ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria G. Carducci di Santa Croce sull'Arno (PI) - 5A

Riscaldamento globale? Piantala Mille miliardi di alberi, meno Co2

Abbiamo parlato con il professor Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, scienziato di fama mondiale

Il riscaldamento globale è, oggi, la più grande emergenza mondiale. Negli ultimi anni ci sono stati molti eventi atmosferici estremi.

Gli effetti più disastrosi sono lo scioglimento dei ghiacciai, che origina l’innalzamento dei mari, mettendo in pericolo molte isole e zone che potrebbero essere sommerse, alluvioni, come quella in Toscana a novembre, che ha provocato allagamenti e tantissimi danni, siccità, che fa diminuire drasticamente la vegetazione e i terreni coltivabili e incendi, che causano l’estinzione di specie animali e vegetali.

Il riscaldamento globale è generato dall’inquinamento causato dall’uso di combustibili fossili che, per produrre energia, emettono gas serra, il più dannoso dei quali è la CO2.

Questi gas formano una barriera che fa entrare il calore del sole ma non lo fa uscire, il cosiddetto effetto serra. Inevitabile conseguenza è un costante aumento della temperatura. Abbiamo parlato con il professor Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, scienziato di prestigio mondiale.

Esiste un rimedio naturale? «Certo che esiste, è piantare molti alberi, almeno 1.000 miliardi di alberi, sembra un numero straordinario, ma dovete pensare che negli ultimi due secoli ne abbiamo tagliati 2.000 miliardi. Quindi, si tratta semplicemente di rimetterne la metà di quelli tagliati. Non sarebbe una soluzione definitiva, però guadagneremmo tanto tempo».

Le piante sono consapevoli di ciò che sta accadendo? «Lo sanno benissimo, sono molto più sensibili di noi. Sentono una serie incredibili di parametri. Sentono che il clima sta cambiando. Da una generazione all’altra vanno sempre più in alto dove c’è più fresco, per resistere al caldo. E stanno facendo di tutto per trovare soluzioni».  Conoscono la loro importanza per il pianeta? «No, se lo conoscessero non sarebbero così generose. Tutto l’ossigeno che noi respiriamo dipende dalle piante, sono di gran lunga gli esseri più importanti del pianeta, la sorgente della vita. Loro lo fanno senza esserne consapevoli, sono naturalmente generose».

Le piante riuscirebbero a sopravvivere ad un’eventuale estinzione dell’uomo? «Le piante non hanno necessità di noi, senza di noi ricoprirebbero il pianeta com’era un tempo».

Ebbene sì! Il nostro primo rimedio sono gli alberi, che per vivere assorbono la CO2 dall’atmosfera e rilasciano l’ossigeno, attraverso il processo naturale della fotosintesi clorofilliana. Allora cosa aspettiamo? Piantiamola! Anzi, piantiamoli! La Terra ha bisogno di purificatori naturali di atmosfera, ha bisogno di alberi.

 

L’intelligenza è l’abilità a risolvere problemi, l’attitudine a capire, è l’insieme di capacità atte ad apprendere, memorizzare, intuire. Alieno significa diverso, estraneo, altro da noi. «L’intelligenza aliena» è dunque la capacità, diversa dalla nostra, di trovare soluzioni, di imparare e comprendere e non è «extraterrestre». Non è tanto lontana, noi l’abbiamo trovata nei nostri amici clorofilliani, gli esseri vegetali con i quali popoliamo la Terra.

Le piante, infatti, come ci ha spiegato il professor Mancuso, «sono pienamente consapevoli dell’ambiente che le circonda… sono bravissime a percepire … ad identificare sé stesse e le altre… sono in grado di fiorire sempre in primavera, perché sanno che è passato un anno, hanno una memoria migliore di quella degli animali… le piante sono straordinariamente intelligenti, sono sul nostro pianeta da centinaia di anni. Una pianta non rovinerebbe mai un luogo dove vive, noi stiamo rovinando il nostro pianeta». Per cinque anni abbiamo studiato queste meravigliose creature, che purtroppo in passato sono state considerate inferiori agli animali perché non si muovono. Oggi sappiamo che le piante sono esseri intelligenti. Hanno un’intelligenza diversa dalla nostra, ma in un certo senso anche più evoluta e avanzata, poiché hanno dovuto imparare a risolvere tanti problemi. Un animale di fronte ad un pericolo scappa, una pianta non può scappare e deve trovare una soluzione, comunicando con l’ambiente intorno.

Classe 5^ A scuola Primaria Giosué Carducci, Istituto comprensivo Cristiano Banti di Santa Croce: Varvara Aleksieieva, Luis Beja, Claudio Belcari, Rihana Belhafiane, Francesca Blandino, Dennis D’amico, Fatou Diouf, Khaoula El Faiz, Hind El GHary, El Houssine El Mhadi, Denisa Gjoka, Gabriele Hoxha, Hasmeet Kaur, Imane Kellal, Cecilia Lopardo, Orilda Mehmetaj, Emilio Morini, Jacopo Necciai, Moustapha Niane Baye, Chiara Picchi, Sofia Santocono, Saad Sato, Christian Shima.

Docenti tutor Lucia Carannante e Sonia Sgarra. Dirigente scolastica Laura Cascianini.

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