ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Arrighetto da Settimello di Calenzano (FI) - 2F

Rapper e influenza sulla generazione «Z» Sono artisti buoni oppure cattivi?

Un viaggio dentro la musica rap e tra gli effetti che questo genere ha sui giovani

La generazione Z è quella nata a cavallo del nuovo secolo si stima che si aggiri intorno al 15% della popolazione italiana. Segue un nuovo tipo di musica: il rap, termine che deriva dall’acronimo inglese «rythm and poetry», con il significato di conversazione o discussione informale. Quindi è una musica che si basa su un ritmo molto ben scandito e testi semplici. Come può essere l’influenza della musica rap e dei rapper sulla generazione Z? Secondo noi l’influenza dei rapper su questa generazione può essere sia negativa che positiva. Negativa perché i testi delle canzoni possono influenzare i giovani, favorendo comportamenti anche violenti, l’uso di droghe o di un linguaggio volgare per i messaggi o per il contenuto. I giovani, però, possono essere influenzati anche positivamente perché i rapper con la loro voce esprimono tanti argomenti interessanti come la lotta al razzismo e alle disuguaglianze sociali nonché la voglia di combattere per i cambiamenti della società. I rapper e la loro musica e soprattutto i modelli di comportamento che propongono sono quindi buoni o cattivi? É difficile fornire una risposta a senso unico, forse sono solo lo specchio della nostra società attuale e di una realtà cruda, quindi, probabilmente, non sono né buoni né cattivi. In classe abbiamo analizzato due te-sti di due rapper famosi: «Quindici piani» di Sfera e «Calcolatrici» di Geolier. Sfera racconta la storia di un ragazzo, forse proprio se stesso, costretto a spacciare droga e spesso ad andare contro la legge per questioni economiche, ma che, dopo un po’ di tempo, insieme alla musica, riesce ad uscire da quel brutto giro.

Con la sua canzone il cantante fa una forte denuncia delle differenze sociali, sottolineando la sofferenza di ragazzi nati in quartieri molto poveri e la nostalgia legata ai suoi amici, considerati fratelli, che al contrario di lui, non ce l’hanno fatta. Secondo la nostra opinione, dal testo è solo possibile trarre influenza positiva, se ascoltato attentamente. In «Calcolatrici» Geolier racconta la sua autobiografia: nato e vissuto a Secondigliano, dove la maggior parte di adulti e ragazzi lavora per la camorra e si guadagna da vivere spacciando droga, aveva due possibilità: o andarsene o spacciare. Geolier, grazie alla sua musica, è riuscito a cambiare vita e denuncia il fatto che tanti suoi amici sono costretti a spacciare anche per volere dei genitori, che preferiscono essere conniventi con la camorra piuttosto che denunciare. Questo testo, secondo noi, è negativo perché potrebbe istigare alla violenza sulle donne, all’uso di droghe e di armi, in quanto utilizza parole e frasi moto forti non adatte ad un pubblico formato soprattutto da minorenni.

 

Abbiamo incontrato il rapper SoloC, che ringraziamo per la disponibilità, e gli abbiamo fatto alcune domande sulla sua musica, sulle sue fonti di ispirazione e su cosa intenda comunicare ai più giovani con le sue creazioni. Ecco quanto ci ha raccontato.

Che cosa ti ha spinto a diventare un rapper? «Innanzitutto la mia situazione: non avevo niente e volevo esprimere il mio talento con la musica».

Sei stato ispirato da qualcosa? «Sono stato influenzato principalmente dalla musica techno».

Che cosa vuoi comunicare con la tua musica? «Con la mia musica vorrei esprimere un modo di vivere bello: senza droghe, violenza, cattiverie…» Ti ritieni buono o cattivo? «Mi ritengo abbastanza buono di carattere, mentre molti altri rapper si ritengono cattivi per omologarsi con la massa» Da cosa prendi ispirazione per le tue canzoni? «Le mie canzoni sono ispirate soprattutto da alcuni momenti della mia vita in cui ho sofferto molto e da cosa ho dovuto affrontare per arrivare ai miei obiettivi di vita. Purtroppo non ho avuto dei genitori che mi hanno dato affetto e ho affrontato sempre tutto da solo».

Anche SoloC, quindi, ha avuto un’infanzia ed un’adolescenza non facili, non ha avuto il supporto dei genitori e, pertanto la sua musica esprime rabbia e dolore, ma anche la voglia di vivere, di lottare per ottenere un mondo libero dalla violenza e dalla droga: proprio quello che chiedono i ragazzi e le ragazze della generazione Z.

 

Ecco i Cronisti in classe della classe 2 F della Scuola secondaria di primo grado Arrighetto da Settimello Calenzano: Cosimo Baldini, Gabriel Bettarini, Damiano Bini, Francesco Calzolari, Viola Carlesi, Emanuele Ceccherelli, Vieri Coscia, Damiano Giannini, Nathan Girotto, Diego Gori, Gaia Grande, Caterina Guidarelli, Clotilde Menetti, Eleonora Neri, Livia Pagliarulo, Emma Presta, Sofia Rinaldi, Elena Ritondale, Ruben Testaguzzi, Ginevra Tidda, Tommaso Valoriani, Luigi Zheng Docente tutor: Maria Grazia Biagiotti Dirigente Scolastico: Cinzia Boschetto

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