Gli adolescenti di fronte all’IA C’è alleanza o solo rischi?
Cambia il modo di apprendere e socializzare, ma pone anche nuove sfide educative
L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della vita quotidiana degli adolescenti. Da assistenti virtuali a social media, da strumenti educativi a chatbot avanzati, l’IA plasma il modo in cui i giovani imparano, comunicano e si relazionano con il mondo. Ma quali sono le reali conseguenze di questa rivoluzione tecnologica? Uno degli ambiti più trasformati è l’istruzione.
Strumenti basati sull’IA, come piattaforme di tutoring e generatori di testi, stanno rendendo l’apprendimento più accessibile. Tuttavia, c’è il rischio che i ragazzi diventino troppo dipendenti da questi strumenti, perdendo capacità di analisi critica. La possibilità di ottenere risposte rapide senza sforzo può ridurre la capacità di problem solving e di ragionamento autonomo.
La comunicazione digitale è un altro aspetto cruciale. Gli algoritmi dei social media regolano ciò che i giovani vedono, influenzando il loro modo di pensare e interagire.
La personalizzazione dei contenuti può favorire la scoperta di nuovi interessi, ma può anche rinchiuderli in bolle informative, limitando il confronto con idee diverse.
Inoltre, l’IA è alla base di chatbot e assistenti virtuali sempre più sofisticati, con cui alcuni adolescenti sviluppano una sorta di “amicizia artificiale”, talvolta preferendoli alle relazioni reali.
Anche il tempo libero è segnato dall’IA. I videogiochi utilizzano sistemi avanzati per creare esperienze personalizzate, rendendoli più coinvolgenti, ma aumentando anche il rischio di dipendenza. Le piattaforme di streaming, grazie agli algoritmi, suggeriscono contenuti basati sulle preferenze personali, influenzando i gusti e riducendo la curiosità di esplorare nuovi generi.
Un altro tema rilevante è la diffusione di deepfake e contenuti generati dall’IA. Gli adolescenti, spesso poco consapevoli delle implicazioni etiche e dei pericoli della disinformazione, possono diventare vittime di manipolazioni digitali.
La capacità di distinguere il reale dal falso diventa quindi una competenza essenziale da sviluppare.
La sfida più grande, tuttavia, riguarda la privacy. Molti strumenti di IA raccolgono enormi quantità di dati personali, spesso senza che gli utenti ne siano pienamente con-sapevoli. La protezione delle informazioni sensibili è fondamentale, soprattutto per i più giovani, che possono essere esposti a rischi come il furto di dati o il tracciamento online.
L’IA è dunque un’opportunità straordinaria, ma anche una sfida complessa. Gli adolescenti devono essere educati a un uso consapevole, che li aiuti a sfruttarne i vantaggi senza diventarne dipendenti o subirne gli effetti negativi.
La scuola e la famiglia hanno un ruolo cruciale in questo percorso, promuovendo un equilibrio tra tecnologia, pensiero critico e interazioni reali. Solo così l’IA potrà diventare un vero alleato per il futuro delle nuove generazioni.
Ben 2 adolescenti italiani su 3 ammettono di aver fatto uso di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale “generativa”, ossia quella in grado di creare online contenuti di ogni tipo, partendo da semplici input da parte dell’utente. Le nuove generazioni si dimostrano sempre più avvezze a far lavorare la tecnologia al posto loro, accorciando i tempi di produzione di compiti, riassunti, ricerche, testi scritti; oppure per mettere alla prova l’algoritmo con le trovate più strane e più virali per le piattaforme social. Solo il 35%, invece, se ne tiene ancora a debita distanza. Ma forse è solo questione di tempo: se una manciata di anni fa l’IA era un argomento da specialisti, oggi il 97% degli adolescenti afferma di averne come minimo sentito parlare. Sebbene l’IA sia diventata un argomento di massa solo in tempi recenti, è sotto i nostri polpastrelli da tanto tempo, essendo alla base degli algoritmi che governano i social network. L’IA ci permette di modificare foto, svolgere compiti scolastici, chattare con avatar di personaggi famosi, artisti e cantanti, o immergerci in mondi immaginari.
Per alcuni diventa persino un modo per fare amicizie anche se solo online. Crediamo sia importante regolamentarne l’uso per i minori di 15 anni, perché spesso noi adolescenti non abbiamo ancora la piena consapevolezza di ciò che utilizziamo e rischiamo di essere influenzati o manipolati. Fortunatamente è stato istituito il Safer Internet Day cioè la giornata mondiale per la sicurezza in Rete.
La redazione in classe.
Ecco i nomi dei protagonisti. Classe 2A Isa 10 – Scuola Poggi Lerici: Adib Khalil, Allori Michel, Aziz Aya, Calascibetta Leonardo, Carderopoli Melissa, Cima Matteo, D’Agostino Giacomo, D’Ugo Damiano, De Cicco Miriana, De Mori Tommaso, Giusto Axel, Guerrera Pietro Michael, Kaur Ravneet, Mannoni Filippo, Murphy Letizia Lorraine, Ndoci Samuel, Petacco Tiziano, Preci Emma, Rahaman Sabiha, Ricco Caterina, Rolla Daniele, Salvetti Leonardo, Sampiero Ty, Seremedi Migliorini Azzurra, Taddei Enrico Riccardo. Dirigente scolastico: dott.ssa Capozzo Rossella. Tutor: prof.ssa Boggi Lorenza.