Intelligenza Artificiale, tutti la usano Ma pochi sanno di cosa si tratta
Luci e ombre su uno strumento che affascina ma va usato con cautela. Ecco il nostro sondaggio

Le nostre professoresse ci hanno iscritto ad un concorso di giornalismo, che hanno fatto fare per tanti anni ad altre classi. La Nazione ci proponeva tanti temi diversi e noi, dopo averne parlato a lungo in classe, abbiamo scelto quello sull’Intelligenza Artificiale. Ci siamo divisi in diversi gruppi da 3-4 e ognuno ha affrontato l’argomento da aspetti diversi, cercando informazioni su internet e rielaborandole in brevi testi, ad esempio: raccontare la storia dell’A.I, parlare di come la usiamo oggi, oppure capire quali lavori sono già cambiati e quali cambieranno. Poi abbiamo fatto un dibattito in classe per mettere insieme tutte le informazioni e ragionare su cosa ci affascina e cosa ci fa paura dell’A.I.
Durante il dibattito è venuta fuori l’idea: perché non facciamo un sondaggio in tutte le classi del nostro Istituto, per vedere come usano l’A.I. i ragazzi come noi? Il sondaggio era anonimo infatti i prof ci hanno lasciato 10 minuti da soli nelle classi con gli alunni, ma anche se era anonimo ci siamo accorti che alcuni non ci hanno risposto sinceramente e altri non hanno voluto rispondere, i più sinceri sono stati i nostri compagni delle classi prime.
Anche per le materie il numero non è esatto perché alcuni alunni non ci hanno voluto dire per quali materie usano l’intelligenza artificiale. Infine dobbiamo dire che gli alunni non erano tutti presenti al momento del sondaggio, quindi i dati non sono perfettamente corretti. Sono stati intervistati 313 ragazzi, 252 hanno detto di usare l’intelligenza artificiale, 193 per fare i compiti. Le materie per cui viene più usata sono italiano (115), matematica (123), inglese (165) e francese (147). Il programma di A.I. più usato è risultato Chatgpt, ma anche Copilota, Deept che è un traduttore per le lingue, Risolvi espressioni, Gemini, Photomath che è una fotocamera calcolatrice, Analisi grammaticale online.it, Pizzagpt che è un’app italiana che funziona come chatgpt, Suno che serve per comporre musica. Alcuni alunni hanno detto Siri e Alexa, assistenti vocali che si basano sull’A.I. per controllare gli elettrodomestici a distanza. Non tutti hanno chiarezza su cosa sia davvero l’Intelligenza artificiale, infatti molti hanno risposto di usare Google ma non è A.I, è un motore di ricerca; oppure ci hanno detto dei nomi su cui non abbiamo trovato informazioni. In classe siamo giunti alla conclusione che l’A.I., nonostante possa fare tante belle cose, sia più pericolosa che utile per i ragazzi giovani come noi; ormai la usiamo per ogni cosa anche per quelle che si possono fare benissimo senza. La maggior parte dei ragazzi la usa per fare i compiti. Ma non ha senso farsi fare i compiti dall’A.I., perché vuol dire che non si ha proprio intenzione di capire quell’argomento o ci si scoraggia subito se qualcosa non è chiaro. Il rischio è quello di non affrontare mai le proprie difficoltà. Per gli adulti la paura più grande è quella che l’A.I. impari a pensare meglio di noi e prenda il controllo del mondo.
L’AI è una disciplina dell’informatica che si occupa di creare macchine in grado di imitare le capacità cognitive umane, come risolvere problemi e compiere azioni tipiche della mente umana.
Il progresso tecnologico ha permesso lo sviluppo di algoritmi avanzati che consentono alle macchine di mostrare attività intelligenti in specifici ambiti applicativi.
Quando sentiamo parlare di Intelligenza Artificiale pensiamo a una disciplina scientifica che appartiene al futuro, eppure l’A.I. è nata molti anni fa, quando la tecnologia non era così attuale come oggi, ed esattamente nel 1956 dalle ricerche di Alan Turing.
Ci siamo chiesti come sarà il futuro con l’Intelligenza Artificiale e dalle nostre ricerche è emerso che gli ambiti più interessati da questi cambiamenti potrebbero essere: la sicurezza, lo sviluppo di nuove apparecchiature robotiche per l’industria, la ricerca, la sanità e l’assistenza sanitaria, ma contribuirà anche a migliorare la sostenibilità di molti lavori, grazie a lei nasceranno nuovi mercati e nuovi consumatori, sarà fonte di ispirazione per gli artisti e potrebbe renderci più intelligenti.
Dipende tutto che come decideremo di usarla, questa la vera sfida.
Scuola Secondaria di Primo Grado «Arnolfo di Cambio» di Colle Val d’Elsa, plesso di Colle di Val d’Elsa.
Classe 1K: Amelie Barzaghi, Daniel Bruni, Tommaso Cambi, Salvatore Ceglia, Anna Ioana Danilov, Viola Fellini, Thomas Foderi, Dea Hoxha, Noemi Isufi, Cristina Kalluparayl, Klei Kasemi, Lavinia Lenzi, Alessandro Licari, Giulia Licari, Leonardo Lucii, Alice Malandrini, Giada Pandolfino, Rita Petrolo, Davide Riotto, Niccolò Senesi, Viola Senesi, Bernardo Viviani.
Docente tutor: Manola Terzani-Maria Stanco Dirigente scolastico: Monica Martinucci