Vitis: vis et vita. Le nostre vigne Territorio, conoscerlo e valorizzarlo
Intorno alla nostra scuola ce ne sono tante: ordinate e monocromatiche caratterizzano il paesaggio
Intorno alla nostra scuola ce ne sono tante: imponenti, ordinate e monocromatiche caratterizzano il paesaggio, rendendolo oggetto di ammirazione per i molti turisti. Sono le viti. Nel corso del primo quadrimestre noi alunni delle classi 2^ A e 2^ B abbiamo svolto, sotto la supervisione del professor Alessandro Fantozzi, un’attività di approfondimento riguardante questa straordinaria creazione della natura, che ha affrontato sia aspetti botanici che storici e letterari.
La vitis vinifera, anche detta vite europea, è attestata in Europa dalla fine del terzo millennio avanti Cristo e le testimonianze della sua presenza in Italia risalgono al X secolo avanti Cristo. E da tempo immemorabile sia la pianta che i suoi frutti ed i prodotti derivati dalla loro lavorazione sono considerati simboli di vita. Non a caso le antiche civiltà greca ed etrusca hanno decorato con pampini, grappoli, crateri traboccanti vino e scene di simposio le pareti delle camere sepolcrali e le ceramiche attiche da banchetto.
Queste informazioni ci hanno introdotto al cuore del progetto, ossia acquisire le conoscenze botaniche fondamentali sulla vite: la suddivisione delle radici in avventizie e fittonanti, il fusto, le foglie. A seguire le modalità di coltivazione, dalla messa a dimora delle barbate (questo è il nome delle baby-viti) alle tecniche di innesto.
Abbiamo approfondito questi ultimi aspetti anche grazie alla visita all’azienda agricola Badia di Morrona, la cantina di Terricciola in cui i frutti della vite vengono lavorati e trasformati in vino. L’azienda, fondata nel 1089 da Ugo dei Cadolingi, fu gestita da vari ordini monastici ed infine acquistata nel 1939 dalla famiglia Gaslini Alberti. I locali della cantina ospitano enormi contenitori d’acciaio per la produzione di vino rosso, il fiore all’occhiello dell’azienda.
Questa produzione matura in botti di legno chiamate barriques ed è conservata in enormi tini, contenitori in cemento invetriato. Il rivestimento interno con una sottilissima pellicola di vetro serve ad evitare che per traspirazione il vino sia contaminato da agenti esterni e si rovini. La cantina produce anche vini bianchi e rosati da vitigni lavorati secondo processi identici a quelli utilizzati per i neri. Dopo tante informazioni ricevute, finalmente è arrivato il nostro momento di gloria: il mitico Caffè Scienze! Nella mattinata di sabato 27 gennaio, sempre supportati dal professor Fantozzi, ci siamo trasformati in mini divulgatori del sapere. Vestendo i panni di esperti in viticoltura abbiamo accolto a scuola la cittadinanza di Terricciola illustrando le conoscenze che abbiamo acquisito mediante attività didattiche dinamiche e coinvolgenti. Abbiamo imparato divertendoci. Allora abbiamo realmente compreso quanto sia impegnativo farsi divulgatori di cultura e quanto l’insegnamento sia una professione complessa. Perciò tutta la nostra solidarietà ai nostri prof.
E adesso…. le domande le facciamo noi. Al professor Alessandro Fantozzi, docente di matematica e scienze alla Secondaria di Terricciola e coordinatore del Caffè Scienze.
Perché ha scelto il tema della vite? «La coltivazione della vite è una mia passione personale, è una coltura strettamente legata al nostro territorio tanto che Terricciola è conosciuta come ’Città del vino’ ed ha un fascino particolare perchè si presta ad essere indagata da tanti punti di vista: storico, letterario, artistico, religioso oltre che botanico. Ottimo argomento per sviluppare percorsi di didattica».
Quali obiettivi si è posto? «Mi piaceva l’idea che per un giorno gli insegnanti foste voi, che vi cimentaste nel difficile compito di divulgare la conoscenza a persone diverse per età , preparazione culturale e interessi personali, e che percepiste la scuola come centro di sapere e di divulgazione rivolto a tutti. Avete scoperto e fatto scoprire lo scrigno di conoscenza che si nasconde dietro argomenti ritenuti semplici e scontati, come la vite appunto».
Ritiene di averli raggiunti? «Credo di sì. Alla fine voi eravate soddisfatti e molti si sono complimentati».
Perché ha organizzato il Caffè Scienza? «Il Caffè Scienza è un progetto storico della scuola di Terricciola, l’ho ereditato dai colleghi e l’ho subito ritenuto una buona pratica didattica, da valorizzare e promuovere».
Classe 2^ B scuola Secondaria di primo grado Alessandro da Morrona di Terricciola, Istituto comprensivo Sandro Pertini di Capannoli: Tommaso Baldini Orlandini, Diego Bianchi, Francesco Boccardo, Dante Bruchi, Tommaso Cocchiola, Anna Crecchi, Nicholas Fais, Eleonora Falleni, Morgana Flammia, Giacomo Guidarelli, Filippo Magni, Francesco Maioli, Chiara Martellini, Carlo Presi, Alessio Rocchi, Andrea Maria Sardelli, Alessandro Vallini. Professoressa tutor Katy Giacomelli Dirigente scolastica Serena Balatresi.