ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Petrarca di Castiglione d'Orcia (SI) - 3A

Ricordare rende liberi, essere giusti felici! La Memoria, futuro dei giovani

A Castiglion d’ Orcia la Stanza della Memoria «Giorgio Formichi» in eredità ai giovani

Maurizio Formichi ci ha atteso seduto dietro la scrivania sommersa di libri sulla Resistenza: siamo nella stanza della Memoria di Castiglione d’ Orcia, pieno centro storico. L’affaccio della sede è su piazza della Vecchietta, la stanza è colma di vecchi articoli appesi alle pareti e la foto di Giorgio Formichi, fondatore, a cui nell’ottobre 2023 è stato intitolato questo luogo.

Maurizio Formichi in paese è conosciuto da tutti, per la sua partecipazione attiva alla vita della comunità castiglionese, ma soprattutto per il suo impegno, tramandato dal padre, di continuare a diffondere i valori dell’antifascismo ai giovani. Noi l’abbiamo intervistato non solo perché curatore diretto della Stanza della Memoria, ma anche in qualità di presidente A.N.P.I. di Castiglion d’Orcia.

Come e quando è nato il progetto relativo alla fondazione della Stanza della Memoria? «Questo progetto è nato il 25 aprile 2008, grazie a Giorgio Formichi, partigiano in Piemonte, il quale voleva ardentemente che la memoria della storia anti-fascista fosse tramandata alle future generazioni di questi luoghi».

Quali sono i motivi principali che vi hanno portato ad aprirla? «Il nostro pensiero va ai giovani.

Come partigiano e presidente dell’Anpi di Castiglione d’Orcia il mio e nostro desiderio è stato quello di avere un locale per poter ricordare ai giovani tutti i nostri sacrifici e i nostri compagni caduti per una giusta causa. Riconquistare la pace e la libertà per il popolo italiano e per il mondo intero. Giovani, ricordatevi che la giustizia, la pace e la libertà sono il bene più grande che il popolo può avere.

Conservate la libertà e questa costituzione che i vostri nonni con tanti sacrifici qui hanno consegnato». Con queste parole pronunciate da Giorgio Formichi nel giorno dell’inaugurazione Maurizio Formichi risponde in maniera commossa.

Come viene sostenuta? «Lo spazio fisico è stato dato in concessione gratuita dall’amministrazione comunale, mentre l’A.N.P.I. si sostiene con piccoli contributi, cene di auto-finanziamento e con quote dei tesserati A.N.P.I. Il 25 luglio si organizza la ’pastasciutta antifascista’, in memoria di papà Cervi, che offrì della pasta al burro alla comunità di Campegine, dopo l’arresto di Mussolini».

Quante volte viene visitata all’anno? È luogo di interesse turistico? «Sia il 25 aprile che il 27 gennaio e ogni qual volta ci viene richiesto.

Lo scorso anno è stato ospitato Adelmo Cervi per la ricorrenza del 23 aprile al Vivo e il 22 giugno è ritornato per la consegna delle Costituzioni ai diciottenni nel giorno della Liberazione del comune. I turisti spesso si fermano e lasciano testimonianze sul quaderno presente sullo scrittoio. Inoltre dalla targa esposta esternamente si può conoscere la storia della Stanza con la scansione del QR-Code».

 

Da Castiglion d’Orcia, passando per il Vivo e Campiglia, gli studenti di 2^ e 3^ media hanno raccolto le testimonianze dei sopravvissuti alla 2^ guerra mondiale. I testimoni negli anni tra il ‘43 e il ‘44 erano tutti adolescenti. Le loro storie sono accomunate da un unico argomento: la fame. I bisnonni hanno narrato che spesso era vietato accendere il fuoco perché i tedeschi avrebbero visto il fumo. «Si mangiava quando si poteva mangiare, si digiunava, si campava un po’ alla meglio, come Dio ha voluto», hanno spiegato alcune anziane signore. Tra bisnonni e amici, tutti raccontano che in Val d’Orcia e sull’ Amiata si nascondevano molti partigiani.

Alcuni dei nostri testimoni narrano che “i partigiani erano andati a nascondersi nella Faggeta, mentre un mio cugino l’hanno trovato e a Firenze l’hanno fucilato altri partigiani erano nascosti nella nostra stalla di famiglia e meno male che sono andati via all’alba, perché al mattino sono arrivati i tedeschi e ci avrebbero uccisi tutti». Un signore del Vivo invece racconta »Io ero giovane, ma ho fatto la mia parte. Ho salvato alcuni ragazzi: Mero, Ori, Urbano, Livio di cui non ho mai fatto i nomi fino ad oggi. Li ho salvati dalle guardie fasciste, perché erano ricercati, indicando alle guardie la strada sbagliata per il luogo che cercavano, perché io sapevo dove si nascondevano e li avrebbero trovati e uccisi». Ed una signora ci aiuta a ricostruire la storia dichiarando che «i soldati Alleati spesso stupravano le donne e che erano molto violenti, degli animali». «La guerra è stata un guaio per tanti, tanti giovani».

 

3^A scuola ’Petrarca’ Castiglione d’Orcia: Ballerini Antoine Battistini Alice Chagour Moomen Cingottini Alessia Cosimi Kevin De Giorgis Nicholas Michele Franchetti Amelia Gasmi Salma Giomarelli Ewa Gousse Hiba Haj Ayed Adam Magini Michelangelo Moretti Flavia Ortega Perez Zyon Pacchierini Irene Pasquini Gabriele Pecci Nora Pieraccini Brando Pierguidi Giulio Vagaggini Daria Veza Luljeta Docente tutor: Paola De Grazia Dirigente scolastico: Maria Grazia Vitale 

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