedotto romano della Formina, nei pressi di ponte Cardona a Narni in località “Casa Erbabigia” (Latitudine NORD 42° 30’ 15,5′′ Longitudine EST 12° 34’ 21,5′′).

La Proloco di Narni scelse e fissò in questo luogo un cippo con rilievo a spirale terminante con un elemento in acciaio che permette ancora oggi al visitatore di vedere e toccare materialmente questo punto geografico ideale. Per noi narnesi, toccare questa roccia porta davvero fortuna! Per raggiungere il Centro d’Italia si deve percorrere un incantevole sentiero immerso nel verde, contornato da lecci e querce secolari, qui si trova anche uno dei ponti romani più suggestivi della città di Narni, Ponte Cardona, un’opera di oltre 2000 anni! Questo è l’ultimo dei quattro ponti dell’acquedotto romano della Formina, che ha portato l’acqua alla città di Narni fino al 1924. Il ponte, lungo circa 19 metri, si presenta con il suo arco a tutto sesto che emerge nel groviglio della vegetazione spontanea del Fosso dei Collari, nella maggior parte dell’anno è asciutto ma capace di notevole portata in periodi di piogge. Il sentiero è percorso sia dai turisti che dai pellegrini, qui si snodano tanti sentieri e tante sono le leggende legate a questo luogo, alla storia religiosa della città di Narni e del suo Patrono San Giovenale. Nonostante altre città rivendicano ancora questo primato, crediamo che Narni, la città che amiamo e viviamo, sia il vero cuore d’Italia! Ma Narni ha un altra particolarità: «è un paese dove le strade si chiamano via De Filippo, viale Masina, largo Magnani», lo racconta Giuliano Montaldo parlando di Narni, come «di città che il cinema lo porta scritto nelle strade, e che – prima amministrazione ad aver investito nel restauro delle pellicole come opere d’arte da sottrarre al consumo del tempo – accoglie, da 10 edizioni, Le vie del cinema , il Festival del cinema restaurato».

 

All’antico ponte detto “Ponte Cardona” è legata una leggenda ancora oggi popolarmente molto sentita. La storia racconta di un vecchio frate che scendeva tutti i giorni dall’Eremo di Sant’Urbano per raggiungere la città di Narni per la questua.

Ogni giorno, il giovane Giovenale che abitava nei pressi di Ponte Cardona, se vedeva che il frate non aveva ricevuto niente, gli offriva sempre qualcosa da mangiare e da bere. Un giorno Giovenale intuì che il vecchio era morto, poiché al suo posto passò un frate più giovane. Proprio quella notte il frate apparve in sogno a Giovenale e gli parlò di un grandissimo tesoro “Mille e più monete d’argento del tempo di Marco Cocceio Nerva, l’imperatore nato a Narni, oggetti d’oro e pietre preziose in numero tale da diventare ricchi come tutti i nobili del contado messi insieme”. Giovenale andò nel punto indicatogli, cominciò a scavare e quando riuscì a trovare qualcosa, la natura si scagliò contro la sua avidità; un violento acquazzone fece scappare tutti gli animali e straripare il torrente, mettendo così in pericolo la sua vita.

Capì la lezione e trovare il tesoro significò per lui la condivisione della ricchezza con le persone bisognose. Scavò di nuovo, trovò il tesoro e lo condivise con gli altri per migliorare la città e la condizione degli uomini che la abitavano. Molti narnesi sostengono invece che quel tesoro non sia mai stato ritrovato… e che possa essere ancora nascosto nell’esatto centro geografico d’Italia!

 

Ecco i nomi dei giovani giornalisti della III C della scuola secondaria di primo grado Luigi Valli di Narni Scalo: Lucia Annunziata, Elena Barbarossa, Emilienne Barbarossa, Alessandro Benedetti, Alexandra Lavinia Berinde, Caterina Castellani, Filippo Cerasoli, Leonardo De Rosa, Arianna Jaikid, Hamza Kuch, Pietro Lanari, Veronica Lastella, Mattia Marcelli, Angelica Marchegiani, Angelo Mario Marchegiani, Lorenzo Massinelli, Mattia Meloni, Nicolò Poggi, Greta Proietti, Emanuele Stella, Martina Tortorella. Dirigente Scolastico: Dott.ssa Sandra Catozzi.

Docente tutor: Alessandra Mercuri. Altri docenti: Claudia Quondam Angelo e Antonia Annemarie Brandmeier.

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