ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Carducci G. di Santa Maria a Monte (PI) - 2D

La Nazione: 165 anni di storia Informazione e impegno

Dalla prima versione a stampa alla piattaforma on line con i principali eventi di questi secoli

La Nazione nasce la notte del 13 Luglio 1859 per volere di Bettino Ricasoli, come giornale politico per portare avanti la causa italiana di «Indipendenza, Unità e Libertà», dopo l’Armistizio di Villafranca.

Grazie all’impegno di giornalisti e grafici, è ufficiale dal 19 luglio con un’uscita quotidiana e un’ampia distribuzione. Dal 1869 il direttore Civinini le dà una nuova veste grafica e accoglie anche articoli e racconti a puntate di scrittori italiani e stranieri. La Nazione ha mantenuto la sede a Firenze anche dopo il 1871, nonostante lo spostamento della capitale d’Italia a Roma, e dal 1966 si trova in via Paolieri.

Nel tempo ha recepito innovazioni come la «linotype» per accelerare la composizione delle pagine e ha dato ampio spazio alla cronaca locale, a sport, moda e spettacolo, diventando il quotidiano che conosciamo oggi. Molti aspetti politici, economici e culturali della Toscana e dell’Italia risorgimentale sono vivi nelle pagine della Nazione consultabili nell’Archivio Storico digitale della Regione Toscana.

Il quotidiano del 17 marzo 1861 celebra la nascita del regno d’Italia con capitale Torino, mentre il 19 novembre 1865 si apre con il discorso tenuto il giorno precedente da Vittorio Emanuele II in occasione della prima seduta del Parlamento a Firenze, dopo lo spostamento in Toscana della capitale.

Del 21 settembre 1870 è la notizia della breccia di Porta Pia, quando i soldati italiani entrano in Roma che diviene parte dello Stato italiano e sua capitale nell’anno successivo. Il 24 maggio 1873 annuncia la morte di Alessandro Manzoni, letterato insigne, senatore del regno e «cittadino ardente dell’Indipendenza e della libertà d’Italia». Nel tempo, oltre ai fatti di cronaca La Nazione celebra anche altri anniversari.

Il 17 febbraio 1907, ad esempio, comunica la morte di Giosué Carducci, al quale è intitolata la scuola di Santa Maria a Monte e dedica al poeta la prima pagina con un pensiero di Giovanni Pascoli, suo allievo. Il 2024 è pieno di eventi: 75 anni dalla fondazione della Nato, 35 anni dalla caduta del muro di Berlino,150 dalla nascita di Guglielmo Marconi, inventore della radio, 80 anni dalla Liberazione. Il 29 novembre, La Nazione ricorderà sicuramente la morte di Giacomo Puccini, di cui nel 1910 aveva menzionato la prima de La fanciulla del West al Metropolitan di New York.

Oggi La Nazione è sia analogica sia digitale, con un sito internet e moderne opportunità di fruizione, ma leggere un giornale di carta rispetto a un articolo su internet suscita ancora emozioni e allena anche il cervello.

 

Siamo sulle colline del Chianti in Toscana, ospiti nella tenuta del barone Ricasoli, fondatore de La Nazione.

È soddisfatto del suo quotidiano? «Sono molto orgoglioso di aver promosso questa iniziativa editoriale per informare i nostri connazionali degli avvenimenti politici del Risorgimento» Il percorso di unificazione è stato più lungo del previsto! «Certamente, ma inarrestabile: prima la Lombardia, poi il centro e il Sud nel 1860-61 con i Plebisciti riportati nelle cronache di Collodi e con l’impresa dei Mille annotata dall’inviato Dumas. L’Italia, come diceva D’Azeglio, era quasi fatta ma dovevano essere fatti gli Italiani. Nel 1866 fu annesso il Veneto e nel ‘70 Roma. Solo con la Prima guerra mondiale si aggiunsero il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia».

Sa che sono 80 anni dalla Liberazione? «Ovviamente, “il popolo di Firenze insorto e libero salutò i valorosi Alleati, l’11 agosto’. Mi documento sul mio quotidiano del quale apprezzo le innovazioni, migliorato e potenziato anche con internet e altri media. La fruizione delle notizie è in tempo reale. Cari ragazzi, vi ringrazio per i vostri francobolli commemorativi, che spero possano essere emessi». Grazie a lei Barone e a La Nazione che con il concorso Cronisti in classe ha fatto entrare nelle nostre case questo prestigioso quotidiano.

 

Classe 2^ D scuola Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Giosuè Carducci di Santa Maria a Monte: Lorenzo Belcari, Agnese Bindoni, Dario Cagiano, Noemi Camarlinghi, Gabriele Cattin, Nicolò Cavallini, Gabriele De Pace, Sergio Fois, Riccardo Giannotti, Gabriele Giratoio, Jurgen Hoti, Emma Malloggi, Mathias Menichini, Gabriele Morelli, Sara Nencetti, Lorenzo Russolillo, Simona Scardilli, Luca Schiavone, Mattia Tirrito, Francesco Torino. Professoresse tutor Chiara Comastri e Katy Casotti. Dirigente scolastico Alessandro Imperatrice. 

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